Nel finire dell’anno una notizia è passata sotto tono: un incontro di papa Bergoglio con un nutrito gruppo di amministratori delegati di alcune tra le più grandi imprese e banche del mondo. Non si è trattato di una visita di cortesia ma della entrata ufficiale del Vaticano come partner nel Council for Inclusive Capitalism, una organizzazione che – fa sapere il loro sito – rappresenta un gruppo di imprese che capitalizzano più di 10,5 trilioni di dollari. Intanto la copertina del Time ci rassicura e apre l’anno nuovo con The Geat Reset. un nuovo inizio per il capitalismo: è lo slogan del prossimo incontro del World Economic Forum di Davos che si terrà a Singapore. Non c’è più da preoccuparsi. Saranno proprio loro, le grandi corporation, a salvarci…
Nel concitato finire dell’anno una notizia è passata sotto tono: un incontro di papa Bergoglio e del fedele cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, con un nutrito gruppo di chief executive officier, manager e amministratori delegati di alcune tra le più grandi imprese e banche del mondo, tra cui British Petroleum, Banca d’America, Allianz, Dupont, Visa, Johnson&Johnson, Amundi, Master Card e fondazioni tra cui la Rockfeller e la Ford Foundation. Non si è trattato di una visita di cortesia, ma della entrata ufficiale del Vaticano come partner nel Council for Inclusive Capitalism, una organizzazione che – ci assicura il loro sito – rappresenta un gruppo di imprese che capitalizzano più di 10,5 trilioni di dollari e occupano 20 milioni di dipendenti. Lo scopo è “rendere il mondo più equo, inclusivo e sostenibile”. La fondatrice, l’ereditiera bancaria signora Lynn Forester de Rothschild ha detto: “Stiamo rispondendo alla sfida di papa Francesco di creare economie più inclusive che diffondano i benefici del capitalismo in modo più equo e consentano alle persone di realizzare il loro pieno potenziale”. Un giornale newyorkese ha così commentato l’evento: “Il papa benedice i piani aziendali. Può sembrare un abbinamento insolito: grandi imprese e papa Francesco, un pontefice che ha più volte criticato il capitalismo in termini ruvidi. Ma hanno annunciato oggi una nuova partnership, l’ultimo segno della crescente influenza delle pratiche ambientali, sociali e di governance negli affari” (Dealbook Newsletter, 8 dicembre 2020).
Non è la prima volta che il gota del capitalismo globale annuncia di voler convertirsi alla sostenibilità. Anche il World Business Council for Sustainable Development, nato venticique anni fa sull’onda del summit di Rio de Janeiro sullo sviluppo sostenibile, è un’organizzazione di duecento aziende con un fatturato complessivo di 8,5 trilioni di dollari e 19 milioni di dipendenti che si dichiarano impegnate ad “accelerare la transizione verso un mondo sostenibile” e a realizzare il “massimo impatto positivo per gli azionisti, l’ambiente e le società”. Il Wbcsd ha da poco pubblicato un rapporto dal titolo Reinventing Capitalism. Un’agenda per la trasformazione in cui si spiega perché le aziende dovrebbero aspirare a un successo “a lungo termine. Peccato solo per quell’incidente di percorso che ha portato il suo fondatore, Stephan Schmidheiny, del gruppo svizzero Eternit, a una condanna a diciotto anni dalla Corte d’Appello di Torino per il disastro ambientale provocato dall’amianto negli stabilimenti in Italia.
Nell’ultimo anno altri annunci hanno dato nuovo slancio al mondo imprenditoriale. La Us Business Roundtable, il gruppo di lobby aziendali più influente d’America, tra cui JP Morgan Chase, Apple, AT&T, Amazon, General Motors, ha invitato le imprese a non considerare più il solo profitto come lo scopo principale della loro attività, ma di includere anche la “protezione dell’ambiente” e la “dignità e il rispetto del lavoro”. Gli azionisti – affermano – sono solo uno dei cinque stakeholders delle imprese, assieme ai consumatori, ai lavoratori, ai fornitori e alle comunità locali. Quanto è bastato al Financial Time per parlare di “svolta etica del capitalismo”. Decisamente operativo il potentissimo Ceo del colosso finanziario BlackRock che in una lettera ai clienti ha scritto che “decarbonizzare l’economia può essere una buona idea”.
