Dall’alleanza con i produttori biologici alla produzione concordata, dall’affitto dei terreni per avviare aziende agricole biologiche all’acquisto vero e proprio. E’ la nuova frontiera dei gruppi d’acquisto solidale (…). Alla loro esperienza si ispira infatti quella innovativa dei Gruppi acquisto terreni (Gat). Un vero e proprio ritorno alla terra, attraverso una nuova forma di investimento etico e ambientale. Il primo Gat è nato a Mantova nel 2009. Gli ideatori sono due professionisti, Rosanna Montecchi, avvocato e Gianluca Marocci, commercialista, affiancati dall’agronomo Emanuele Carissimi. «La nostra esperienza – conferma Rosanna – è nata sulla scia filosofica dei Gas, ma con un modello originale sotto l’aspetto finanziario, organizzativo e gestionale. Prima si mette a punto un business-plan e si cercano i finanziatori del progetto, poi si costituisce la società e si individuano i nuovi agricoltori biologici e, infine, si acquistano i terreni e si parte con produzione e vendita diretta. Un modello replicabile nelle varie aree del Paese, che punta alla creazione di una vera e propria rete».
Due i Gat già attivi. A Quistello, nella bassa mantovana, con 70 soci ed un investimento di un milione e mezzo di euro, il Gat ha acquistato complessivamente 24 ettari. Dal 2010 una coppia lo coltiva a cereali antichi, ortaggi e legumi, con metodo biologico. Ortaggi e farine si vendono direttamente in azienda, nei mercati contadini, attraverso i Gas. E presto dovrebbe partire anche l’attività agrituristica. Il Gat di Scansano, in Maremma, ha coinvolto invece 80 soci, con una raccolta di un milione e 200mila euro, per acquistare un terreno di 60 ettari. A coltivarlo con l’agricoltura biologica sono arrivate tre giovani coppie da luglio 2011. Qui si coltivano olivi e ortaggi e in prospettiva si avvierà un allevamento di Cinta senese.
L’interesse per questa forma di proprietà collettiva si diffonde on-line, nei blog e nei siti dei Gas, che diventano così cassa di risonanza dell’iniziativa che hanno ispirato. E si muove anche il sud. A Foggia lo scorso dicembre è nato il gruppo Riprendiamoci la Terra per l’acquisto di terreni, la coltivazione, l’autoconsumo e la distribuzione a chilometro zero. (…)
Un interesse che si innesta nella crescita generale di tutte le forme di vendita diretta, confermata anche nel Rapporto Bio Bank 2012. I gruppi d’acquisto stanno letteralmente lievitando (nel Lazio hanno superato quota 160, ndr). Sono cresciuti del 44% nel triennio 2009-2011, passando da 598 a 861. Ma almeno altrettanti sono quelli informali. La Regione Umbria, prima in Italia, li sostiene e li rinomina Gasp, aggiungendo a “solidale” anche “popolare”. Collegano infatti direttamente e a condizioni di reciproco vantaggio, famiglie e piccoli agricoltori colpiti dalla crisi economica.
Da un articolo pubblicato su BioBank.it dedicato ai Gat (Gruppi di acquisto di terreni).
* Città invisibile è piccolo collettivo attento ai temi sociali e della decrescita.
DA LEGGERE
Articoli sui Gruppi di acquisto solidale
Lascia un commento