Tratta da pixabay.com
Nonostante l’intensificazione del conflitto, in Ucraina le proteste nonviolente dei cittadini e delle cittadine non si sono arrestate. Il Bund für soziale Verteidigung (BSV), ha raccolto alcuni episodi. Il 28 marzo ha riportato i risultati di una ricerca di ZDFheute e descritta da Stefan Hertrampf sulle prime quattro settimane di guerra (www.zdf.de). A Kherson, ad esempio, la prima grande città ucraina sotto il controllo dell’esercito russo, molti residenti si sono riuniti quotidianamente a mezzogiorno dal 5 al 21 marzo nella centrale Piazza della Libertà per protestare di fronte agli occupanti. In altre città, come a Melitopol il 12 marzo e a Slavutich il 26 marzo, i sindaci che erano stati arrestati, in seguito alle proteste nonviolente della popolazione, sono stati rilasciati. Uno di questi episodi è ricordato anche in una lettera circolare del 29 marzo a firma di Ulrich Stadtmann, membro del consiglio di BSV e dal 2004 del consiglio comunale di Minden (CDU) sulle prospettive della difesa civile nonviolenta nelle città occupate.
soziale-verteidigung.de (pdf) BSV
Difesa alternativa
Dal 24 febbraio 2022 l’Ucraina si è difesa militarmente contro l’aggressione della Russia. È stata così impedita una rapida occupazione della capitale Kiev. Anche altre città si sono difese nello stesso modo. Alcune sono state accerchiate, altre prese militarmente. Per le persone nelle città assediate la situazione degli approvvigionamenti è catastrofica. Per vivere e sopravvivere c’è bisogno di cibo, acqua, abitazioni, corrente elettrica, riscaldamento e ospedali. Quando una città nel corso di una guerra diventa rovine, dove le persone muoiono, è distrutto tutto quello che deve essere difeso.
Nelle città dell’Ucraina occupate dalla Russia la resistenza però continua. Ci sono le immagini di resistenza civile con manifestazioni per le strade e nelle piazze. Anche lì le truppe russe fanno esperienza quotidiana di non essere gradite. Il sentire se stessi, plasmati dalla propaganda, come arrivati a scopo di liberazione, s’infrange di fronte alla realtà. E queste informazioni le porteranno a casa, in Russia, in contrasto con la televisione di stato della federazione.
Se la Russia vuole dominare l’Ucraina e non trasformarla in un paesaggio di rovine, allora deve voler controllare delle città funzionanti. Perciò dipenderebbe dalle amministrazioni comunali, dal commercio, dalle imprese e dal sostegno del relativo personale. Qui potrebbe avere inizio una Difesa sociale: una cooperazione che arrivi solo fino a dove sia necessario per le necessità di base di una città e gli interessi della popolazione. Nella Difesa sociale questo viene chiamato “ripresa dinamica di attività senza collaborazione”. Ci si attiene a tutte le disposizioni per gli scopi di servizio alla popolazione. Serve l’approvvigionamento di alimenti e l’asporto dei rifiuti, ma vengono garantite anche polizia e giustizia, asili e scuole, e dovrebbero continuare a essere mantenute.
Secondo l’esempio di precedenti casi storici di resistenza contro l’occupazione (ad esempio la Norvegia nella seconda Guerra mondiale e la Finlandia contro la Russia prima della Prima Guerra mondiale1), lo sforzo dovrebbe essere diretto a continuare a fare tutto come veniva fatto secondo autodeterminazione già prima della guerra. Ogni amministrazione comunale può lavorare ottimamente ogni giorno senza nuove decisioni del consiglio comunale. Quindi continua semplicemente a lavorare sotto occupazione conformemente alle vecchie istituzioni, opponendosi a tutte le nuove disposizioni. La destituzione o il cambio di governo a livello comunale non creerà alcuna sovranità secondo le intenzioni degli occupanti, se questi vanno a cozzare contro un’ampia resistenza. Perché allora dovranno provvedere a imporre i loro comandi anche ai livelli subordinati: ciò richiede intensivi confronti diretti personali da persona a persona, per i quali il regime di occupazione deve fare i conti con un’ulteriore demoralizzazione delle sue truppe, le quali sono poste continuamente di fronte al fatto di non essere gradite in quanto occupanti. Nella città ucraina occupata di Melitopol è capitato che il sindaco, arrestato dai russi, e costretto a collaborare, alla fine ha dovuto essere rilasciato ed è stato scambiato con nove soldati russi prigionieri, classe 2002 e 20032.
Quindi la capitolazione militare di una città non significa affatto la fine della resistenza. È piuttosto un cambiamento da una forma di lotta militare, che difende un territorio in prima linea, a una difesa della struttura sociale di una società civile urbana. La Difesa sociale ha come scopo prioritario proteggere la vita della popolazione e le infrastrutture di una città.
Nella Guerra fredda del secolo scorso si è discusso di integrare la difesa militare nazionale con una Difesa sociale delle città nell’ambito di progetti di difesa civile. La Lituania, come Stato membro della Nato, ha inserito la resistenza civile nella sua strategia militare3. Anche la Germania e gli altri Stati Nato per difendere le città farebbero meglio a preparare una Difesa sociale, in modo che in ambito di difesa militare non venga distrutto tutto quello che deve effettivamente essere difeso
Note
1 Outi Arajärvi in BSV – Retroscena e dibattito – nr.78, marzo 2022: https://soziale-verteidigung.de/gehorchen-anerkennen-zusammenarbeiten-passiver-widerstand-finnland-anfang-20-jh [ubbidire-riconoscere-collaborare-resistenza-passiva-finlandia-inizio-20-sec]
2 FAZ, 19.3.2022, https://www.faz.net/aktuell/politik/ausland/ukraine-krieg-russische-kriegsgefangene-auf-pressekonferenzen-17889125.html [ucraina-guerra-prigionieri-russi-in-conferenzastampa]
3 Citato da: Maciej Bartkowski, Ukrainians vs. Putin, Potential for Nonviolent Civilian-based Defense, 27.12.2021, https://www.nonviolent-conflict.org/blog_post/ukrainians-vs-putin-potential-for-nonviolent-civilian-based-defense/
[Questa pagina fa parte di Voci di pace, spazio web
di studi, documenti e testimonianze a cura di Bruna Bianchi]
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