Lettera aperta al Presidente della Repubblica,
al parlamento, al governo Italiano
La Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU, il 26 gennaio 2024, ha evocato un “rischio plausibile” di genocidio nella striscia di Gaza, ammonendo Israele di adottare concrete misure di prevenzione. In particolare la Corte ha sancito che: “Lo Stato di Israele deve adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura d’urgenza di servizi di base e di assistenza umanitaria”. La guerra di Israele sulla Striscia di Gaza si combatte infatti non solo con le bombe, ma anche con la fame e con la sete violando apertamente il diritto internazionale.
Nella nota diramata da Oxfam pochi giorni fa si denuncia che, attraverso il «taglio delle forniture idriche», la «distruzione sistematica di infrastrutture essenziali» e il «blocco all’ingresso degli aiuti internazionali», Israele avrebbe di fatto «ridotto del 94% la disponibilità d’acqua dentro la Striscia». Ai palestinesi è anche vietato scavare pozzi, mentre Israele è l’unico Stato al mondo in cui l’acqua è controllata dal Ministero della Difesa.
A Gaza il 90% della popolazione è sfollata (circa 1,9 milioni). Circa 40 mila le persone uccise, oltre ai dispersi, il 70% delle vittime sono bambini e donne, con 17.000 bambini che vivono senza uno o entrambi i genitori, con 3.500 bambini a rischio di morte a causa della malnutrizione e della disidratazione. Tutta la popolazione soffre di insicurezza alimentare acuta e 500 mila persone a livello catastrofico. 10.000 sono i malati di cancro che rischiano la morte e necessitano di cure, 3.000 pazienti affetti da varie patologie necessitano di cure all’estero, 1.737.524 sono colpiti da malattie infettive a causa dello sfollamento, 71.338 sono i casi di infezioni da epatite virale dovute a spostamento, circa 60.000 donne incinte sono a rischio a causa della mancanza di assistenza sanitaria, 350.000 pazienti cronici sono a rischio a causa della carenza di medicinali. Ora si sta diffondendo la poliomelite, malattia che nel 10% dei casi causa la morte per paralisi dei muscoli respiratori. (*)
Di fronte a questa situazione assistiamo al blocco degli aiuti umanitari che rimangono per settimane e mesi fuori dalla Striscia impossibilitati dall’esercito israeliano a varcare il valico di Rafah, dove ad oggi sono bloccati 1800 containers, e gli altri valichi di accesso a Gaza. Lo stesso programma del Governo italiano “Food For Gaza”, pianificato senza prevedere alcun coinvolgimento delle Ong italiane che da anni operano a Gaza, si sta dimostrando inefficace proprio perché gli aiuti non arrivano alla popolazione, bloccati anch’essi dalla chiusura ermetica israeliana della Striscia. Quei pochi aiuti che arrivano sono per di più distribuiti in condizioni di totale insicurezza, con centinaia di operatori umanitari uccisi nello svolgimento delle proprie funzioni. In diversi e documentati casi si è deliberatamente colpita la popolazione durante la distribuzione di aiuti alimentari e altri generi di prima necessità.
Ribadendo la necessità e l’urgenza di adottare tutte le azioni politiche e diplomatiche per arrivare a un cessate il fuoco, alla liberazione di tutti gli ostaggi e dei prigionieri palestinesi detenuti illegalmente, ma soprattutto alla costruzione di una soluzione del conflitto tra Israele e palestinesi, fondata sul diritto internazionale e sulle risoluzioni ONU, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla tragedia umanitaria che si sta consumando nella Striscia di Gaza con il blocco degli aiuti umanitari per la popolazione affamata, priva di medicine e di cure per feriti ed ammalati. Ricordiamo che è responsabilità di ogni stato membro delle Nazioni Unite, quindi anche dello Stato italiano, operare in modo attivo affinché sia rispettato il diritto umanitario, la cui reiterata violazione non ha nessuna giustificazione in alcun contesto di guerra, come ha nuovamente riportato il parere della Corte Internazionale di Giustizia lo scorso 19 luglio.
Israele deve garantire il libero accesso e la sicurezza agli operatori umanitari.
Israele deve garantire che ci sia acqua potabile a sufficienza dentro la Striscia, consentire l’ingresso di cibo, prodotti sanitari e beni di prima necessità bloccati al valico di Rafah e consentire l’accesso immediato anche da tutti gli altri valichi.
Israele deve consentire l’evacuazione di malati e feriti che non possono essere assistiti dentro la Striscia di Gaza.
Chiediamo al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Parlamento ed al Governo italiano, di adoperarsi, ognuno per i compiti propri, per l’adempimento delle responsabilità dello Stato Italiano e per una doverosa conseguente azione politica e diplomatica nei confronti del Governo israeliano, affinché sia rispettato il diritto umanitario internazionale e si ponga fine alla disumana ed immorale situazione in cui è costretta la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza.
