di Marco Arturi
1. I Grillini non sono stupidi né sprovveduti. E neppure incapaci: le percentuali elettorali dovrebbero dirci qualcosina a riguardo.
2. I grillini non sono populisti, sono gentisti. È molto diverso: perché – a differenza di altri – hanno capito che in Italia il popolo non esiste. In Italia esiste la gente, e la gente vuole sentirsi dire determinate cose in un certo modo.
3. Hai voglia a sfotterli per i congiuntivi, le incoerenze e l’ignoranza: i grillini sono dei formidabili comunicatori. Chi avesse dubbi a riguardo vada a rivedersi il modo in cui hanno rivoltato a loro favore la questione dei mancati rimborsi. E rifletta sul loro vocabolario, essenziale e accessibile a chiunque.
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4. I primi a beneficiare delle inutili (sì, c’è scritto inutili: e potrei aggiungere controproducenti) scaramucce tra fascisti e antifascisti sono stati i grillini. Alla gente non importa nulla di certe cose, specie se – diciamolo chiaro – riguardano l’unovirgola contro lo zerovirgola. Sempre ammesso che a noi importi qualcosa, di farci capire dalla gente: ma se non è così non mi spiego che senso abbia presentarsi alle elezioni.
5. Il successo del M5S è frutto anche del modo in cui la grande informazione li ha trattati fino a ieri l’altro. Chiunque, a prescindere dall’estrazione sociale e dal livello culturale, ha potuto vedere l’astio e la completa mancanza di oggettività con cui sono state regolarmente condotte le interviste ai loro esponenti e con cui sono state trattate le notizie che li riguardavano.
6. L’appuntato Di Maio, è ora di rendersene conto, è l’uomo giusto al momento giusto. Tutti a sfotterlo (me compreso, per i primi dieci minuti) quando è salito al Colle senza capire che ci si è recato per rassicurare il capo dello stato sulla disponibilità del 5S a convergere con altre forze per formare un governo, esattamente come ha ritenuto di doversi recare a rassicurare gli investitori e la grande finanza-
7. I grillini non la faranno mai, l’alleanza con Salvini. Sanno benissimo che sarebbe un abbraccio mortale in termini di consenso. Certe cazzate monumentali è capace di fare solo la cosiddetta (molto cosiddetta) sinistra.
8. Il M5S non è una forza antisistema. È un insieme di persone che reclama la sua fetta di torta al tavolo del sistema. Gli abitanti di Roma e ancor di più quelli di Torino sanno bene di cosa sto parlando.
9. Il M5S è una forza di destra in un paese di destra. E questa è una cosa che moltissimi tra i compagni che frignano oggi avrebbero dovuto capire da anni, anziché viversi le loro lune di miele con i grillini.
10. Chi va a votare lo fa perché è convinto di essere in una democrazia, padronissimo, per carità: ma se lo fa poi dovrebbe accettare il verdetto delle urne senza tanti piagnistei. E il verdetto delle urne è inequivocabile: il M5S ha vinto. E se non fosse per una legge elettorale che definire schifezza è eufemistico, avrebbe stravinto. Tocca farsene una ragione.
10. bis/bonus track. In virtù di tutto quanto sopra, i grillini sono pericolosi. Quasi (quasi) quanto il Pd. Forse è tempo di cominciare a prenderli sul serio. Magari iniziando a imparare qualcosa da loro.
Daniella AMBROSINO dice
I grillini secondo me – come partito, non come elettorato – sono piuttosto degli estremisti di centro in un paese che va sempre più a destra.
Una cosa molto importante da tenere a mente su di loro è che hanno intercettato sia una gran parte di elettori di destra, sia di sinistra. Quelli di sinistra hanno votato 5S per esasperazione nei confronti del PD e dei partitini di sinistra, nei confronti di LeU e della sua nomenklatura, nei confronti di un bipolarismo fittizio. Loro hanno voti che potrebbero tornare a sinistra e bisogna andarseli a prendere. Ma ci vorranno anni. E per uil momento bisogna impedire a tutti i costi una saldatura tra loro e la Lega.
