Viva l’onestà! Finalmente un petroliere che parla chiaro e non racconta favole. In un’intervista “esclusiva” alla Reuters, Ben van Beurden, amministratore delegato della Shell, ha affermato a chiare lettere che la oil major anglo-olandese continuerà a registrare profitti estraendo dalle viscere delle terra gas e petrolio.
La seconda più grande compagnia energetica del Pianeta (3% dell’intera produzione mondiale) non abbandonerà quindi il business as usual, sebbene dedicherà una parte dei suoi immensi fondi (388 miliardi di euro di fatturato nel 2018) alle fonti rinnovabili.
Va detto che nel recente passato il signor van Beurden si era anche lui iscritto alla lunga lista dei dispensatori di retorica sull’Accordo di Parigi. “C’è un’emergenza climatica, anche noi di Shell siamo in prima fila per affrontarla a dovere!”, era più o meno il concetto espresso dal CEO. Più un atto dovuto che un impegno reale, abbiamo il sospetto, alla luce del contenuto dell’intervista alla Reuters e di qualche dato statistico. Per esempio il più 2,5% di emissioni di ossido di carbonio da imputare a Shell fra il 2017 e il 2018 o i 35 nuovi progetti petroliferi da sviluppare entro il 2025.
Insomma, bando alle ciance e facciamo chiarezza, ribadendo che il business model di Shell non è “insostenibile”. Per van Beurden bisogna smetterla di demonizzare gas e petrolio. Il suo cruccio è che la caccia alle streghe lanciata da quei criticoni della società civile e dei gruppi di base crei un danno d’immagine alla Shell, facendogli perdere il sostegno di qualche investitore troppo ossessionato dagli effetti della crisi climatica.
In Olanda l’organizzazione Code Rood ha lanciato una campagna dal titolo molto esplicativo “Shell must fall”, Shell deve cadere, mentre ormai non si contano gli interventi critici durante l’assemblea degli azionisti della compagnia. Nel Regno Unito la oil corporation è uno dei principali target della protesta e può capitare che realtà al di sopra di ogni sospetto, come il British National Theatre, rinuncino alle sterline della sponsorizzazione della “controversa” Shell.
“Ma noi che c’entriamo? La crisi climatica la devono risolvere i governi, gli Stati!”, a grandi linee la risposta di van Beurden a tutto questo putiferio. Sottoscriviamo abbastanza, permettendoci sommessamente di ricordare che in Olanda la proprietà ultima della Shell è della Regina e che in Italia e Francia, tanto per fare un paio di esempi, le compagnie energetiche sono in buona parte in mani pubbliche. Chissà se il Conte-bis sta pensando di mettere mano al business model di Eni o ha altre idee sul possibile passaggio dal carbone al gas che ha in mente l’ad di Enel Francesco Starace, che proprio Palazzo Chigi dovrà o meno confermare alla guida della società di viale Regina Margherita a inizio 2020…
gaetano stella dice
BOICOTTAGGIO DELLE MUTINAZIONALI E DISOBBEDIENZA CIVILE UNIVERSALE
IL 29/11 QUARTO SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA. Contro il Riscaldamento Globale. Per FERMARE la Co2 subito e non nel 2030, o il 2050. Per restare nell’1,5 e non arrivare neanche a 2. Come l’accordo di Parigi 2015 “auspicava”. Perché, come dice l’Ipcc, abbiamo solo 10 anni per scongiurare LA CATASTROFE IRREVERSIBILE . E l’ultimo tifone in Giappone dimostra in modo inequivocabile che LA CATASTROFE è già iniziata. Anche se LORSIGNORI tutti fanno finta di non vedere. Ma il movimento universale, che con i suoi scioperi cadenzati si afferma già come CONTROPOTERE DAL BASSO , per superare il pensiero unico liberista e l’ideologia e il mantra mercato-crescita-profitto con UN NUOVO PARADIGMA culturale olistico e interrelato deve unire e intrecciare tutti i movimenti.
