Dalla Rete Kurdistan Italia rimbalza la proposta di rilanciare il boicottaggio, attivo già da mesi, dell’economia dello stato turco. Qui l’elenco delle principali aziende italiane che operano in Turchia (Eni, Piaggio, Benetton, Armani, Gruppo Coin, Valtur…), quello delle imprese turche che commercializzano prodotti in Italia nel settore agro-alimentare (tra cui Pernigotti…) e le informazioni sul “boicottaggio turistico”
Presidi per il Rojava in tante città
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I dollari dei turisti e dei partner commerciali finanziano la guerra contro il popolo curdo. La Turchia è classificata al 15° posto nella graduatoria mondiale delle spese militari e gestisce il secondo più grande esercito Natp: l’Italia contribuisce a questa graduatoria come terzo fornitore di armi dopo Usa e Spagna. Inoltre, grazie ai 6 miliardi di Euro stanziati per l’infame accordo Ue-Turchia sui profughi, la Ue non fa che finanziare il riarmo e le pretese egemoniche della Turchia in Medio Oriente. La Turchia, parte integrante della Nato, è tra i principali sostenitori dei taglia-gole dell’ISIS, con i quali traffica in petrolio e armi. Mentre immagini idilliache di sole, mare e spiagge delle regioni costiere occidentali del paese vendono l’idea di un paradiso del villeggiante, nelle regioni curde le entrate generate da turisti stranieri vengono investite in cecchini, missili di F16 e gas lacrimogeni.
Per questi motivi, vi invitiamo a boicottare la Turchia, paese militarizzato che non garantisce l’incolumità dei turisti, che occupa l’Anatolia curda per distruggerne identità, cultura, istituzioni, procurando migliaia di morti e prigionieri, tra cui il leader Ocalan sequestrato in totale isolamento nell’isola-carcere di Imrali da diciassette anni. Vi invitiamo a boicottare la Turchia per i crimini di guerra commessi ai danni del popolo curdo e degli oppositori. Vi invitiamo a boicottare la Turchia per prendere posizione contro lo sfruttamento del lavoro minorile (secondo i dati TÜİK del 2012, infatti, ci sono circa 900 mila bambini lavoratori tra i 6 e i 17 anni) e contro la negazione della libertà di associazione sindacale (la Turchia, pur aderendo alle convenzioni ILO, di fatto non riconosce la libertà di associazione sindacale).
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Vi invitiamo a boicottare la Turchia anche come meta turistica perché ogni soldo speso dai turisti stranieri fornisce al governo i mezzi per continuare la sua massiccia campagna di distruzione militare che devasta villaggi, siti architettonici storici, e, naturalmente, la vita delle persone che vi abitano. Vi invitiamo a boicottare la Turchia per contribuire a fermare la guerra e sostenere la nascita di paese democratico, rispettoso dei diritti umani e delle minoranze.
Boicottiamo: Alitalia, Ariston, Assicurazioni Generali, Barilla Alimentare (Barilla Gida A.S.), Electrolux Dayanikli TuketimMallari San, Enel Spa, Eni Spa, Giolitti Roma, Gruppo Coin Oriental Buying Services Ltd, Indesit, IvecoSpa, Luxottica Gozluk tic.as, Pirelli SpA (Celikord – Turk Pirelli Lastikleri a.s.), Piaggio v.e. SpA (Ferco MotorLtd.), Sapori, Valtur SpA (Valtur Tatil Isl. A.s.), Mimarlik Ins, Bialetti Industries SpA (Cem Bialetti a.s.), Gilma (Iceberg), Burani Fashion Group, Valentino fashion Group, Tuo-dì (discount) che distribuisce i prodotti FATINA (frutta secca), Zara, Hugo Boss, Mayerline, Otto, Benetton, LC Waikiki, Julieta, De Facto, Dolce & Gabbana e Armani.
Le principali aziende turche che commercializzano prodotti in Italia nel settore agro-alimentare sono: SAWA; GÜLSEN; TALAT ELMAS; AGROBAYS; PEYBA; KERVITAS. Etnatost di Biancavilla commercializzafichi secchi, LIFE in Turchia produce albicocche secche che vengono confezionate da Live Italia, Sommariva Perno (CN), USTA Brand di provenienza turca. La famiglia Averna ha venduto al gruppo SANSET della famiglia turca TOKSOZ lo storico marchio di cioccolatini PERNIGOTTI, IBEKO (elettro-domestici); KARSAN (autoveicoli); ANADOLU, KALE (ceramiche); ZORLU (energia). Inoltre KOC, YILDIZ eDOGUS sono corporation di livello internazionale che operano in diversi settori e che controllano anche aziende italiane.
Non comprate prodotti con il codice a barre 869…
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State pianificando una vacanza in Turchia?
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Le Prime iniziative:
Boicotta la guerra!Boicotta la Turchia!-Catania
Volantinaggio per la campagna di boicottaggio della Turchia-Lucca
E’ spregevole il comportamento della Turchia.Diffondiamo il comportamento a più persone possibili, boicottaggio e repulsione!!
Potremmo tutti inviare email ai supermercati x chiedere di cancellare gli ordini di prodotti turchi!
Giolitti Roma ?? La gelateria ?
Vorrei fare presente che i prodotti “Fatina” (frutta secca) sono commercializzati anche nel circuito Coop (io li ho trovati all’Unicoop Firenze, non ho modo di sapere se ci sono anche altrove)… Scriverò all’Unicoop in qualità di socia per sollevare il problema. Grazie per l’attenzione.
Vergogna!!! Innanzitutto questa iniziativa dovrebbe essere stata sollevata da chi ci governa con i fatti e non parole, poi queste aziende che hanno le loro attività in Turchia. Ci mancherebbe che non aderisco. Siamo con i curdi.
Giusto !!Governo ibernato!!!
Sveglia
Sull’uva sultanina prodotta e confezionata in Turchia, distribuita daEcorNaturaSi Spa, via L. De Besi 20/C, Verona (VR) Italia il codice è 8 0190 10 393295 ! come la mettiamo ?
Il codice a barre identifica il paese di apparenza di un’azienda, non la provenienza del prodotto.
Dal momento che l’azienda di distribuzione da lei citata è italiana, lo è anche il codice a barre (solo la provenienza del prodotto è dalla Turchia)
Forse è l’unico potere che abbiamo noi cittadini. Mentre i politici parlano, poco, noi possiamo boicottare l’economia di un paese tanto capiscono solo i soldi. Vediamo se non gli fa effetto il crollo dell’economia, a quel punto forse insorgeranno finalmente anche i turchi laici contro questo ennesimo dittatore. Questo vuol dire quando qualcuno si prende “pieni poteri”
sono sicuramente a favore…ma boicottare l’enel non la vedo una cosa semplicissima…forse possiamo pensare anche ad altre misure di protesta..