Uno scambio continuo, un appello, una conversazione web ricca e molto partecipata. E ora un paio di inviti: intorno ai temi della didattica all’aperto, dell’educazione diffusa e della costruzione di nuovi immaginari sono in tanti e tante, malgrado le distanze, a muoversi in questi giorni. La Rete di Cooperazione Educativa, la redazione di Comune e il collettivo di filmmakers e operatori sociali Zalab propongono ora di mettere in comune altre riflessioni e proposte e di contribuire alle prossime dirette online
Nonostante la distanza fisica alla quale tutte e tutti siamo costretti in queste settimane, la riflessione e anche l’azione pratica sull’educazione e sulla scuola non hanno smesso di circolare. Come educatori – genitori, insegnanti, pedagogisti, operatori di comunità etc. – abbiamo letto e approvato con entusiasmo l’appello “Una scuola speciale per tutte/i” lanciato da Francesca Lepori, pedagogista, su Comune-info l’11 aprile.
La diretta FB promossa da ZaLab e Comune-info il 21 aprile è stata seguita da moltissime persone e ci ha lasciato un patrimonio di commenti, suggerimenti, proposte e racconti di pratiche già in essere che non può perdersi nei mille rivoli delle fatiche quotidiane (è ancora possibile guardarla e leggere i commenti qui).
Le basi delle due proposte lanciate da Francesca Lepori nel suo appello – spazi e tempi di didattica all’aperto pensati e previsti per le scuole di ogni ordine e grado e progetti di educazione diffusa che mettano in collegamento attivo comunità educanti più ampie – esistono già in molte azioni quotidiane e in molti luoghi d’Italia.
LEGGI ANCHE L’immaginario per cambiare Franco Lorenzoni, Una scuola speciale per tutte/i Francesca Lepori, Manifesto dell’educazione diffusa aa.vv., 25 idee per una scuola diversa Paolo Mottana, Un mondo a misura dei più piccoli Marta Bonafoni, Semi di scuola diffusa Gianluca Carmosino
Crediamo che sia necessario tener conto di questo grande movimento esistente sia per chi abbia a cuore forme e luoghi di un’educazione attiva, sia per gli organi istituzionali che se ne occupano, a partire naturalmente dal Miur. Al tavolo di lavoro per mettere a punto il Piano per il mondo dell’istruzione, recentemente istituito dalla ministra Lucia Azzolina e presieduto dal professor Patrizio Bianchi vorremmo dire che, guardandoci tutti intorno, possiamo già trovare molte azioni positive che hanno radici pedagogiche profonde ed efficacia didattica evidente.
A noi tutte e noi tutti diciamo: non perdiamoci di vista! Continuiamo a raccontarci e a raccontare le idee e le azioni per una scuola e un’educazione attiva:
1) sia inviandoci altri commenti, riflessioni, proposte e annunci di iniziative a Comune-info () e/o all’indirizzo mail della Rete di Cooperazione Educativa ;
2) sia con prossimi appuntamenti in diretta FB che saranno annunciati;
3) sia in previsione, quando sarà possibile, di incontri locali e, perché no, di un successivo appuntamento nazionale, nel quale mettere a confronto e azione formativa esperienze e attività che sono in corso anche da parecchi anni.
L’invito è stato scritto da Carlo Ridolfi a nome dell’associazione C’è speranza se accade @ – Rete di Cooperazione Educativa, della redazione di Comune e di ZaLab
Paolo mottana dice
Mi auguro che l’espressione “educazione diffusa” messa in movimento da Giuseppe Campagnoli e da me con due libri mantenga tutta la sua radicalità e che chi porta avanti le sue ragioni abbia voglia di confrontarsi con noi, cosa che in questi tre anni, da quando uscì il primo libro e tutti gli articoli che seguirono, non è accaduta, anche da parte dei sottoscrittori di questo appello.