Bibliotecarie, artisti, clown terapisti, scrittori e chissà quanti altre e altri appassionati di scienze, arti, letterature, giochi, tecnologie, lingue, escursioni… in questi giorni trovano il modo e il tempo per affiancare insegnanti e genitori nello stare con bambini e ragazzi. Malgrado tutto, fuori dalla scuola accadono molte cose che alimentano il piacere di apprendere. Sono pezzi colorati di genuina educazione diffusa. Ha ragione Francesca Lepori, di Bosco Caffarella: dopo l’emergenza dovremmo fare di tutto per non disperderli, “con la consapevolezza che siamo tutte e tutti maestri…”

Fuori da scuola succede tanto e altro. In questi giorni storici, tutto è amplificato. I sentimenti prendono forme e spesso le migliori! Tutti coloro che possono, stanno donando se stessi, la propria professionalità, capacità, creatività, per l’educazione e per l’intrattenimento dei più piccoli che devono stare a casa e per i grandi che forse pensiamo impacciati a gestire i loro stessi figli per un periodo lungo e impegnativo da tanti punti di vista.
Bibliotecarie meravigliose come Gloria Noto di Empoli, clown terapisti, il Museo Egizio, il centro Rodari, gli artisti e tutti coloro che destreggiano quelle arti che spesso rimangono fuori dalla scuola per tanti motivi. Ecco l’educazione diffusa spontanea, genuina, dal cuore. Ecco le maestre a casa alla ricerca affannosa di schede da caricare sui registri elettronici, che stupite trovano un mare di doni che arrivano dalla Non-Scuola per i loro bimbi.
LEGGI E ADERISCI Manifesto dell’educazione diffusa
Tutti uniti per supportare i bambini e le bambine che hanno interrotto la loro routine che conoscono come dovere-diritto e che ora già manca. Questa mancanza si sta riempiendo di tanti fiori meravigliosi. Ora speriamo che questi continuino a fiorire nelle nostre scuole anche dopo l’emergenza e con la consapevolezza che siamo tutte e tutti maestri.
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Francesca Lepori è pedagogista, fondatrice dell’Asilo Bosco Caffarella di Roma e vicepresidente di Rete di Cooperazione Educativa
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Verissimo, Francesca.