La proposta del Progetto Scuole Aperte Partecipate in Rete pubblicata su Territori Educativi – promuovere in diverse città, nella seconda metà di giugno, iniziative per mostrare in molti modi diversi le esperienze di scuole aperte e partecipate – attira in questi giorni le attenzioni di tanti territori (da Torino a Roma, da Milano a Palermo, qui le informazioni per aderire, presto l’elenco completo delle iniziative). Abbiamo intervistato Loredana Poli, assessora all’istruzione e alle politiche per i giovani di Bergamo*, tra le prime amministrazioni ad aderire alla proposta: una buona occasione per ragionare, tra le altre cose, di come un ente locale può accompagnare le esperienze di scuole aperte e di come può mettersi in ascolto di bambini e ragazzi, ma anche di patti educativi e di scuola di prossimità, della collaborazione con il Centro Servizi Bottega del Volontariato e di quella con i comitati informali di genitori nati intorno a diversi istituti, perfino di scuole aperte in cui il tempo e lo spazio sono destrutturati per favorire la partecipazione e l’autonomia di ragazzi e ragazze.
*Assessorato all’istruzione, università, formazione, sport e tempo libero, politiche per i giovani, edilizia scolastica e sportiva
(Intervista a cura di Gianluca Carmosino e Riccardo Troisi)
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