Da gennaio 2009 anche Villa Adriana, frazione di Tivoli (Roma), ha il suo Gruppo d’acquisto solidale, si chiama «La macchina del gas». Un Gas, in genere, si costituisce per favorire la riflessione sui temi dell’alimentazione e del consumo consapevole, «etico» ed eco-sostenibile, e per stabilre «un canale fiduciario» tra i produttori locali e i cittadini consumatori. Il Gas di Villa Adriana non fa eccezione.
Fabio Boldrini, uno dei promotori del Gas, è un personaggio molto noto da queste parti: ha quarantadue anni, è nato a Villa Adriana e da sempre è impegnato in iniziative culturali e sociali. Non è certo la carrozzella a motore, sulla quale è costretto a vivere, a fermarlo. Per conoscere la storia di questo Gas, Comune-info si è rivolta a Fabio.
Il Gas, e l’associazione che lo gestisce, hanno compiuto tre anni di vita: come avete cominicato?
Come molte iniziative sociali, tutto è nato quando un gruppo di amici si è riunito intorno a un tavolo a discutere delle proprie idee ed esperienze. E quando questi amici hanno la volontà di agire le idee diventano realtà. Si è discusso di qualità e di costo della vita, di compatibilità ambientale, di etica del consumo, e abbiamo pensato che ci fossero le condizioni per promuovere un Gruppo di acquisto solidale. Dopo tre anni possiamoo dire di vivere un’esperienza bellissima. Sabato 31 marzo abbiamo organizzato la nostra terza assemblea ordinaria a Tivoli Terme, nei locali del nostro laboratorio Haccp (Hazard analysis and critical control points, la certificazione igienico-sanitaria per le attività alimentari ndr), oramai alle ultime fasi di realizzazione. Tre anni di vita associativa intensi pieni di soddisfazioni, successi, qualche affanno, alcune discussioni, tante idee e molte realizzazioni, anche qualche delusione ma poche e non particolarmente importanti. Insomma un fervore sempre crescente di attività, di impegno politico, sociale e culturale: alcune iniziative sono state davvero di qualità. Del resto, la nostra associazione è, o meglio vuole essere, uno spazio di libertà e di consapevolezza, di responsabilità verso gli altri e di crescita personale per gli associati.
Cosa caratterizza la vostra iniziativa rispetto ad altri Gas?
Mi sono fatto l’idea che ogni Gas ha la sua preziosa peculiarità. Noi siamo partiti da un ragionamento economico: il costo della vita è andato fuori controllo e gli indici di inflazione ufficiali mal rappresentano la situazione. Ci sono giustificazioni diverse anche comprensibili come l’aumento e l’instabilità dei costi legati alle materie prime e del petrolio, tensioni che, colpendo la produzione e la distribuzione dei prodotti, si riversano sui prezzi d’acquisto degli italiani. Gli aumenti dei prezzi sono un attacco devastante e comunque ingiustificato al potere d’acquisto delle classi più deboli dei cittadini italiani. Si tratta di aumenti dettati da interessi meramente speculativi facilmente individuabili.
Di quale speculazione parli?
I prezzi dei prodotti sono determinati da catene di valore che vanno appunto dalla produzione alla distribuzione al dettaglio, una buona politica dei prezzi non dovrebbe permettere a nessun soggetto di acquisire posizioni dominanti in nessuna area della catena. Secondo noi in Italia è accaduto proprio questo. La speculazione ha creato il fenomeno inverso alla legge di mercato, si riduce la domanda… aumenta il prezzo fino a vedere nei nostri negozi il pane anche a 4,5 euro al chilo, per non parlare delle verdure, nonostante la diminuzione dei consumi, mentre il pollo può costare anche meno di 3 euro al chilo. Ogni area della catena è soggetta a speculazione e chi ha la posizione dominante, cioè chi ha la possibilitlà di aumentare il prezzo dei beni, semplicemente lo fa, mentre il governo resta inerte e si nasconde dietro la «libertà di mercato» invece di applicare forti politiche antitrust, basterebbero già queste per migliorare la situazione delle famiglie italiane. In Italia, a nostro parere, c’è invece la «libertà». per meglio dire l’impunità, per gli speculatori e i monopolisti.
Ora però, la speculazione specialmente quella della distribuzione alimentare ha tirato troppo la corda, creando degli spazi che rendono possibile l’esistenza economica di un nuovo modo, consapevole, razionale, etico e organizzato di consumare.
Cosa vuoi dire? Che un Gas può essere una risposta al carovita? Acquistando con il Gas si risparmia?
