La presenza e le iniziative della delegazione di palestinesi alla dodicesima edizione del Forum sociale mondiale sono al centro di un articolo di Aljazeera.com. A scriverlo è Salena Tramel, giornalista indipendente (alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su Huffington Post e Guardian), che ha lavorato con i movimenti sociali di tutto il mondo ed è attualmente responsabile di Ichd-Usa (Comitato israeliano contro la demolizione delle Casa).
Poche settimane dopo la più recente ondata di attacchi su Gaza, «l’incontro sta evidenziando i diversi approcci per la causa palestinese», spiega Salena Tramel. A Tunisi, ad esempio, c’è chi racconta e propone «solidarietà e carità», rischiando perà di sostenere un ciclo di dipendenza da ong e istituzioni, e chi invece, mette in evidenza «la violenza sistemica» e la militarizzazione presenti in Palestina.
La questione palestinese ha acquisto importanza dal Forum di Dakar del 2011. Alcuni movimenti sociali – in particolare, i grandi movimenti latino-americani come il Mst (Movimento dei lavoratori senza terra) – si sono resi disponibili a sostenere la presenza dei palestinesi. La delegazione è oggi un gruppo eterogeneo composto da donne, giovani, rappresentanti di gruppi di base dei territori palestinesi occupati, ma anche israeliani della diaspora.
In questi anni al forum e nelle riunioni di preparazione la relazione tra Brasile e Israele è stata spesso al centro di dibattiti e seminari. Del resto, è noto come il grande paese latinoamericano acquista una crescente quantità di armamenti israeliani (Israele è il terzo esportatore mondiale di armi). Ma, ovviamente, si discute anche dell’altro Brasile, quello ad esempio del Mst che nonostante cambiamenti e difficoltà da trent’anni resta uno dei più grandi movimenti sociali del mondo, in grado di recuperare 17 milioni di ettari di terra (l’Mst conta 1,5 milioni di membri in 23 stati brasiliani). Il movimento dei senza terra si è presto reso conto che la confisca delle terre non è solo un problema nazionale.
Per queste ragioni, racconta Salena Tramel, tra Mst e palestinesi è nato una sorta di gemellaggio. Insieme ai movimenti sociali di ogni angolo del globo, Mst è anche determinante in Via Campesina, il grande movimento internazionale dei contadini, al quale aderiscono oggi oltre duecento milioni di agricoltori, pastori, pescatori, indigeni di tutto il mondo. Ma Via Campesina finora non è mai stata presente in Medio Oriente e nel Nord Africa: i movimenti palestinesi, con l’aiuto di colleghi brasiliani, vogliono cambiare la situazione. A Tunisi alcuni gruppi della Palestina sono entrati per la prima volta a far parte di Via Campesina.
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