L’Organizzazione mondiale della sanità calcola che ogni anno muoiano almeno 150 mila persone a causa del riscaldamento globale del pianeta non riconducibile a cause naturali. I paesi del G20, riuniti nei giorni scorsi a Venezia per un summit tra governatori delle banche centrali e ministri delle finanze, sono responsabili del 75% delle emissioni globali e sono anche i principali finanziatori di progetti legati a petrolio, gas e carbone. Nella città della laguna hanno trovato ad attenderli Extinction Rebellion che ha animato tre straordinarie giornate di protesta nonviolenta con azioni scenografiche e di disobbedienza civile. Eccone il resoconto

Lo scorso weekend a Venezia si è tenuto il vertice dei G20 a Venezia, con i Ministri delle Finanze e i Governatori delle banche centrali dei 20 paesi più ricchi del pianeta riuniti nell’Arsenale.
Extinction Rebellion ha animato i tre giorni di summit con azioni scenografiche e di disobbedienza civile, secondo il metodo nonviolento. “Siamo a Venezia” dicono gli attivisti “città simbolo degli effetti catastrofici e imminenti del riscaldamento globale, minacciata concretamente dall’innalzamento del mare.
I paesi del G20 sono i responsabili del 75% delle emissioni globali e i principali finanziatori di progetti legati a petrolio, gas e carbone. Nei decenni passati, i paesi del G20 hanno ripetutamente ignorato gli effetti del collasso climatico in quanto riguardanti principalmente il sud del mondo. Ma ora che gli effetti si fanno sentire anche nel Nord del mondo non possono più far finta di niente”
Il primo giorno gli attivisti si sono incollati sui vasi di fiori davanti l’Arsenale, cantando e suonando.
Sabato mattina ha avuto luogo un’azione scenografica di Animal Rebellion (gruppo di XR che si occupa di diritti degli animali): figure teatranti vestite di blu, le Blue Rebels, raffiguranti la vita sugli oceani hanno rappresentato il dolore degli esseri marini, intrappolati nelle reti e uccisi dall’ingordigia dell’uomo, dall’inquinamento e dal cambiamento climatico.

Lo striscione, eloquente “Il dolore degli altri è dolore a metà?”. Spiegano gli attivisti “Dobbiamo passare ad un sistema alimentare plantbased, poiché l’attuale sistema di produzione alimentare ha effetti disastrosi per la salute dell’ambiente e delle specie che lo vivono, compresi gli esseri umani”.
Sempre sabato, XR ha versato sulle scale del Ponte Calatrava sangue finto (vernice ecologica, poi ripulita perfettamente), mentre gli attivisti si stendevano a terra in un drammatico die in per ricordare le vittime del riscaldamento globale (circa 150.000 morti l’anno secondo l’OMS).
Lo striscione, eloquente: “I loro soldi, il nostro sangue”.

Poi la partecipazione al corteo nazionale “We Are The Tide – You Are only G20”, senza però prendere parte agli scontri con la polizia, poiché XR è radicalmente nonviolenta. Nell’ultimo giorno del G20, domenica mattina, Extinction Rebellion pensa alle bambine e ai bambini del mondo.
Più di 300 paia di scarpe di bimbi vengono disposte sul Ponte degli Scalzi, accompagnate da striscioni che elencano le conseguenze del riscaldamento globale che vivranno i bambini: siccità, fame, Venezia sommersa, collasso economico e sociale, pandemie.
Toccante il discorso di molti genitori che prendono la parola: Aldo, papà da 18 mesi dichiara: “Non riesco più a ignorare questa prospettiva e sento il dovere morale di disubbidire a un sistema basato sulla distruzione della vita e del futuro.” Linda, mamma di 4 bambini chiede: “A cosa sappiamo rinunciare, per cosa vogliamo batterci? Forse è una domanda che ci dovremmo porre tutti, genitori e non, arrivati a questo punto.”
Uno striscione recita: “+4°C= pianeta inabitabile” lo scenario peggiore in cui potrebbero ritrovarsi i loro figli secondo fonti come IPCC e Climate Action Tracker. Gli attivisti chiedono un cambiamento radicale, rapido e sistemico dell’economia e della politica, puntando allo zero netto di emissioni nei prossimi 5 anni.

Le Red Rebels figure teatrali di mimo vestite di rosso, simboleggianti la vita e il sangue comune a tutti gli esseri viventi, sfilano lentamente nella piazza della stazione.
Contemporaneamente, sulle rive del Campo Ss Apostoli cinque attiviste vestite da sirenette morenti sono rimaste distese immobili per ore, tra le scale e l’acque del canale, tra le gondole che passavano e i turisti incuriositi. Lo striscione recitava “stanno avvelenando i nostri sogni”.
Infine, la protesta (sempre pacifica e molto scenografica) contro le banche che finanziano il fossile. Centinaia di attivisti nei pressi di piazza San Marco e ponte di Rialto, hanno simulato di ritirare i propri soldi dalle banche Unicredit, Crédit Agricole e Banca Antonveneta.
*Extinction Rebellion Italia
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