Siamo così giunti alla copertina con cui Time apre l’anno nuovo: The Great Reset. Non un semplice recovery, ma un nuovo inizio per il capitalismo. Sarà lo slogan del prossimo incontro del World Economic Forum di Davos che si terrà a Singapore. Il suo fondatore e presidente esecutivo, Claus Schwab, si batte da tempo affinché le grandi imprese dai grandi brand abbiano un “impatto positivo” non solo per gli azionisti.
Non c’è più da preoccuparsi. Saranno proprio loro, le grandi corporation, a salvarci. È stato calcolato che 1.318 imprese controllano il 60 per cento degli scambi globali. Mentre quindici imprese transnazionali controllano il 50 per cento della produzione mondiale. Così è che l’1 per cento della popolazione possiede il 43,4 per cento della ricchezza globale. Per contro il 53,6 per cento della popolazione più povera possiede l’1,4 per cento della ricchezza (dati dell’ultimo rapporto Credit Suisse Global Wealth).
Silvana dice
Finalmente un po’ di buon senso. Speriamo che mantengano il principio.
Grazia Chiarappa dice
Non ho capito, l’articolo sembra a tratti ironico . Oltre agli annunci ci sono i fatti? Quelle società della World Business Council for Sustainable Developmen in 25 anni cosa hanno fatto?
Marco dice
BlackRock, Vanguard e State Street controllano tutto.
A sua volta, BlackRock è controllata da BlackStone, in mano ai Rothschild.
La Cina fa parte del disegno, insieme con la Silicon Valley.
Quand’è che farete i nomi giusti?
Livia Bidoli dice
Bravo!!!! Franco Fracassi docet. https://indygraf.com/
Barbara Pulliero dice
In effetti speravo in qualcosa di più da parte di questo papa, ma è pur sempre un papa.
Gloria Germani dice
Grande Paolo, come sempre una delle voci più lucide d’ Italia.
Matteo Zaccari dice
La storia non si ripete ma ci può dare delle chiavi di lettura. In questi giorni rifletto sul “momento storico” in cui stiamo vivendo e cercavo analogie tra il dopo Covid e il dopo guerra. Con una certa sorpresa mi sono trovato a pensare che il dopo Covid potrebbe somigliare più al dopo Grande Guerra (I guerra mondiale), 1919, che al dopo seconda guerra mondiale, 1946. Non sento, non vedo, nella mia bolla percettiva, che il monito del Covid sia stato sufficiente a garantire che in futuro uno sconquasso così (o peggiore) non si ripeta. 20 anni dopo la Prima Guerra Mondiale è scoppiata la seconda, più grande e più terribile. Siamo a nove anni dalla possibilità di intervenire concretamente contro il Cambiamento Climatico e prevenire le sue peggiori conseguenze. Il dopo Covid, come negli anni dopo la I Guerra Mondiale. Se non agiamo sui nodi profondi che hanno causato la pandemia potrebbe essere la prima grande crisi a cui possono seguirne altre di portata anche superiore. A me il mondo appare così, così sento “l’inconscio collettivo”, e voi?
Ottavio Framarin dice
Liquidare in questi termini lo sforzo di Francesco per entrare in dialogo con tutti gli ambiti critici della vita globale, mi sembra molto parziale. Sicuramente non costruttivo. Chi condanna (non chi critica) ogni possibile dialogo viene da pensare preferisca la denuncia finalizzata allo scontro. Questa mancata propositività mi fa sospettare un’apertura mentale carente, nonostante le ampie testimonianze contrarie. Grazie.
Gianluca Carmosino dice
Paolo Cacciari, l’autore dell’articolo, ha sorpreso tanti quando segnalava la rottura e l’importanza di encicliche come la “Laudato Sì”. Oggi, con amara ironia, segnala una notizia che mostra come molti pezzi della Chiesa Cattolica e del Vaticano non amino (eufemismo) le critiche al capitalismo. È ingenuo, ed è una storia nota, pensare che sia possibile cambiare l’ordine delle cose chiedendo ai grandi poteri di essere meno rapaci. Probabilmente Bergoglio è per alcuni aspetti ostaggio di quei mondi, ma è giusto evidenziare contraddizioni, limiti, passi avanti e passi indietro. Di sicuro sappiamo che la critica al dominio del profitto – e aggiungiamo anche quella al patriarcato, di cui è al tempo stesso padre e figlio – non basta. Ed è inutile anche pensare di distruggere il capitalismo: abbiamo bisogno prima di tutto DI smettere di crearlo ogni giorno, per quanto difficile possa essere. Il potere dei manager ricevuti da Bergoglio dipende da noi molto più di quanto pensiamo.