1) PIANTARE ALBERI- Affiancare a una campagna mondiale contro LE DEFORESTAZIONI e gli “incendi organizzati” un fare concreto universale :PIANTARE ALBERI. Nel nostro paese è già partita una campagna in tal senso. Stefano Mancuso ( l’autore del bellissimo LA NAZIONE DELLE PIANTE- Laterza) e l’architetto BOERI di Milano sono tra i promotori e organizzatori. 60 MILIONI DI ALBERI e le scuole come principali incubatrici della RIVOLUZIONE VERDE. Il movimento in atto, nelle sue diverse forme, può esserne propulsore mondiale.
2) BOICOTTAGGIO UNIVERSALE DELLE MULTINAZIONALI E DEI GOVERNI E STATI che sono in vario modo responsabili dell’inquinamento in atto e del RISCALDAMENTO GLOBALE. Avendo fondato i propri affari e le proprie economie sui fossili e sui climalteranti. 100 MULTINAZIONALI sono responsabili del 70% della Co2 immessa nell’universo. E la cosa continua anche ora, dopo la nascita e la crescita di un movimento globale. E’ ormai risaputo che gli USA e la UE (prima di tutti Italia Francia Germania…) e la GRAN BRETAGNA l’Australia il Canada il Giappone…(dove risiedono la gran parte delle multinazionali che inquinano il mondo) e la RUSSIA -CINA e INDIA hanno ripreso lo stesso modello di “sviluppo”…- sono i paesi dell’usa e getta della mercificazione del consumismo e dello shopping e dell’obsolescenza programmata. E’ lo stile di “sviluppo” (?) e di vita americano-occidentale. In nome del quale si fanno guerre per le risorse e si costruiscono armi vendute al resto del mondo. Attaccare le multinazionali per salvare l’UMANITA’.
3) RESISTENZA E DISOBBEDIENZA CIVILE UNIVERSALE non-violenta. Contro tutte le fonti inquinanti. Bloccare il traffico nelle città gli aerei negli aeroporti i TIR nelle autostrade gli allevamenti industriali nelle campagne. Come EXIBITION REVOLUTION ci ha insegnato a fare. Nel modo nei tempi e nelle forme possibili in ogni luogo. E’ la generalizzazione della “pratica dell’obiettivo”come facevano gli operai alla FIAT nel 69 con l’autoriduzione dei “ritmi”. LE GUERRE, come quella in atto in queste ore in Siria, sono in assoluto la più grande forma di inquinamento universale. Per i morti le sofferenze il dolore…e la Co2. La chiusura delle fabbriche di armi e LA CONVERSIONE ECOLOGICA delle stesse a fini di PACE deve diventare un obiettivo del movimento.
4) CAMBIARE STILI DI VITA- Come si mangia come ci si veste come si abita come si lavora…si tratta di cambiare tutto. Per cambiare il sistema della crescita e del profitto che sta DISTRUGGENDO IL MONDO. Lavorare meno lavorare tutti, un reddito minimo universale, parità assoluta uomo-donna, compresi tutti i “braccianti”della terra…e diritto ai diritti al cibo all’aria pulita all’acqua alla casa ai servizi…sono obiettivi che uniscono tutti i movimenti in un solo movimento. 100% ENERGIE RINNOVABILI BIOLOGICO e AGRICOLTURA CONTADINA sono gli assi di una pratica universale già in atto e possibile.
5) IL DECRETO CLIMA DEL GOVERNO non è “insufficiente” o un “primo passo” come dicono CONTE COSTA e anche qualche “verde burocrate”. E’ UNA VERGOGNA! Non si azzera il finanziamento di 18 miliardi ai fossili per una RICONVERSIONE immediata alle RINNOVABILI. Non si rimettono in discussione TAP e trivelle. Nessun piano organico per un riassetto idrogeologico e per risanare le tante terre dei fuochi diffuse nel territorio, per una mobilità ecologica e per fermare subito la Co2 e l’inquinamento nelle città e nelle campagne. E si danno soldi alle imprese , come sempre. Non si mette al centro della “manovra economica” il RISCALDAMENTO GLOBALE. Si continua con “LA CRESCITA” e non si ha il coraggio di bloccare immediatamente le armi al massacratore turco…e si continua a pietire con TRUMP che ci fa la guerra e con la NATO guerrafondaia. E questo dopo le frasi roboanti …e dopo il più grande movimento della storia dell’umanità.
Gaetano Stella/18/10
-passaparola! -http://blog.gaetanostella.it