Adesioni al 31 luglio 2024:
Abspp odv, Acli, ACS, AIDOS – Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Altromercato, Anpi, Archivio Disarmo, Associazione di categoria “Warfree liberu dae sa gherra”, Associazione PeaceLink, Associazione Peppino Impastato ETS Cinisi (Pa), Associazione per il rinnovamento della sinistra, AssoPacePalestina, Beati i costruttori di pace, Centro “don Lorenzo Milani” di Pistoia, Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (CRED), Centro Studi Sereno Regis, centro studi sereno regis Torino, CGIL, cinemAnemico, CIPAX, Comitato per la Pace di Terra di Bari, Cooperativa sociale Irene ’95, COSPE, CRIC, Fairwatch, Focsiv ETS, Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, Fonti di Pace Odv, Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, Glam commissione globalizzazione ed ambiente, La Città delle persone, Le veglie contro le morti in mare, M.I.R., MAIS ong, Mani rosse antirazziste, ManifestA, Movimento dei Focolari, Movimento Nonviolento, Nuova Camaldoli aps, O.P.A.L. – ETS, Opera per la Gioventù Giorgio La Pira, Oxfam Italia, Pax Christi Italia Campagna Ponti e non muri, PX Christi Italia, Refugees Welcome Italia Napoli, Rete NoBavaglio, Sbilanciamoci, Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti” del Comune di Senigallia, Un Ponte Per, Un’altra idea di mondo
Fiorella Palomba dice
Avevo già scritto su questa testata un articolo sulla guerra che mi angoscia non poco.
Spero che queste lettere possano servire.🌸
Francesco Baldrighi dice
Le decisioni ONU, vanno seguite solo quando comportano interventi di militari per portare pace…
Che ipocrisia.
Giuliana Semeria dice
È una vergogna che passa sotto al silenzio dei più
ANNA dice
Non ci sono più neanche le parole per commentare. E non solo Meloni ma anche Mattarella, che dovrebbe rappresentare la Repubblica nata dalla Resistenza, che rifiuta la guerra, accolgono il presidente dell’entità sionista, mentre sostengono l’Ucraina contro gli invasori russi. Siamo il paese dell’ipocrisia e del doppio standard. Mi vergogno
Angela dice
Israele, con razionalità procede a prosciugare il mare in cui nuota il pesce della resistenza uccidendo il popolo palestinese con tutti i mezzi:
dai bombardamenti all’acqua,alla sussistenza all’assistenza e voi vi appellate al presidente della repubblica che ancora rivendica il diritto di Israele allo sterminio palestinese che nella neolingua viene chiamato diritto alla difesa?
Quelle cifre che voi richiamate le conosce Mattarella, le conoscono i partiti, i sindacati, il corpo docente, gli operatori della cultura e i giornalisti nelle redazioni, ma non si muove foglia.
L’ ignavia chiama un disastro ancora più grande e il filo sottile che ci proteggeva, l’Occidente-collettivo lo sta rompendo.
I popcorn stanno per finire; spegnete il televisore.
ANNA dice
Angela, mi hai frainteso. Ho citato Mattarella nel senso di vergogna o peggio. Quello che ha ricevuto il golpista Guaido’, “dimentica” di storicizzare e contestualizzare le foibe, sostiene in ogni occasione il pensiero dominante filo Usa, filo Ucraina, fili UE, e, da ultimo, riceve con tutti gli onori il presidente dell’entità sionista, accusata di genocidio persino dall’ONU. Sono disgustata da questo paese servo e imbestialito.
Antonio dice
Una gigantesca catastrofe è in corso nella Terra Santa ma nessuno (dei potenti) vuole fermare la violenza. È tragico. È impressionante. È angosciante. Più di 91.000 feriti palestinesi. 39.000 uccisi di cui 9.000 bambini e 2.400 anziani. Quasi due milioni di persone sfollate, costrette a muoversi continuamente per sfuggire alla morte, alla fame e alle peggiori malattie. Più di 70.000 abitazioni distrutte. 159.000 strutture devastate. 49 milioni di tonnellate di macerie causate dai bombardamenti.
Sono alcuni dei fatti riassunti ieri in una conferenza stampa da Andrea De Domenico, capo dell’Ufficio dell’Onu che coordina gli aiuti alla popolazione di Gaza e della Palestina.
Questa è stata l’ultima conferenza stampa da Gerusalemme di Andrea De Domenico perché le autorità israeliane non gli hanno rinnovato il visto per continuare a lavorare per conto dell’Onu (e cioè di tutti noi) nei Territori Occupati Palestinesi.
Flora dice
Progrom?
Israele istituì una “presenza minacciosa” offensiva fin dalla sua nascita: atti terroristici da parte di milizie ebraiche come la Banda Stern e l’Irgun che assassinarono i diplomatici britannici al Cairo nel 1944; l’esplosione dell’Hotel King David nel 1946; il massacro di Deir Yassin nel 1947; la Nakba palestinese nel 1948.
….La maggior parte delle prime milizie sioniste del terrore formarono in seguito l’esercito israeliano. Il politico che ordinò la pulizia etnica dei Palestinesi fu nominato “padre di Israele” e divenne il primo Primo Ministro del Paese. Altri leader della milizia salirono a quel rango in rapida successione – Menachem Begin, Yitzhak Rabin, Yitzhak Shamir – alcuni dei quali vinsero il premio Nobel per la pace. Anche in questo caso, il cattivo comportamento ha pagato.
Antonio Versari dice
Sottoscriviamo totalmente la lettera, sia individualmente, sia a nome della Com.e.s scarl equosolidale.
Cosima Minardi e Antonio Versari
Roma
Rosalba Rizzuto dice
Che dire ancora? Cosa serve ancora che accada oltre l’inferno creato da Israele? Com’è possibile che gli si lasci compiere altro su questo popolo perseguitato da un secolo?
Provo disgusto, schifo e disprezzo per Israele e quanti lo sostengono. Diffido di tutti i governanti, mercenari indegni di ricoprire il ruolo usurpato.
Sottoscrivo la lettera, ma non c’è un destinatario degno di riceverla.
Rosalba Rizzuto
Aprilia