Ottavio Framarin dice
Gianluca grazie per la tua articolata e propositiva risposta che fuga le eventuali ombre sulle tue reali intenzioni. Grazie Gianluca.
Gianluca Carmosino dice
Ridurre un mondo complesso come la Chiesa alla sua parte istituzionale (quanto profonde e spiazzanti sono state le analisi di Ivan Illich, sacerdote, su questo tema….) e al corpo ecclesiastico sarebbe comunque un errore. Ci sono stati nella storia della Chiesa e si sono ancora oggi alla sua base frammenti significativi per chiunque si ostina a voler cambiare il mondo.
Bernardo Severgnini dice
Ottavio Framarin l’apertura mentale carente potrebbe essere quella di chi pone ancora fiducia in un’istituzione che da almeno 1.700 anni a questa parte funziona a immagine e somiglianza del potere oppressivo dell’uomo sull’uomo. La più grande messa in scena della storia. L’ipocrisia allo stato puro. Distillato. E dopo 1.700 anni c’è chi non se ne rende conto e accusa di chiusura mentale gli altri. Beh… capolavoro.
Patrizia Di Giannantonio dice
Il problema sapete qual è, è che voi pensate che un uomo solo possa cambiare un’intera istituzione presente appunto da 1700 anni. E non riuscite a capire che Lui fa quel che puo’ nel limite del suo ruolo all’interno di una istituzione che ha i suoi contorni ben definiti. Inoltre è un uomo non è un Dio e come tale puo’ sbagliare, ma la differenza e’ che tutto cio’ che è sotto i riflettori e’ criticato e criticabile. Mentre molte altre persone non sono sotto i riflettori fanno molto peggio nell’ombra senza che nessuno parli. E ne sono certa anche dei leoni da tastiera che sono presenti sui Social. Io ho un’altra lettura degli incontri con le imprese. Ovviamente arrivati in questo momento storico non si puo’ distruggere il capitalismo, ma indirizzarlo sicuramente, anche verso il rispetto dell’ecologia e dell’ambiente, cosa che riguarda da vicino tutti oltre la Chiesa, visto che non solo si parla del Creato ma della casa dove poggiamo i nostri piedi e dove la poggeranno i nostri figli. Estremisti politici se non togliete dai vostri occhi i paraocchi la vostra visione del mondo sarà sempre limitata.
Guido Dalla Casa dice
Papa Francesco, dopo la famosa Enciclica Laudato Sì del giugno 2015 (che già contiene pesanti contraddizioni) ha mostrato in diverse occasioni posizioni contraddittorie: neanche lui può dire/fare quello che vuole, deve avere pesanti oppositori interni. Ma chi può saperlo? Del resto mi pare che ben pochi abbiano il coraggio di dire chiaramente che il male è lo sviluppo economico, vera patologia della Terra, che è il Sistema Complesso cui apparteniamo come un tipo di cellule in un Organismo. La civiltà industriale in toto è un fenomeno sostanzialmente impossibile, perché incompatibile con il funzionamento (o la Vita) del Sistema Biologico Terrestre, di cui siamo parte.
Giuseppe Di Muro dice
Chi recita il Padre Nostro trova il punto in cui la preghiera dice: “rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori…”. Questa pratica era esercitata durante l’Anno Santo del Giubileo, che non era un anno di preghiera a Roma, ma una pratica economica finanziare che azzerava debiti e crediti. L’Anno del Giubileo lo sceglieva il papa e per un certo periodo è stato attuato in tutta Europa. Dal punto di vista economico il Giubileo era un equilibratore di ricchezza. Vista l’evidente crisi del Cristianesimo la Chiesa sta timidamente cercando di capire se può intervenire ancora in qualche modo nella vita economico finanziare delle persone. Questo concilio lo leggo in questi termini.
Linda Maggiori dice
Stiamo attenti però a non gettare via il bambino con l’acqua sporca. Cioè non gettiamo via la figura rivoluzionaria di papa Francesco (come vorrebbero i complottisti, legati a Trump e alla chiesa più conservatrice) insieme alla tradizionale spinta a mantenere lo status quo del Vaticano (che è un potere e non è solo fatto dal papa, ma da tutti quelli che lo circondano e cercano di smorzare ogni sua spinta al cambiamento).