Esattamente. Non solo si risparmia ma si sceglie in maniera consapevole la qualità dei prodotti che si acquistano e per le nostre famiglie, noi, scegliamo il meglio. Sappiamo di risparmiare perché facciamo un controllo dei prezzi sui volantini delle offerte dei supermercati della Grande distribuzione e controlliamo i costi al centesimo attraverso moderne procedure informatiche, ma anche perché non sprechiamo un grammo o una confezione di prodotto.
Più che di un’associazione sembra che tu stia parlando di una piccola azienda…
Beh, no. La nostra è un’associazione dove i soci sono chiamati alla partecipazione, ci sentiamo profondamente democratici e crediamo che la democrazia si pratichi nella libertà e nella responsabilità dei singoli. Ogni socio ha la libertà di intraprendere l’iniziativa che vuole, ne discute con gli altri e se non ci sono obiezioni prende la responsabilità di realizzarla e gestirla, così sono nati l’offerta dei prodotti biologici, le gite culturali, gli incontri con i fornitori, il laboratorio Haccp e le altre iniziative promosse da tre anni a questa parte. Niente a che vedere con un’azienda nella quale esiste un padrone che decide per tutti, anche se è vero che il controllo dei costi e l’efficienza organizzativa non possono essere messi in discussione, da questi concetti dipende la sopravvivenza della nostra associazione.
Fabio, il laboratorio Haccp per la lavorazione delle carni sembra davvero un progetto di filiera innovativo per un Gas. Come lo avete costituito?
Noi e gli amici di Gasteju, il Gas di Castel Madama, ci proponiamo come il motore di un economia a chilometro zero nella Valle dell’Aniene (qui potete leggere una notizia su altri Gas che stanno per nascere nella Valle dell’Aniene): lo abbiamo detto al convegno di lancio del progetto lo scorso anno e lo stiamo praticando. Proprio in questi giorni è cominciata la prima distribuzione della carne di un vitellone di un allevamento di Orvinio certificato biologico. Per gestire le carni serve la norma igienica dettata dall’Haccp, il nostro laboratorio non è ancora pronto e per questa distribuzione ci siamo appoggiati a un service. Il valore sta nella genuinità del prodotto e soprattutto nell’aver incoraggiato l’allevatore a continuare a produrre con qualità, siamo stati accolti a braccia aperte tanto da rimanerne sorpresi.
Chissà quanto vi sarà costata?
Il giusto… per l’allevatore e per il socio del Gas, e tanto per essere chiari meno della carne di vitellone (non bovino adulto) senza certificazione biologica presente sui banchi dei supermercati. Va ricordato che questo è possibile perché il lavoro dei soci non viene retribuito ma c’è ed è impegnativo. Sappiamo che niente è gratis oppure sotto costo, solo i cittadini consumatori più ingenui possono crederlo.
Avete una nuova sede, siete in rete con altri Gas, promuovete progetti filiera corta, dove volete arrivare?
Fino al limite che divide il divertimento dall’impegno lavorativo e ci siamo molto vicini, per questo è importante fare rete, in questo modo si cresce senza far lievitare i costi di gestione e l’organizzazione resta in una dimensione ludica. Ci piacerebbe vedere il nostro laboratorio come centro servizi condiviso da una rete di Gas tiburtini o anche romani. Non è detto che quel limite non sarà valicato: con circa cento soci (al momento siamo trentacinque, ma almeno il doppio sono quelli che hanno chiesto di aderire) si potrebbe dare un onesto lavoro anche due persone.
A quali progetti state pensando per il futuro?
La nostra è un’associazione oramai consolidata, dobbiamo solo sviluppare armoniosamente le nostre attività caratteristiche. Quelle economiche vanno molto bene, anche se dobbiamo rientrare degli investimenti fatti, rientro previsto nel prossimo anno e mezzo. A quel punto vorremmo estendere la nostra rete di relazioni, sostenere la nascita di nuovi Gas oppure collaborare con alcuni già esistenti, infine, acquisire nuovi soci anche per accelerare il rientro degli investimenti.
Le attività culturali sono già molto avviate con decine di eventi di successo realizzati tra gite, convegni, mostre, che dovranno strutturarsi con una propria organizzazione e un proprio bilancio.
Durante l’estate abbiamo realizzato anche importanti iniziative nel segno della solidarietà verso persone più sfortunate dei soci de «La macchina del Gas», sarà questa l’area che svilupperemo di più nel prossimo futuro dando continuità alle iniziative, c’è un gruppo di soci che si sta organizzando in questo senso.
Invitiamo i lettori di Comune-info a farsi un «giro» sul nostro sito lamacchinadelgas.org: potranno farsi un’idea più precisa della nostra esperienza e magari replicarla. Chi vuole dare il proprio contributo diretto sappia che le nostre porte sono aperte a coloro che vogliono farlo responsabilmente.
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