L’iter della legge che mette al bando le rovinose aste al ribasso dei supermercati va completato subito con il voto dell’assemblea plenaria, invece è ancora fermo in commissione. Fermare la concorrenza sleale, lo sfruttamento dei braccianti e il caporalato è una priorità
Più di un anno fa festeggiavamo il voto favorevole della Camera dei Deputati sul disegno di legge che mette al bando le aste al ribasso dei supermercati, una pratica che costringe gli agricoltori a svendere i prodotti e alimenta la compressione di costi e diritti lungo la filiera.
Adesso però è il momento di coprire l’ultimo miglio e dare all’Italia una legge attesa e sostenuta da tante organizzazioni e sindacati. Per questo l’associazione Terra! lancia oggi un appello alla mobilitazione, pubblicando una lettera aperta ai presidenti delle commissioni Bilancio e Lavori Pubblici del Senato.
L’associazione chiede a tutti gli attivisti di sostenere l’iniziativa scrivendo ai senatori competenti per accelerare l’iter di un provvedimento fermo da quindici mesi.
Infatti, dopo l’approvazione della Camera a larga maggioranza, il 27 giugno 2019, il disegno di legge è approdato a Palazzo Madama, ma da qui non si è più mosso. L’iter in commissione non è ancora concluso e la plenaria non può votare sul testo.
“Siamo consapevoli delle tante urgenze che le istituzioni sono chiamate ad affrontare in questo momento difficile – spiega Fabio Ciconte, direttore di Terra! – ma riteniamo che l’agricoltura sia una di queste.
Lo abbiamo visto durante la pandemia, quando l’aumento della domanda di beni alimentari insieme a un calo della manodopera ha destato grande preoccupazione e favorito il varo di una regolarizzazione dei lavoratori stranieri.
Tuttavia, anche in pieno lockdown ci siamo trovati denunciare alcune catene di discount come Eurospin, che hanno continuato a comprare prodotti con pratiche sleali come le aste al ribasso.
Lo sfruttamento dei braccianti e il caporalato, fenomeni che combattiamo da anni, nascono da tante dinamiche distorte fra cui lo schiacciamento dei prezzi imposto dalla grande distribuzione organizzata”.
Con inchieste e campagne, negli ultimi anni Terra! ha acceso un faro sulle pratiche sleali della Grande distribuzione organizzata (GDO), che nelle aste al doppio ribasso hanno la loro punta di massimo impatto sui prezzi e sulla mancata remunerazione della filiera.
L’insostenibilità di questi meccanismi, che schiacciano il prezzo di prodotti chiave dell’agricoltura italiana come il pomodoro, peggiora le condizioni economiche e di lavoro lungo la catena produttiva.
Il collegamento con fenomeni di sfruttamento lavorativo e caporalato non può essere ignorato: la compressione del margine di ricavo per il settore agricolo determinata dalle aste al doppio ribasso contribuisce, infatti, alla compressione del costo del lavoro, minando le basi di una filiera rispettosa dei diritti fondamentali.
“Siamo consci delle molte priorità che devono trovare posto nell’agenda politica in questo momento difficile – aggiunge Fabio Ciconte – ma non possiamo non sottolineare quella che riteniamo una vera e propria urgenza. Affrontarla senza ulteriore esitazione può restituire respiro a un settore, quello agricolo, che nel semestre appena trascorso ha vissuto una particolare pressione a causa della pandemia”.
Laura cibraro dice
Stufa della globalizzazione e dello sfruttamento di animali e natura nonché genere umano, ancora i potenti fanno finta di non capire IL COLLEGAMENTO tra le specie è l’importanza della qualità!!