
Ci sono poche cose da sapere prima di tornare a giocare. Qualche informazione per bambini e bambine su virus e paure
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In questi giorni sembra che non si parli di altro, perciò anche se questo è un argomento che dovrebbe interessare soprattutto le persone adulte, vogliamo dirti qualcosa che sia utile a capire quel tanto che basta, per poi lasciarti tornare ai giochi, alle letture e alle attività che meglio si addicono a bambine e bambini.
Avrai compreso che stiamo parlando del virus o meglio del coronavirus (ha un nome buffo, chissà perché solleva tanto clamore e tanta paura?), perché giornali e tv e chiacchiere dei grandi non fanno che ripetere questa espressione.
Innanzitutto c’è da capire cosa sia un virus, cioè una forma di vita, un elemento biologico piccolissimo, ma così tanto piccolo che è visibile solo attraverso potentissimi microscopi, che lo ingrandiscono moltissime volte attraverso un sistema di lenti. I virus non si muovono e non sono autonomi, si comportano come dei parassiti e riescono a svilupparsi e a riprodursi solo all’interno delle cellule di altri esseri viventi che li ospitano, come animali o vegetali.
Quando per un qualche motivo un virus si insedia in un corpo umano, attraverso il sangue o per inalazione, può causare un’infezione. La tipica influenza di cui avrai sentito molto parlare durante la stagione invernale, è causata da virus che penetrano nel corpo attraverso le vie respiratorie. In sostanza può accadere che una persona che ha già in sé il virus, attraverso la tosse o gli starnuti, spruzzi i virus intorno a sé. Così chi si trova intorno, può inalare il virus. Ma come avrai avuto modo di osservare, non sempre chi ha l’influenza “attacca” l’influenza a chi gli sta intorno. Può essere capitato che tu avessi l’influenza e i tuoi genitori no o che avesse l’influenza un amico o una compagna di scuola e tu non l’abbia presa. Infatti il nostro sistema immunitario produce degli “anticorpi”, che difendono il nostro organismo e fanno sì che i virus non riescano a riprodursi. Qualche volta, invece, ci ammaliamo e allora bisogna ricorrere a qualche medicinale per aiutare il corpo a reagire e a combattere l’infezione.

Il corona virus, perciò, come dice il nome, è un virus che in questi giorni si è diffuso come spesso accade d’inverno con l’influenza. Per evitare che molti prendano l’influenza e poi magari si faccia fatica a trovare le medicine per tutti, si consiglia di lavarsi spesso le mani con il sapone (quante volte te lo avranno detto a casa e a scuola?), perché in questo modo si evita ai virus di proliferare.
Per qualche giorno è utile evitare di stare in posti chiusi e molto affollati, perché se per caso una persona che è presente ed è malata, ad esempio fa un grosso starnuto, immagina quante persone potrebbero respirare i virus che sparge intorno a sé!
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A nessuno piace stare male e per questo la parola che più si associa in questi giorni ai discorsi sul corona virus è “paura”. Ammalarci ci fa paura, giustamente, e anche il fatto che non possiamo vedere e quindi controllare i virus, ci fa paura. È normale, anche se forse in qualche caso ci sono delle esagerazioni. Ma come sai per esperienza, la paura non sempre è facile da governare!
Insomma, tra virus e paure, le cose sono un po’ complesse da capire, ma come sempre consigliamo, puoi rivolgerti alle persone adulte intorno a te per i tuoi dubbi e le tue perplessità. Niente di meglio che una bella chiacchierata, che poi serve anche a stare insieme ai tuoi familiari, magari accucciati sul divano o accompagnati da qualche coccola quando si va a letto.
In questi giorni, poi, visto anche che c’è un bel sole e l’aria è mite, si può approfittare per camminare in campagna, leggere libri nel parco, immergersi nella natura, stare a guardare l’azzurro del cielo. Ogni volta che facciamo qualcosa che ci fa stare bene, ogni esperienza di benessere che viviamo, stimola il nostro organismo e sostiene le nostre capacità di difesa immunitaria. Offrirsi spesso momenti di questo genere è il modo migliore per difendersi dai virus… e anche dalla paura.
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*Paola Nicolini, docente di psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione presso l’Università di Macerata.
L’articolo di questa pagina è apparso su Cronache maceratesi junior (e qui con il consenso dell’autrice e dell’editore)
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Educare alla vita e al discernimento di notizie che bombardano la mente per mantenere i poteri forti, con le varie implicazioni, è doveroso dagli adulti che si occupano di cultura in senso lato. Il resto viene da sé. Calma e don’t Panic…non siamo in guerra…sono altri i cittadini del mondo che vivono da anni nella vera paura che noi occidentali alimentiamo con le armi di distribuzione. Apriamo gli occhi, la morte può aspettarci all’angolo di casa..senza averci avvisato….calma e rilassamento e lavoriamo recuperando i giorni di chiusura nelle scuole e istituzioni varie.