“Della riduzione di scalogno non resterà che cenere, della cucina popolare italiana resterà sapere accessibile a tutti e traccia affettiva per secoli, millenni, in qualsiasi parte del mondo”.
Don pasta
Quando nasce la cucina italiana?
Ho reso visita, grazie all’Anpi di Reggio Emilia, a Giacomina Castagnetti, staffetta antifascista di ottantanove anni. Mi ha parlato della sua storia fatta di dolore, orgoglio e coraggio mentre cucinava la pasta rasa, piatto della bassa reggiana, madre povera dei cappelletti. “Nel fascismo non si mangiava bene, non c’era niente, non c’era caffè, non c’era olio”, ha detto, aprendomi gli occhi su una questione fondamentale: quando è nata la cucina italiana? Difficile saperlo, però si può tranquillamente dire che per almeno trent’anni, tra il ventennio, la guerra e l’inizio del dopoguerra, l’intero sapere popolare culinario è stato tragicamente e bruscamente interrotto. Perchè non c’era più nulla da mangiare, ogni cosa era razionata.
È fondamentale sapere, nell’epoca della cucina di plastica, che la cucina italiana per come la vediamo adesso, è figlia di quella drammatica cesura, ma soprattutto di quelle donne e quegli uomini che ebbero il coraggio di restituircela sana e salva.
DA VEDERE
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DA LEGGERE
Don Pasta è un visionario e un artigiano. Ha musicato l’odore del soffritto in teatro facendo gridare le platee di mezza Europa. Lo abbiamo incontrato per fare il pane insieme e per conversare di cibo, John Belushi e rivoluzioni
DA SEGUIRE
La cucina popolare (evento facebook)
L’acqua era censurata?
Ma finitela di raccontar cazzate.
Il caffé e l’olio non c’erano?
Hahahahahahahahahahahaha! Passi il caffé ( anche se i primi grandi importatori e venditori di caffè erano durante il fascismo. Ma l’olio di oliva…ne si produceva talmente tanto che lo si usava per farci sapone e come sostituto della glicerina per cannoni.
A frwgnacciari!
Certo,come no. E mio zio pasticcere ha inventato i cannoli, nel 1943 appositamente per gli alleati.
Meravigliosa e commovente!
anche le orecchiette con le cime di rape è un piatto tipico dei partigiani