Come Solidaria e Sportello di autodifesa sindacale presso Villa Roth – casa autogestita di Bari, vorremmo esprimere la nostra solidarietà alle sedici persone deportate dallo stato italiano in Albania, dodici delle quali si trovano ora al CARA di Bari, e a tutte le persone in movimento trattenute nelle strutture del sistema di immigrazione. I vergognosi accordi Italia-Albania sono solo l’ennesimo esempio di una politica europea che cerca di esternalizzare il controllo delle frontiere; dal 2017, l’Italia e l’Unione Europea finanziano direttamente la cosiddetta guardia costiera libica per monitorare il Mediterraneo e violentemente portare indietro le persone in movimento. Quattro delle prime sedici persone ad essere deportate in Albania sono state direttamente riportate in Italia dopo essere state dichiarate minori (due persone) e vulnerabili (altre due persone). Le altre dodici persone sono state portate a Bari dopo il decreto del Tribunale di Roma, confermando che il Bangladesh e l’Egitto non possano essere considerati ‘paesi sicuri’. In effetti, tutto il Protocollo Italia-Albania si basa sulla regole dei 22 ‘paesi sicuri’ individuati dal ministero, base che è stata rovesciata dopo la sentenza del 4 ottobre 2024 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che dichiara che un paese non possa essere considerato sicuro se non lo è sull’intero territorio.
In questo primo caso, la legge è intervenuta nei programmi vergognosi di Meloni, Piantedosi e Rama, però non abbastanza velocemente per risparmiare un viaggio e una detenzione estremamente traumatica a un gruppo di persone che erano appena state riscattate da una imbarcazione in difficoltà.
Condanniamo pienamente la strumentalizzazione di quelle sedici persone, sfruttate dallo stato in quanto ‘esempio’ della loro politica migratoria ostile, sfruttate per un’opportunità mediatica. Inoltre, pretendiamo una reale e degna accoglienza per tutte le persone in movimento, indipendentemente dal loro paese d’origine e dal loro modo di arrivo in Europa. Rifiutiamo l’esternalizzazione, sempre in espansione, del controllo delle frontiere europee, che in modo neo-coloniale sfrutta i territori che si trovano al sud e all’est del blocco, per infliggere violenza sulle persone in movimento.
In un ambiente impregnato di razzismo istituzionale, grazie alle attività dello sportello presso Villa Roth, una casa autogestita, aperta e solidale situata nel quartiere san Pasquale di Bari, continuiamo a supportare concretamente chi necessita di muoversi liberamente, chi ha bisogno di un sostegno abitativo, di vivere dignitosamente, affinché la libertà di circolazione diventi un diritto diffuso e universale.
La comunità abitante di Villa Roth nasce proprio da una mobilitazione – iniziata nel 2011 quando siamo arrivati in Italia – per il diritto alla libertà di circolazione, all’abitare e all’inclusione socio-lavorativa per persone native e migranti. Consci della responsabilità di usufruire di uno spazio di proprietà pubblica, in questi nove anni abbiamo dimostrato a noi stessə, alla città e anche alle istituzioni competenti, di sapere e potere conciliare la cura di un immobile pubblico con l’esigibilità del diritto a un’abitazione di base che ci permette di ricevere la residenza, vivere il più possibile dignitosamente.
Abbiamo garantito queste due esigenze vivendo in maniera serena e continuativa, solidale e aperta ad esigenze di altre persone migranti in perenne difficoltà a causa di politiche sull’immigrazione ingiuste, discriminatorie e violente sui corpi di chi è costretto a scappare e abbandonare terre colpite da guerre, catastrofi climatiche, pandemie. Nello stabile condividiamo le stanze a disposizione e gli spazi comuni in cui ci organizziamo per sbrigare le faccende quotidiane. Svolgiamo altre attività: il recupero di materiale in disuso che viene riciclato e rimesso in vita; lo sportello di autodifesa sindacale in collaborazione con alcune realtà associative cittadine che offre attività di orientamento e supporto per il rilascio dei documenti e per la salvaguardia dei diritti sul lavoro.
Affinché Villa Roth continui ad essere un’abitazione dignitosa, un punto di riferimento solidale in città, simbolo di libertà di movimento e di soggiorno per chi ha bisogno, abbiamo fatto richiesta di un incontro con l’amministrazione comunale di Bari, col supporto di realtà e persone solidali con le quali abbiamo organizzato un’assemblea pubblica, tenutasi nei giardini di villa Roth a settembre scorso
Bari, 04/10/2024
La Comunità abitante di Villa Roth – casa autogestita, Bari insieme a: Solidaria Bari; Ass. Libera – presidio Bari; Gruppo Lavoro Rifugiati; Sportello di mutuo aiuto c/o parrocchia san Sabino; Ortocircuito Bari; Bread&Roses – spazio di m.s.; Autogestione in Movimento – Fuorimercato
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