
I lavoratori dello spettacolo si prendono la scena. Non quella della #falsaripartenza del 15 giugno, che ha visto pochissimi grandi teatri in grado di riaprire, ma quella della strada e dei palchi, per parlare col pubblico, e raccontare la drammatica condizione nella quale la maggior parte dei lavoratori di questo settore si trova. E parliamo di tutti i comparti: attori, tecnici, maestranze, danzatori, musicisti, cantanti lirici, sapendo che per ogni spettacolo, e ancor più per ogni concerto, sono tantissimi i tecnici che lavorano dietro le quinte. Ma the show no loger has to go on, non più. Non così. Questo è il “must”, ora.
Lo sanno bene Fabrizio Bosso e Julian Olivier Mazzariello, rispettivamente tromba e pianoforte e Massimo Popolizio, attore, che il 2 luglio al Teatro Argentina davano vita alle Memorie perdute di Chet Baker, e lo sa bene Max Gazzè, che teneva il suo primo concerto post lockdown all’Auditorium. Tutti li hanno voluti sul palco prima dello spettacolo, i tecnici, le maestranze – gli invisibili – ma anche attrici e attori che hanno visto interrompere proditoriamente i loro contratti.
Così, dopo i flash mob davanti ai teatri con striscioni e volantini, sono stati letti due diversi interventi, per parlare dell’emergenza: pagamenti puntuali e un reddito immediato fino a una vera ripartenza, e di una riforma di questo sistema: riconoscimento giuridico della figura del lavoratore dello spettacolo, reddito di continuità che riconosca la professione come intermittente per definizione, un CCNL che superi la frammentazione dei contratti, un unico fondo contributivo che riunifichi Inps ed Ex Enpals, utilizzo del FUS per sanare tutti i pagamenti sospesi e allargamento del fondo per sostenere tutti i piccoli teatri e spazi di prossimità che producono cultura e inclusione sociale, una legge capace di considerare l’articolazione e la complessità del settore.
Gli stessi temi che nel pomeriggio sono stati portati all’audizione della Settima Commissione Cultura del Senato dalle tante sigle che animano tutti i comparti e che, seppure attraverso percorsi specifici, sono approdati alle stesse richieste. Dal Forum arti e Spettacolo rappresentato da Simone Graziano ad Attori e Attrici Uniti con Marco Cacciola, da Note Legali con Andrea Marco Ricci alla Federazione Nazionale Arti e Spettacolo con Federico Toso, dai Professionisti dello spettacolo e della Cultura – Emergenza continua con Elio Balbo e altri, da Assolirica al Forum Lavoratori della Danza con Matteo Marchese i punti in comune sono gli stessi che il 2 luglio gli ASR hanno raccontato al pubblico, chiedendo a tutti di schierarsi e partecipare, perché i diritti della cultura e dell’arte riguardano anche chi ne fruisce.
Venerdì 3luglio una conferenza stampa davanti al MISE ha continuato a tenere acceso il faro, e altrettanto in piazza il 5 luglio per gli Stati Popolari, insieme a tutto il mondo dei lavoratori. frattempo dal 4 al 6 un hackathon riunirà tutto il mondo dello spettacolo, per dare il via ufficiale al coordinamento nazionale.
Anna Maria Bruni (Spazio Libero teatro e Spazio Donna San Basilio, Roma)
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