Sos Parmigiano: un tam tam rimbalzato sul web che è diventato uno dei canali di solidarietà concreta con le città terremotate. Acquistare il parmigiano caduto in terra a causa delle scosse che hanno reso inagibili i caseifici che lo producevano è una di quelle uova di colombo che senza la diffusione delle pratiche dell’economia solidale non avrebbero mai lasciato i pollai.
Un ritmo di produzione da centinaia di forme al giorno per ciascun’impresa delle zone più colpite è stato bruscamente spezzato con il crollo di magazzini di stagionatura e capannoni. Quale negozio, infatti, o grossista, o fornitore della grande distribuzione si sognerebbe, infatti, di acquistare un prodotto meno che perfetto, anche se buonissimo e sicuro come questo parmigiano? Anzi: ci segnalano pure che qualche furbo senza scrupoli abbia cercato di accaparrarselo a prezzi stracciati, contando sulla disperazione dei produttori. Ma quella che vi raccontiamo oggi su Comune è una storia con un finale migliore di quello annunciato. E un finale che ci riguarda da vicino.
Roma, infatti, è tra le città che si sono più mobilitate intorno al parmigiano terremotato, in primo luogo con i suoi Gruppi d’acquisto solidale, che da giorni stanno facendo ricerche sul web e scambiandosi montagne di email per continuare a garantire alle imprese emiliane e romagnole ordini a prezzi decenti che le aiutino a parare il colpo. La prima buona notizia arriva dal Caseficio Casumaro- La Cappelletta (biologico), quello che ha subito più danni e per primo ha invocato il sostegno dei Gas delle aree limitrofe. In questo momento, infatti, ha dovuto sospendere gli ordini per l’elevata richiesta e l’impossibilità di raggiungere i capannoni non agibili. Il Gas di Anguillara e loro si è rifornito presso i fratelli Rossi, che però hanno esaurito anch’essi le forme da smaltire in fretta.
Una lista di aziende colpite dal sisma l’ha ricostruita la principale testata locale, e scorrendola si trova il sito dell’azienda caretti (www.aziendacaretti.it), un’altra azienda che ha subito danni. Il problema in questo caso è la consegna, perché chiedono di inviare un proprio corriere o di andare lì direttamente.
Il consorzio del parmigiano si sta muovendo con una raccolta di fondi attraverso gli acquisti di Parmigiano Reggiano: per ogni kg si devolve un euro alla ricostruzione (http://www.parmigiano-reggiano.it/news/2012/domande_risposte_caseifici_colpiti_sisma.aspx
Al momento i Gas di Roma stanno lavorando su altre due aziende: Caseificio 4 madonne (www.caseificio4madonne.it) e la Cooperativa Casearia Rangonese di Castelnuovo Rangone (). E’ importantissimo, però, coordinare tutte le azioni, anche per ottimizzare tutte le attività (e i costi) di trasporto e di consegna. La parola d’ordine? Rete, come al solito. E persino l’economia può diventare buona. Anzi: filante!
la RESSUD (rete dell’economia solidale del SUD) sta coordinando un acquisto di parmigiano dalle zone terremotate e consegna a tutti i GAS del sud
per informazioni (e richieste entro il 18 giugno):
a firenze i GAS hanno raccolto richieste per 3mila800 kg!