Stefano De Stefano dice
Bisognerebbe smetterla con tutte queste semplificazioni infarcite di pregiudizi. M5S non è una forza di sinistra, e come potrebbe esserlo se la sinistra, negli ultimi trent’anni, ha fatto le guerre umanitarie, ha favorito Berlusconi ( ricordiamoci il famoso discorso di Violante nel 1994 alla Camera), ha aumentato le disuguaglianze, ha dato libertà di licenziamento agli imprenditori, ha trasformato le scuole in aziende con tanto di Dirigente manager…….devo continuare? Qualcuno dovrebbe ricordarsi che non siamo più negli anni settanta del XX secolo e gli ideali politici non sono modelli assoluti ed eterni perché la realtà cambia e chi continua ad usare modelli vecchi finirà sempre per non capire un tubo! M5S ha intercettato questa direzione, soprattutto ha intercettato il bisogno di uguaglianza, di onestà, di coerenza che gli italiani non vedono più nella “sinistra”, appunto, da trent’anni. Era forse meglio che gli italiani votassero tutti Salvini e Berlusconi? Questo pensiero, lasciamolo a Renzi e, se proprio vogliamo continuare ad usare destra e sinistra, beh, quello lì è la destra, Renzi e il PD sono la moderna destra; cominciamo a dirlo e a praticarlo.
Marco Girotto dice
Se mi permettete, non sarei per niente d’accordo con il punto 9 dell’articolo, in quanto, detto da un premio nobel come Dario Fo e non da me, oggi le istanze dei cittadini (e quindi del popolo, della gente, o come volete girarla la questione di chi è l’interlocutore da rappresentare) arrivano direttamente e solamente dentro il movimento cinque stelle. Che è nato per quello. Inoltre Dario Fo sosteneva che molte istanze del popolo, quelle vere che partono dal popolo e non da una elite di capitali e potere, sono solo all’interno del movimento cinque stelle. Aggiungerei che l’abbandono praticato dai mass media e partiti del concetto di politica, intesa come attività della polis e non di governo come travisato volutamente anche in molti dizionari italiani, fosse oramai arrivato al culmine. Credono basti fare propaganda per fare politica!!! Questo ha funzionato con Berlusconi e sta funzionando con una parte di elettorato ancorato alla TV. Ma oggi la propaganda ha lasciato il posto alla condivisione di interessi comuni e di tematiche attraverso internet e attraverso petizioni, informazioni, cellulari ecc ecc al punto che potremo seriamente preparare la gente a fare dei convegni per proporre direttamente i tecnici per governare il paese. Se ancora non siamo giunti a questo è solo per una questione di percorso, intrapreso con i dovuti tempi e metodi, che porterà a mettere in discussione non solo un modo di far politica in italia, ma anche a livello mondiale. Ricordo la necessità storica di dover riprendere infatti il ruolo civile, rubatoci ancora una volta a livello mondiale, sia per le questioni climatiche che di appropriazione dei beni primari. Sarà un metodo diverso e partecipato a decidere il rifacimento delle nazioni unite e della stessa unione europea su base partecipata ampia e condivisa a salvarci dai disastri, oppure saranno i disastri a costringerci a farlo. Finalmente!
Piero dice
Solo sul punto 10 “solo per una legge elettorale che definire una schifezza è eufemistico avrebbe stravinto” in un paese di dx come questo con qualsiasi legge elettorale sarebbe arrivato secondo. Purtroppo a stavincere sarebbe stato il cx. Con una legge maggioritaria a un turno o a doppio turno il cx si sarebbe presentato unito, o come coalzione, o come singolare raggruppamento politico. A Berlusconi, ma anche a Salvini, piace vincere facili. Ti ricordi il Pdl. Sarebbe stato magari un Pdl allargato alla Lega. I partiti giocano per vincere non per partecipare e questa legge obbrobrio è stata un compromesso al ribasso per contarsi nel cdx. Renzi sperava in Berlusconi ma Salvini è stato più furbo e a giocato per la supremazia nel cdx e ha vinto. La legge successiva con cui si andrà a votare non potrà che confermare un’allenza, vincente, nel cdx. Tutto il resto sono chiacchere di Di Maio “i cittadini ci hanno dato i voti per governare” dove e quando?