Papa Francesco è molto molto odiato dalla stessa Chiesa per le sue critiche feroci all’economia di profitto e per l’apertura ai temi ambientali. È considerato troppo comunista, ambientalista e riformatore, questo è sicuro, e tanti lo vogliono azzittire. Ora è molto odiato da sette come quello di Qannon e dai complottisti che considerano il Great Reset un modo per schiavizzare umanità.
Con il Great reset non si cambierà una beata cippa e sarà solo una fiera di greenwashing, sicuramente il papa ha i suoi limiti e forse è troppo moderato e potrebbe dire e fare molto di più. Ma se partecipa a un consiglio per capitalismo inclusivo, non mi pare così terrificante (avrebbe dovuto tirarsi indietro, è vero), le sue frecciate contro i brevetti, contro le ingiustizie contro accumulo di poteri le dà di continuo e mi sembra sincero. Poi non sarà un comunista duro e pure eh… Ma neppure un arido potente votato a dominare il mondo. Porobabilmente lo hanno tirato (greenwashing) e migliorare l’immagine al capitalismo. Effettivamente è brutto questo accostamento.
paolo cacciari dice
Grazie a tutt* per l’attenzione, le precisazioni [post di Marco] e la partecipazione appassionata. Da parte mia nessun intento polemico, men che meno “liquidatorio” [post di Ottavio, di Linda]. Delusione, sì. Tanto più amara quanto entusiasta è stata la mia condivisione degli scritti e delle azioni di papa Bergoglio: dalla Evangelii Gaudium (novembre 2013), alla Laudato si’ (2015), ai tre incontri con i movimenti popolari (raccolti in un libro edito da “il manifesto”) e a molti altri discorsi pronunciati in tante occasioni e audizioni. Il mio appoggio (modestissimo, certo) alla visione ecologica e sociale del nuovo Papa sono documentate nelle pagine di comune-info, ma anche in quelle di un vecchio numero di “Alternative per il socialismo”, I significati politici, etici e spirituali dell’”ecologia integrale” di Bergoglio (dicembre 2015) in cui criticavo la sottovalutazione della sinistra politica a fronte delle straordinarie posizioni del nuovo papa. (Straordinarie proprio a fronte di 1.700 anni di storia della Chiesa romana [post di Bernardo]). Ciò mi consente oggi di valutare come un arretramento le posizioni del Papa espresse sul sistema e sulle politiche economiche. In particolare nel documento Oeconomicae et pecuniariae quaestions. Considerazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario della Confederazione per la Dottrina della Fede (2018), nell’impostazione del meeting The Economy of Francesco di novembre 2020, fino all’incontro con i “guardiani del capitalismo degli stakeholders” in Vaticano il 3 dicembre. Ho cercato di motivare questa mia convinzione in un lungo articolo che sarà pubblicato come atti di un convegno sulla “Spiritualità della terra” organizzato dal Centro studi Giuseppe Colucci. Ma veniamo al merito. Mi pare di capire che anche molt* lettori e lettrici di comune-info [post di Silvana, Grazia, Patrizia] ritengono che sia possibile (oltre che auspicabile) un “great reset” del sistema capitalistico in direzione della sostenibilità ambientale e sociale. Di più, che sia possibile che tale “reinvenzione” venga realizzata proprio dalle grandi compagnie multinazionali, da quei ceo, manager, finanzieri, variamente associati in organizzazioni filantropiche, che si ritrovano periodicamente in giro per il mondo (Council for Inclusive Capitalism, World Business Council for Sustainable Development, Us Business Roundtable, gruppo Bilderberg ecc.). Io non lo credo possibile. Non penso per questo di essere un “estremista”, “un leone da tastiera”, un nichilista… ma solo una persona realista. Deve pur esservi una strada per superare le relazioni economiche e sociali fondate su sfruttamento, estrattivismo, crescita indefinita del valore monetario delle cose… ed entrare in un mondo post-capitalista. “Le mie parole suoneranno come fantasie – ha scritto papa Francesco nell’ultima enciclica – la sfida di sognare e pensare ad un’altra umanità. E’ possibile desiderare un pianeta che assicuri terra, casa e lavoro per tutti.” (Fratelli tutti, §127).
