I mondiali antirazzisti, il Riace in festival, le iniziative di “È stato il vento“. Nonostante tutto, Riace è ogni giorno di più un modo per coltivare una nuova cultura politica, nel borgo della Locride come a Madrid, dove la straordinaria Red Solidaria de Acogida, costituita da gruppi di persone che hanno cura dei vicini e della libertà di movimento nel mondo, cammina da tempo insieme alla Rete dei Comuni Solidali e a Riace. Il racconto di Roberta Ferruti di Recosol in Spagna per l’iniziativa Traspasar fronteras, attraversare i confini

Lo scorso anno, proprio in questi giorni di luglio, mentre Riace e il suo sindaco, Domenico Lucano, erano in affanno tra mille emergenze originate dal blocco (cominciato dal 2016), di buona parte dei finanziamenti per l’accoglienza, la Carovana Migrantes annunciava il suo arrivo in paese. Oltre duecentocinquaeanta persone, partite dalla Spagna avevano deciso di fare tappa in questo borgo della Locride per sostenere il progetto d’accoglienza che ormai era diventato il simbolo della solidarietà in tutto il mondo.
Nelle stanze di Palazzo Pinnarò, sede dell’associazione Città Futura, si cercava di capire come pagare le bollette della luce, comprare cibo e medicine per i migranti, ancora numerosi, e pagare i fornitori. “Come facciamo, sindaco? Arrivano tante persone… “ . Mimmo, esausto e serio, rassicurava tutti: “Ce la faremo”. E come sempre succede, anzi succedeva a Riace, quando tutto sembra perduto, accadeva il “miracolo”: tutto si metteva in moto, tutti si attivavano e riuscendo ancora una volta a organizzare un’accoglienza decorosa. Nelle casette del borgo ci si è stretti tutti un po’ , l’anfiteatro si è animato di voci e persone colorate. Mimmo Lucano, commosso, ringraziava e abbracciava tutti. La situazione non era rosea a Riace ma c’era ancora la speranza e la solidarietà arrivata da tante, tantissime persone, moltiplicasse le forze…

Da allora tante cose sono accadute: ora sappiamo del processo in corso a Domenico Lucano, sappiamo delle nuove elezioni comunali che hanno visto eleggere un sindaco sostenuto dalla Lega di Salvini e su cui pende ora un esposto per elezione irregolare. Sappiamo che al posto dei tavolini del bar della piazza di Riace, unico punto di aggregazione della comunità, ci sono dei parcheggi, sappiamo che le botteghe artigiane sono chiuse, che i migranti rimasti sono veramente pochi e non hanno vita facile. Nonostante tutto questo si continua a lavorare per far rinascere questa realtà di accoglienza. La fondazione È stato il vento sta cercando, insieme ai ragazzi del posto, di recuperare gli ambienti e rilanciare il progetto.


Ad un anno da quel meraviglioso incontro con Carovana Migrantes, il Reina Sofia, museo di Madrid mi ha invitata a un dibattito pubblico inserito nella programmazione di Voces situadas 8, Traspasar fronteras, per parlare ancora di Riace, un progetto che ha dimostrato in concreto che il fenomeno migratorio può essere una risorsa, “traspasa fronteras” per l’appunto. Tra gli invitati al dibattito Helena Maleno, giornalista e attivista spagnola che da anni lotta per i diritti dei migranti e per questo subisce continue denunce e processi. Ha dedicato buona parte della sua vita al riconoscimento dei diritti dei migranti e oggi rischia oltre trent’anni di carcere per il suo impegno politico. Guernica, il capolavoro di Pablo Picasso è ospitato nel Reina Sofia, a pochi passi dalla sala dove noi, ottant’anni dopo la sua creazione, ci trovavamo a discutere di diritti violati, ingiusta legalità, presente e futuro. Scenari che si ripetono o che si tema possano ritornare…
Un dibattito importante, molto partecipato, tante le domande e forse poche le risposte, in questo momento storico in cui l’insicurezza verso il futuro è sentimento diffuso, trasversale. Ma è bello raccontare che la storia di Riace è arrivata in Spagna e al Reina Sofia grazie proprio a quell’incontro con Carovana Migrantes e alla Red Solidaria de Acogida che era tra gli organizzatori di quel viaggio sulle rotte migratorie. La Red Solidaria de Acogida è costituita da una rete di persone che ha “cura dei vicini”, si definiscono non partigiani, autogestiti e femministi. Lavorano in rete con altri collettivi mano nella mano, lottano per i diritti umani. Nel loro manifesto, tra l’altro, si legge:
“Difendiamo la libertà di movimento nel mondo di tutte le persone. Denunciamo le leggi migratorie della Spagna e dell’Unione europea, con particolare attenzione al confine meridionale, le leggi dell’accoglienza e dell’immigrazione, le molteplici trasgressioni dei diritti umani nei movimenti migratori forzati (guerre, cambiamenti climatici e disastri ambientali, fame, capitalismo, persecuzione di persone LGTBI, ecc.) ma d’altra parte, accompagniamo rifugiati / migranti, vicini e vicini di casa e in transito…“. (sulla libertà di movimento leggi anche l’ottimo articolo Viaggiatori di Shahram Khosravi).
Da allora periodicamente e senza interruzione di continuità hanno portato avanti iniziative a sostegno di Mimmo Lucano. Ci consegnano con orgoglio la documentazione fotografica di oltre un anno di lavoro.
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*Roberta Ferruti è operatrice della Rete dei comuni solidali (Recosol). Altri suoi articoli sono leggibili qui
Grazie a tutti voi. Grazie Roberta, perché il vostro incessante impegno, mi fa sperare e pensare che un altro mondo sia ancora possibile.
Hasta la victoria siempre!
Sono anziano, ma spiritualmente mi affianco al vostro coraggio e al vostro impegno per un mondo più solidale. La cattiveria e il cattivismo predicato è vissuto da qualche politicante-comiziante non potranno mai vincere. Avanti con fermezza e umanità!