Ai lettori di Comune è chiaro: il teatro Valle e il Nuovo Cinema Palazzo sono al tempo stesso conseguenza e causa di un fermento culturale e sociale enorme. Ma se qualcuno pensa che soltanto in determinati quartieri, il centro storico piuttosto che San Lorenzo, sia diffuso quel fermento si sbaglia. Abbiamo raccontato, ad esempio, dell’Officina culturale Via Libera del Quadraro, oggi invece segnaliamo il bibliocaffè Cubo Libro di largo Ferruccio Mengaroni, a Tor Bella Monaca, che da oggi a domenica 20 promuove l’iniziativa «Le quattro facce del cubo».
Cubo Libro, spiegano su web i promotori di questo prezioso spazio sociale, è un luogo nel quale «le persone possano fermarsi per socializzare, prendere libri in prestito, sfogliare riviste, giocare, riposare, ristorarsi in maniera sana e ricevere informazioni sulle risorse del territorio». Un punto di riferimento dunque in grado di organizzare iniziative culturali e sociali: dalle letture ad alta voce ai concerti, dalle proiezioni cinematografiche alle mostre, in compagnia di qualcosa da bere e di cibo buono e naturale.
L’edificio che ospita Cubo Libro è stato costruito più di dieci anni fa dal Comune di Roma, ma è rimasto inutilizzato per anni. Nel 2005 El Chentro Sociale lo ha occupato per farne una biblioteca. I libri sono stati donati da varie persone della zona, in particolare da Enzo, un ragazzo con disabilità, innamorato della lettura e del quartiere: i familiari, dopo la morte di Enzo, hanno donato i suoi libri alla biblioteca. Nel 2006 l’associazione di promozione sociale Socialmente Inutili ha cominciato a collaborare al progetto e subito dopo è iniziato anche un dialogo con l’amministrazione del Municipio VIII. Nel 2009 l’associazione culturale Cubo Libro, appena formata dagli operatori di questo spazio sociale, ha presentato al Municipio un progetto di affidamento chiamato «Cubo Libro: biblioteca, emeroteca e non solo per Tor Bella Monaca e il Municipio VIII». Il 21 ottobre 2009 la giunta municipale lo ha approvato e l’associazione si è impegnata a portarlo avanti per dieci anni.
Il modo migliore per conoscere questo spazio pubblico nel quale si i legami sociali, frantumati dal liberismo (e dalla sua crisi) si ricompongono, arrivano quattro giorni di iniziative, da oggi a domenica. Ogni giorno un tema diverso, tante proposte, per grandi e piccoli. Giovedì 17 è dedicato all’infanzia, venerdì all’arte, con una mostra fotografica sul quartiere, lo spettacolo di giocoleria (dalle 18) e quello di teatro; alle 19,30 c’è anche l’aperitivo vegetariano.
Venerdì 19 è invece la giornata dedicata all’Underground. Dalle 14 si comincia con il «contest di writing» per colore alla pareti del Cubo, a seguire musica reggae e laboratorio parkour in piazza (con l’associazione territoriale Bik-òrn); alle 17 è il momento gestito dagli istruttori della palestra popolare del centro sociale Corto circuito. Ma ci sarà spazio anche per il mercati del baratto e (presso il El Chentro Sociale, organizzato dalla banca del tempo dell’Municipio VIII).
Domenica 20, infine, giornata del consumo critico. Dalle ore 11 stand aperti: ci saranno, tra gli altri, il Gruppo di acquisto solidale Gasotto, la Banca del tempo, la Ciclofficina La Gabbia, quelli del Laboratorio Terra Acqua e Fuoco, e gli immancabili Giardinieri sovversivi (armati come sempre di vanghe, zappe e piante, dal rosmarino al timo, dall’abelia alla barba di giove…), pronti con il laboratorio di costruzione di fioriere. Nel pomeriggio, pratiche di «buone prassi» a cura del gruppo Gasotto: panificazione con il lievito madre, compostiera e compostaggio e tanti altri buoni consigli. Alle 16,30 danze popolari, mentre alle 18, incontro con Annarita Sacco, sociologa, autrice di «Roma acqua e sapone» (guida sociale di Roma, edizioni Intra moenia) e collaboratrice di «Comune». Alle 19 aperitivo biologico con musica popolare.
Quattro giorni, ma centinaia di buone ragioni per conoscere e sostenere questo spazio sociale. La democrazia da queste parti ha la forma di un cubo. Magico.
Città invisibile è un piccolo collettivo attento ai temi sociali e della decrescita, nato all’interno dell’omonima libreria (info [at] editoriadellapace [dot] org) dell’ex mattatoio di Testaccio.
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