Paolo
stella gaetano dice
Io prendo atto di un fatto :che mai un papa aveva parlato come FRANCESCO. Io credo che le due encicliche siano una rottura culturale. Ma tutti abbiamo visto in questi 5 anni…che la “rivoluzione” delle masse cattoliche non c’è stata. E che tra le gerarchie la lotta contro FRANCESCO è feroce. E in modo particolare tra quelli che non sono “insensibili” al TRUMPISMO. Che comunque in queste ore ha subito una battuta d’arresto. Anche se i 70 milioni che l’hanno votato non sono certo scomparsi. E il GOLPE tentato lo dimostra. Il problema è cosa facciamo NOI. Mentre lorsignori tessono la tela e preparano una operazione colossale di gattopardismo universale. La pandemia segna comunque una crisi epocale…e niente sarà più come prima. Il problema è il “sapere” e il FARE come dice Ascanio Celestini. Qui e a livello mondiale. Ma i dati oggettivi da cui partire, anche alla luce delle esperienze storiche che abbiamo alle spalle, ci sono tutti. Restano. Ed è da lì che bisogna partire…Io non sono cattolico e la misericordia di cui parla Francesco non fa parte del mio linguaggio…ma lui ci crede e fa parte della sua FEDE…lui è convinto che bisogna parlare con tutti…ma non mi appartiene neanche LA DISPERAZIONE di Bifo. Se un universo concettuale è franato bisogna avere la capacità di capire perchè…-Metto qui sotto una cosa che ho scritto. E’ lunga chiedo scusa e ognuno è libero di leggerla o meno…occupo solo un pò di spazio in più..G.S.
….CHI PAGA IL VACCINO? DEVONO PAGARE LE MULTINAZIONALI L’1% I MILIARDARI
La domanda fondamentale in questo momento è:” CHI PAGA LA VACCINAZIONE” ?. E la risposta è una sola, a livello mondiale : DEVONO PAGARE LE MULTINAZIONALI, i 2153 MILIARDARI che hanno accumulato e posseggono quanto 4,6 MILIARDI di persone nel mondo, l’1% che possiede la ricchezza del 70% più povero, il 10% che possiede l’88%. E in Italia? Il 3% che possiede il 34% della ricchezza del paese. I 3 che posseggono come 6 milioni di persone. I 400000 che posseggono come il 41%. E VANNO VACCINATI TUTTI/E IN TUTTO IL MONDO. Quelli che lo desiderano. Senza imposizioni e costrizioni. Devono pagare lorsignori perché la globalizzazione liberista, da quando la TATCHER disse “che la società non esiste esiste l’individuo”, si è diffusa dappertutto e, fondata sulle energie fossilii sullo sfruttamento/devastazione di uomini donne natura ambiente, ha reso I RICCHI PIU’ RICCHI e I POVERI PIU’ POVERI. E’ un dato oggettivo e indubitabile. Come è indubitabile che ha portato la “crescita” della Co2 a 417 ppm (parti per milione) come mai nella storia dell’umanità e IL RISCALDAMENTO GLOBALE (sempre in crescita negli ultimi dieci anni) e i connessi FENOMENI ESTREMI a diventare una normalità planetaria con foreste che bruciano habitat distrutti mari e oceani plastificati che si riscaldano e soffocano la vita marina …alla CRISI EPOCALE che stiamo vivendo e alla SESTA ESTINZIONE che è già in atto. L’anima del sistema è lo sfruttamento e il trasferimento degli utili prodotti dai lavoratori (complessivamente intesi…ma frammentati divisi espropriati devalorizzati…e non rappresentati) ai padroni (una minoranza dell’umanità) agli speculatori che fanno soldi con i soldi al capitale finanziario alle banche al capitale digitale che usa i nostri dati e ci compra e ci vende in un’orgia tecnologica che illude seduce aliena reifica e immerge in un mondo apparente virtuale e senza realtà effettuale. I paradisi fiscali sono pieni di soldi trafugati da tasse non pagate elusioni evasioni e corruzioni mafiose. E l’industria e il commercio delle armi e degli armamenti è sempre più prolifica. E’ la “nostra” vergogna nazionale. Perché “armiamo” gli assassini di REGENI gli aguzzini libici il sultano turco e i massacratori (sauditi) dello YEMEN. In questo quadro LE MULTINAZIONALI, 100 delle quali emettono il 71% di Co2, sono state e sono le