
Lui è Djemagan Diarra. Venerdì 22 novembre mattina eravamo insieme, in Senato, per accendere i riflettori sulla vicenda che ha riguardato suo fratello Moussa, ucciso da un colpo di pistola nei pressi della stazione di Verona.
La nostra richiesta è di un processo trasparente, che faccia chiarezza. E che, insieme a questa, possa fare verità e giustizia. Ad oggi infatti troppi elementi non tornano: non sappiamo se le telecamere della stazione fossero accese o spente; non sappiamo perché nelle ore precedenti allo sparo, nelle quali Moussa vagava in evidente stato di necessità, nessuno si sia attivato per chiamare gli operatori socio-sanitari.
L’unica cosa che possiamo dire con certezza è che il proiettile è stato sparato ad altezza uomo. E che Djemagan a causa di quel colpo ha perso un fratello, che era anche molto di più.
I suoi occhi non hanno bisogno di spiegazioni. Lui, la sua famiglia e la nostra democrazia, invece sì.
Lascia un commento