Abbiamo bisogno di dare forma al pensiero divergente. Proviamo a immaginare cosa potrebbe accadere se il mondo si rigenerasse in funzione dei bambini e delle bambine. Si tratta di pensare una piramide rovesciata, a punta in giù, dove in punta c’è l’uomo adulto bianco ricco. Possiamo cominciare a farlo in tanti modi, ad esempio utilizzando la mano sinistra…

In questi strani giorni, ho deciso di fare qualcosa di altrettanto strano. Compito: dare voce alla mia mano sinistra! Insomma ho cominciato a cambiare mano e a fare le cose con la mano sinistra. E ho appuntato le sensazioni.
Mano sinistra: lentezza, presenza, attenzione, cooperazione, precisione, emozione, difficoltà, sfida, scoperta, stupore. Perché no! Quel che si può. Accettazione. Valore. È un gioco intrigante.
Conclusioni: andare oltre il conosciuto, uscire da schemi precostituiti e architetture tramandate, superare le proprie consuetudini personali.
Questo tempo sospeso, ci porta a dire che il pensiero divergente può essere un grande strumento di trasformazione. E se ora, anche il mondo ricominciasse a vivere e a organizzarsi partendo da un pensiero divergente e dal valore della mano sinistra?
Ecco, ad esempio, cosa potrebbe succedere: un mondo che si rigenera in funzione dei bambini e delle bambine, ripartendo dalla sacralità del bambino e non dalla sua idolatria. L’adulto che fa un passo indietro, per sottrarre potere a questa società adultocentrica. I grandi rimangono a lavorare da casa, per permettere ai piccoli di uscire. Risparmio energetico enorme e smog eliminato, ma anche zero traffico e strade accoglienti. E ancora: tutti a scuola entro le 10, a piedi o in bicicletta, senza lo stress della campanella e delle automobili che si affannano. I grandi saranno felici di lavorare senza tacchi, giacca e cravatta…
Solo ripartendo da un’idea di società che si prende cura iniziando dal più piccolo e debole, avremo la certezza di aver incluso tutte e tutti. Si tratta di immaginare una piramide rovesciata, a punta in giù, dove in punta c’è l’uomo adulto bianco ricco. Ripartiamo dalla base e a pioggia i benefici ricadranno sugli altri, fino all’ultimo, nessuno escluso.
“Prima Lei…” come dicevano una volta i nostri nonni e nonne. Avevano valigie di cartone e calzini rammendati e la gentilezza nell’animo che orientava le relazioni sociali. Bellezza e gentilezza per tutti.
Non chiediamoci cosa e quanto dobbiamo fare in questa fase 2, ma prima di tutto come. Sottoscriviamo (con la mano sinistra…) un Patto di intenzionalità e impegno per dare tante forme al pensiero divergente. Potrebbe essere il primo passo, qui e adesso, di un grande cammino di crescita per tutte e tutti, nessuno escluso.
Francesca Lepori, pedagogista fondatrice di Bosco Caffarella, è vicepresidente della Rete di Cooperazione Educativa
Ritengo molto interessante questo articolo, offrendo la possibilità di riflettere e immaginare una trasformazione, lenta, del nostro mondo quotidiano.
La mano sinistra dovrebb’essere il simbolo dell’alternativa. La piramide a rovescia in tutti i modi, La sinistra come simbolo dell’emozione e non la “destra” da sempre “law and order”. Le streghe “sinistre”, i pensieri “sinistri”, i tizi “sinistri” – da sempre contro la “ragione”. La ragione ha ed aveva sempre ragione ed è sempre stato della destra.