di Domenico Finiguerra
La proposta è semplice. Ed in fondo è anche rintracciabile in una lettura attenta della nostra Costituzione (articolo 42). Considerati i cospicui aiuti alle banche elargiti in tutti questi anni, considerato l’elevato numero di case vuote che le stesse banche posseggono (acquisite all’asta o frutto di mancato pagamento dei mutui da parte di famiglie in difficoltà economica), considerato l’elevato numero di famiglie in emergenza abitativa, è così assurdo pensare ad uno Stato che “acquisisca” quelle case vuote di proprietà delle banche che hanno beneficiato in passato di aiuti, per utilizzarle al fine di garantire il diritto alla casa?
La stessa proposta potrebbe valere anche per le migliaia di capannoni vuoti e abbandonati, che potrebbero essere messi a disposizione di idee, di giovani, di imprese che vorrebbero partire, ma non hanno lo spazio fisico per farlo, magari proprio perché nessuna banca li sostiene.
Articolo 42 Costituzione, comma 2:
“La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.
Un condominio vuoto o uno scatolone di cemento non utilizzato hanno una funzione sociale? Servono a qualcosa se non sono abitazioni per qualcuno, se non sono luogo di lavoro per alcuno?
Amalia Navoni dice
Bravo Domenico! Sei sempre puntuale nell’individuare ciò che i Comuni dovrebbero fare.
Ti saluto caramente
Amalia