di Paola La Rosa*
L’associazione Terra!Onlus e il Circolo Legambiente Lampedusa “Esther Ada” hanno avviato il progetto “P’Orto d’Europa” per valorizzare le ricchezze dell’isola attraverso la creazione di orti sociali, luoghi di ricerca e sperimentazione così come di socialità e aggregazione la comunità locale.
Chiunque abbia conosciuto Lampedusa durante i mesi estivi, ossia la maggioranza delle persone che almeno una volta nella vita l’hanno visitata, potrebbero avere qualche perplessità sul progetto “P’Orto d’Europa”. L’isola, appena passata la primavera, si presenta come una zattera di pietra, una terra arida e gialla, schiacciata da un sole africano che – soprattutto nelle ore più calde della giornata – non ha pietà.
Eppure anche in piena estate, se si ha voglia di abbandonare i classici itinerari costieri e ci si addentra all’interno dell’isola, si scopre che l’uomo ha saputo creare delle vere oasi, angoli di verde inaspettati e freschi che rivelano l’anima nascosta dell’isola. Angoli stupendi che raccontano la storia d’amore profondo degli abitanti per l’isola, un sentimento coltivato con caparbietà, fatica e passione che viene ripagato con incredibile bellezza.
Noi che qui viviamo – per destino o per scelta – e che abbiamo imparato a conoscerla sappiamo quanto quest’isola può dare e quanto merita di ricevere. E gli orti urbani nascono proprio da questa speranza: dare a tutti la possibilità di creare con questa terra un rapporto fisico, di rispetto e di cura reciproca. Gli orti sorgeranno su un terreno privato che i proprietari hanno deciso di concedere a titolo gratuito proprio perché consapevoli della grande ricchezza che il progetto può apportare alla comunità. L’iniziativa permetterà di recuperare uno spazio alla bellezza e alla socialità: nell’idea che ci ha spinto a realizzarli, gli orti saranno infatti prima di tutto spazi d’incontro, di scambio, di conoscenza e di crescita.
I piccoli lotti che verranno creati e affidati a chi li richiederà saranno anche un’occasione per riscoprire, insieme, vecchie tradizioni, storie di mestieri antichi e quasi dimenticati ma anche per sperimentare nuove tecniche di coltura e per sviluppare le potenzialità di questa terra.
Il primo lotto verrà affidato ad una decina tra ragazzi e ragazze che frequentano il locale Centro Diurno Disabili Psichici e che ne hanno fatto richiesta. Saranno loro i primi e principali fruitori del progetto, ai quali gli orti e il lavoro della terra offriranno anche un’opportunità di sganciarsi da un sistema esclusivamente assistenzialista per mettersi alla prova e sentirsi parte attiva della comunità. Sono proprio loro, le loro aspettative e le loro speranze che ci spingono quotidianamente a lavorare per la realizzazione di questo progetto.
Forse siamo un po’ pazzi – e chi conosce le persone che animano le associazioni che portano avanti questa iniziativa, potrebbero confermare che in un certo senso lo siamo – ma spesso “sono i pazzi che aprono le strade che poi percorrono i saggi” (Carlo Dossi, Note azzurre).
*Circolo Legambiente Lampedusa “Esther Ada”
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