
di Giovanna Mulas*
In Sardegna un Augurio proficuo è il “A chent’annos”: davanti ad un bel bicchiere di rosso condiviso ci si augura di ritrovarsi uniti, di stessa purezza, amicizia ed intenti dell’oggi, “Tra cento anni“, accompagnati da buona salute, cibo sano e, soprattutto, serenità interiore. In fondo rappresenta il Tutto o quasi: ciò che gli antichi pastori, quei saggi del mio Gennargentu amato, cima più alta dell’isola, aspiravano a trovare sulla punta di questo monte padre e patrigno per tutti noi sardi.
Durante le lunghe sere davanti al fuoco si narrava di una Porta del Tempo, celata tra nubi, spini e aquile ardenti. Nella punta più alta del monte; accessibile a pochi, e comunque soltanto agli eletti. Chi fosse riuscito a varcare la porta avrebbe conquistato la sapienza di tutti i tempi, la vera Conoscenza di uomini e Dei.
Per questi giorni che vedranno i più fortunati di noi riunirsi, come tutti dovrebbero, auguro quel dialogo franco che aborri il monologo sterile e comune ai più: auguro confronto dialettico, apertura, riflessione quindi costruzione per il Bene Comune.
La disperazione attorno cresce, troppa e tutta assieme anche per quanti non vogliono vederla, per cittadini non pronti alla crisi annunciata in uno Stato che padre dovrebbe essere: qui dove l’uomo nuovo da Caritas, spogliato della sua dignità, finisce definitivamente di Essere. E se l’uomo inconsapevole ma che lavora il suo pane rappresenta, per un sistema deviato, soltanto un numero istupidito ché, comunque, consumando alimenta il sistema stesso; auguro che non si confonda più quell’assistenzialismo, seppure ingenuo ma che imbavaglia e continua ad uccidere la dignità altrui, con l’impegno e il lavoro che spetta a ogni uomo degno di essere chiamato tale, depositario antico dei diritti ad un tetto, al cibo ed alla salute, allo studio, al rispetto.
Ogni uomo ha diritto al rispetto e non soltanto a Natale: e non importano religione o paese di provenienza.
Auguro l’abbattimento dell’individualismo e la condivisione del pane e soprattutto d’intenti,
quella consapevolezza che porta accettazione quindi interazione.
Auguro che un pensiero costante arrivi a benedire l’Uomo che soffre e che tutti ci rappresenta: ne basta uno per indicare una società che ha sbagliato, e continua a sbagliare, la strada da seguire.
A Chent’Annos: auguri di cuore, amici miei e compagni e compagne di cammino impervio.
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* Scrittrice, critica letteraria, nomination al Nobel per la letteratura e vincitrice di numerosi premi premi letterari internazionali, i suoi romanzi e i suoi libri di poesie sono tradotti in molte lingue. Questi alcuni dei suoi laboratori di Letteratura creativa in programma e gennaio (notizie più complete e aggiornate nel suo blog): Sciacca il 13, 14 e 15 gennaio.
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