principali responsabili di quel modo di produzione riproduzione e consumo che ha portato alla CATASTROFE che stiamo vivendo in tutto il mondo. LA PFIZER E’ UNA DI QUESTE. Ma nessuno lo dice. Quindi, devono pagare lorsignori. Bisogna impedire CHE FACCIANO AFFARI SULLA PANDEMIA CHE HANNO CREATO e CONTRIBUITO A CREARE. IL CAPITALISMO “DEI DISASTRI” è l’ultima forma dell’accumulazione continua. Prima li creano e poi si propongono come risolutori in nome del PROFITTO. Ed è solo un risarcimento parziale…perché il male fatto è già IRREVERSIBILE. E si tratta di impedire il peggio che si prepara con un’operazione di gattopardismo universale per continuare a fare come prima. Basta pensare all’Eni , trentesima al mondo e prima in Italia per emissioni che scorazza su tutti i media raccontando bugie e manipolando il senso della REALTA’ e della VERITA’. Dalla CRISI ECOLOGICA sanitaria economica sociale mondiale si esce solo con UN CAMBIAMENTO RADICALE. E lo SHOPPING universale nelle strade e nelle piazze dei ceti privilegiati mondiali in questi giorni, in cui il nostro paese si è distinto, E’ UNA VERGOGNA UNIVERSALE. PERCHE’ IL NATALE E’ SIMBOLO DI “RINASCITA”. E non ha niente a che vedere con la mercificazione totale l’usa e getta l’egoismo l’avidità la competizione…e con la GUERRA ALLA VITA E AI VIVENTI che questo sistema propone realizza di fatto e nasconde. D’altronde, il giorno dopo l’11 SETTEMBRE BUSH invitò gli americani a FARE SHOPPING e disse che “LO STILE DI VITA AMERICANO NON E’ NEGOZIABILE”. E per questo che lui e la sua banda inventarono LA GUERRA CONTINUA E PERMANENTE (la chiamarono proprio così!) in Iraq in medio oriente..dove si sono appropriati di petrolio e risorse..funzionali allo stile di vita americano-occidentale. QUESTO NATALE non è un giorno di luminarie e di inquinamento universale ulteriore. E’ UN GIORNO DI LUTTO. Per ricordare tutti i morti innocenti del mondo, per ricordare gli anziani sterminati e i deboli sacrificati, le solitudini le angosce le sofferenze e il dolore per le riscoperte FOSSE COMUNI, per i cari persi e non salutati, per la paura il terrore e l’irrisione demenziale di chi ha negato e nega l’evidenza della pandemia.Per ricordare i medici gli infermieri… E le parole d’ordine sono : SOBRIETA’ FRUGALITA’ SOLDARIETA’ ACCOGLIENZA FRATELLANZA/SORELLANZA GRATUITA’ DONO. FARE PACE CON TUTTI I VIVENTI significa rovesciare la storia dell’HOMO SAPIENS PREDATORE e inventare un nuovo sguardo interrelato relazionato sul mondo e tutto il creato. E’ UN NUOVO INIZIO per dare a tutti il necessario e il sufficiente.
COSTRUIRE COMUNITA’ ECOLOGICHE INTEGRATE vicine e a distanza fondate sull’autoproduzione la RILOCALIZZAZIONE la sovranità energetica e alimentare. CAMBIARE STILI DI VITA. E praticare la DISOBBEDIENZA CIVILE UNIVERSALE per disvelare IL POTERE CRIMINALE GLOBALE combatterlo dal basso facendo della CONVERSIONE ECOLOGICA una rivoluzione personale collettiva molecolare e diffusa. UNA RIVOLUZIONE MORALE E DELLE COSCIENZE.
Gaetano Stella –Lago di Chiusi -23/12
-passaparola! –http://blog.gaetanostella.it
Pietro Negri dice
Valgono anche qui tutte le considerazioni che avevo già espresso in precedenza qui https://comune-info.net/reinventing-capitalism/
Si sbagliava prima quando si lodava esageratamente quel che Francesco ha fatto con la Laudato si, si sbaglia ora quando lo si critica eccessivamente perchè incontra il gotha della finanza mondiale. Sono d’accordo con Gianluca Carmosino “Il potere dei manager ricevuti da Bergoglio dipende da noi molto più di quanto pensiamo”.
Sarebbe ora che cominciassimo tutti a rendercene conto nei comportamenti quotidiani e nelle cose che pensiamo e scriviamo
Pietro dice
mi correggo: è nell’enciclica Evangelii Gaudium che il Papa criticava l’economia neoliberista individuando nella Responsabiliotà sociale d’impresa una mediazione tra profitto e salario