di Vincenzo Puppo*
Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un terzo delle donne in tutto il mondo è vittima di violenza: è un problema di proporzioni epidemiche. L’OMS ha definito la violenza: l’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un’altra persona, o contro un gruppo o una comunità, che determini o che abbia un elevato grado di probabilità di determinare lesioni, morte, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione. La violenza si può classificare in: fisica, sessuale, psicologica, domestica, assistita (dai bambini), economica. Inoltre, nel mondo sono circa 130-140 milioni le bambine e le donne che hanno subito mutilazioni genitali, e 3 milioni sono a rischio di subirle ogni anno.
In Italia (dati ISTAT), negli ultimi 5 anni: 4 milioni di donne hanno subito violenza fisica o sessuale; più di 2 milioni di donne hanno subito violenza fisica o sessuale dal partner o ex partner; è aumentata la gravità delle violenze fisiche e sessuali; è aumentata la violenza assistita dai figli; nel 2017 le donne uccise sono state 123.
L’OMS fornisce le linee guida per la formazione degli operatori sanitari, per l’identificazione e la cura delle donne che hanno subito violenze, per i responsabili politici che devono favorire un migliore coordinamento e finanziamento dei servizi e una maggiore attenzione per rispondere alla violenza contro le donne.
Ogni giorno, in tutto il mondo, ci sono donne/esseri umani che subiscono delle violenze, ma nei documenti dell’OMS, come anche nei mass-media, nelle scuole e università, nei centri antiviolenza, si parla poco di come eliminare le cause delle violenze (prevenzione primaria), si parla soprattutto di prevenzione secondaria (di come difendersi dalle violenze e degli interventi immediati dopo una violenza), e di prevenzione terziaria (l’assistenza a lungo termine a chi ha subito una violenza).
https://comune-info.net/2018/02/maschi-e-contro-il-patriarcato/
Prevenzione primaria delle violenze contro le donne significa: non deve neanche passare per la mente a un uomo di uccidere, stuprare, molestare, picchiare, sfregiare, insultare, umiliare, una donna/essere umano.
La prevenzione primaria delle violenze deve iniziare dall’infanzia: si devono educare i bambini al rispetto e gli si deve spiegare l’assurdità di qualsiasi violenza compiuta su un altro essere umano. Purtroppo oggi per la maggioranza della popolazione terrestre il concetto di essere umano è praticamente sconosciuto, per questo si deve spiegarlo anche nelle scuole e insegnare la parola umanità ai bambini. Per eliminare le violenze è necessario un cambiamento culturale nella società, per una effettiva uguaglianza di donne e uomini si devono crescere i maschi con le stesse responsabilità delle femmine, uomini e donne devono avere non solo gli stessi diritti, ma anche gli stessi doveri.
https://comune-info.net/2016/06/suona-il-campanello/
Fino a che le donne non sono considerate veramente esseri umani uguali non cambierà mai niente: si deve fare educazione all’uguaglianza, non alle differenze, perché esiste una sola specie umana, non esistono esseri umani diversi (la parola diversità non si deve usare), così poi saranno accettate automaticamente le caratteristiche (“differenze”) individuali, culturali, religiose, ecc., di ognuno.
Per prevenire le violenze sulle donne è necessario anche che la sessualità femminile sia divulgata dal punto di vista scientifico (una vera rivoluzione sessuale per le donne non c’è mai stata), l’educazione alla sessualità/amore nelle scuole è importante perché non ci sarà mai un vero rispetto se le donne sono considerate oggetti sessuali e femmine inferiori.
L’oggettivazione sessuale delle donne è una forma di de-umanizzazione (come anche la prostituzione e la pornografia), ed è importante parlarne anche nelle scuole, le ragazze devono imparare a non farsi più condizionare dall’oggettivazione mediatica.
Per eliminare le violenze sessuali/pedofilia, si deve eliminare la mentalità maschilista nell’educazione dei bambini, per non avere più uomini violenti/pedofili, si deve eliminare il culto del pene e la conseguente cultura del “buco”, spiegare che lo stupro è una tortura, e i ragazzi non devono più crescere ossessionati dal sesso ed educati con la pornografia. Il pene e la sua erezione non possono e non devono essere più, a qualsiasi età, i fattori determinanti per qualificare il vero uomo e per sentirsi uomini: il pene non deve essere più il simbolo della potenza maschile, e non si deve più insegnare, divulgare, fare credere ai maschi che saranno adulti/Uomini solo dopo aver messo il loro pene in una vagina.
In tutte le scuole (e università, biblioteche, associazioni, centri, circoli, CAS, ecc.) si devono fare lezioni sulla prevenzione primaria delle violenze e si devono invitare anche i genitori. È importante anche la mediazione scolastica, perché favorisce lo sviluppo dell’empatia e i ragazzi imparano come gestire e superare i conflitti: ogni anno, in tutte le classi si dovrebbero fare alcuni incontri con un mediatore scolastico.
In conclusione, le violenze contro le donne possono essere prevenute (a chi interessa vedi nel mio sito).
*Medico sessuologo
Vlad dice
non c’è nessuna cultura del buco, avere un pene in erezione è importantissimomper avere un rappirto sessuale come è importate che la vagina sia lubrificata non c’è nulla di sessista in questo, è realtà. La penetrazione non è dominio, non è violenza, è una cosa che se consenziente e se è fatta bene da’ piacere e orgasmi a lui e a lei in ambito etero,ì. la clitoride può essere stimolata anche durante la penetrazione. Fare sesso sarà sempre importante e il sex appeal maschile o femminile è una cosa bella non oggettificante
Nadia dice
Ottimo. Come associazione proveremo a dare in contributo
Grazie