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di Insegnanti ed educatori per la Cittadinanza
Il 20 novembre è la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza‚ ma quest’anno sarà anche la Giornata di Mobilitazione per il Riconoscimento della Cittadinanza.
Riconoscimento della cittadinanza che maestri‚ educatori‚ insegnanti‚ docenti universitari‚ ma anche tanti cittadini chiedono a gran voce ormai da tempo. Gli stessi insegnanti che guardano negli occhi tutti i giorni gli oltre 800mila bambini e ragazzi che frequentano la scuola con i compagni italiani‚ ma non sono cittadini come loro. Che si trovano nella condizione paradossale di doverli educare alla “cittadinanza e costituzione” sapendo bene che molti di loro non avranno né cittadinanza né diritto di voto.
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In vista della giornata‚ Movimento Cooperazione educativa‚ Federazione italiana dei Cemea e Cesv‚ Centro Servizi per il Volontariato del Lazio‚ hanno realizzato il video “Sono già cittadine‚ sono già cittadini. Insegnanti ed educatori per la cittadinanza”. Un’iniziativa in continuità con i numerosi appelli lanciati dagli insegnanti negli ultimi mesi (leggi anche Noi ci impegnamo per lo Ius soli).
Il 3 Ottobre scorso‚ infatti‚ 992 insegnanti avevano fatto uno sciopero della fame ed un mese di mobilitazione in tutta Italia per il riconoscimento dello Ius soli e dello Ius culturae (una galleria fotografica del 3 ottobre è in In queste scuole ci sono solo bambini). Un’iniziativa che ha innescato scioperi della fame a catena che hanno coinvolto più di cento parlamentari‚ rimettendo in gioco la possibilità di discutere la legge sulla cittadinanza in Senato, ma anche artisti e intellettuali.
Il video è un grido corale che pone‚ in fondo‚ una sola domanda: cos’è essere cittadino italiano oggi?
Nelle scuole‚ come spiega nel video Vinicio Ongini‚ esperto di intercultura del Miur‚ «ci sono circa 820mila alunni con cittadinanza non italiana. Ma la novità degli ultimi cinque anni è che sono in continuo aumento coloro che sono nati in Italia». Gli studenti delle seconde generazioni stanno quindi coprendo un vuoto demografico legato alla diminuzione degli alunni italiani, «sono un elemento che tiene in equilibrio il sistema scolastico italiano».
Il video lancia‚ quindi‚ un appello a tutti gli insegnanti che lo vorranno ad un nuovo sciopero della fame il 20 novembre e ad organizzare nelle scuole italiane momenti di discussione sullo Ius soli (molti degli appuntamenti sono segnalati in Una settimana di piena cittadinanza)‚ che Pietro Bartolo‚ responsabile del Presidio sanitario di Lampedusa‚ definisce come «un atto di grande civiltà e giustizia nei confronti di chi si sente italiano».
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