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di Lorenzo Guadagnucci*
C’è un giudice a Parigi. C’è un principio di fratellanza che sembra animare ancora le istituzioni di un continente, l’Europa, sottoposte a pressioni così forti da sembrare insopportabili. La notizia che arriva da Parigi è davvero importante, nel passaggio storico drammatico che stiamo vivendo. Il Consiglio costituzionale francese ha accolto il ricorso di Cédric Herrou, popoloraissmo contadino e “passeur” della Provenza, condannato in tribunale per avere aiutato dei migranti a a entrare e a muoversi nel paese.
I giudici costituzionali hanno affermato che l’aiuto disinteressato al soggiorno irregolare non è “passibile di conseguenze giuridiche”, poiché realizza il “principio di fratellanza”, scolpito nel motto fondativo della repubblica francese: “Liberté, égalité, fraternité”.
La disobbedienza civile di Cédric ha visto riconosciute le sue ragioni. È un pronunciamento molto importante perché giunge in una fase caratterizzata proprio dalla criminalizzazione non già del dissenso politico, bensì dei comportamenti solidali.
https://comune-info.net/2018/06/cedric-che-non-smette-di-disobbedire/
Ordinanze, provvedimenti governativi, in qualche caso anche leggi (vedi l’Ungheria) stanno dando forma in tutta Europa a ciò che Luigi Ferrajoli definisce “diritto antiumanitario”; la Francia ora dice sostanzialmente che tutto ciò è incostituzionale e incompatibile con uno dei concetti cardine su cui si è fondata la rivoluzione francese, origine storica e ideale delle democrazie europee.
Non è poco, se si pensa al crescendo dell’ultimo anno: i respingimenti di Ventimiglia; la caccia all’uomo sulle Alpi; l’attacco forsennato alle navi delle Ong e all’idea stessa del principio di accoglienza.
https://comune-info.net/2018/07/ventimiglia-venti-di-un-mondo-diverso/
I Cédric Herrou, i cittadini che aiutano i “sommersi” a salvarsi e a sfuggire a respingimenti e catture, i disobbedienti rispetto a leggi ingiuste ma fedeli ai valori fondativi dell’umanesimo, sono i fari che riescono ancora a gettare fasci di luce nella notte del diritto che si è formata attorno a noi, passo dopo passo.
Cédric sul nostro confine occidentale rinverdisce l’epopea dei “passeurs” che aiutavano ebrei e dissidenti politici a fuggire dall’Italia fascista; ci ricorda qual è la condotta che le persone rette devono tenere in frangenti storici difficili; ci fa venire in mente, pensando al nobile discorso parlamentare di Liliana Segre all’insediamento del governo Conte, che la senatrice a vita, allora bambina, fu respinta con il padre e altri familiari da un gendarme svizzero, quando il gruppo credeva d’essere finalmente libero (finirono poi tutti ad Auschwitz e solo Liliana si salvò).
https://comune-info.net/2018/07/digiuno-e-presidio-contro-i-porti-chiusi/
Abbiamo un bisogno vitale di azioni concrete e testimonianze forti, altrimenti non riusciremo a fermare la cupa onda del nazionalismo e del rancore che sta salendo in tutto il continente: Cédric e i tanti che stanno facendo come lui sono i pilastri di una nuova idea di Europa.
ci sono anche io