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Appartengo all’infanzia cresciuta con il Carosello televisivo prima di andare a dormire, la Generazione X che, con i veri e propri Boomers della generazione precedente, vide gli effetti del boom economico e anche le sue grandi contraddizioni, soprattutto proletarie e ribelli al modello dominante. Come bambina, anche io ho subito l’enorme fascino di Sandokan e della sua Mompracem, sceneggiato televisivo (oggi sarebbe una serie) del 1976 con interprete il grande Kabir Bedi, prodotto televisivo dove l’esotico si accompagnava alla giungla, all’oceano, alla ribellione.
Emilio Salgari voleva viaggiare, per questo studiò giovanissimo e senza successo all’Istituto Nautico di Verona, sua città di nascita nel 1862, dove iniziò a lavorare come giornalista e scrittore. Non diventò mai un viaggiatore, ma avrebbe potuto recarsi in ogni angolo del mondo, soprattutto quelli più lontani e misteriosi: per scrivere e pubblicare romanzi inizialmente a puntate, si documentò leggendo guide ed enciclopedie, consultando cartine di ogni parte del mondo, realizzando una produzione letteraria infinita che non lo arricchì e gli fece vivere una profonda depressione per cui poi si suicidò nel 1911, povero e dimenticato, nella Torino sabauda in cui si era da anni trasferito con la famiglia.
Sandokan è uno dei grandi protagonisti creati da Salgari: nasce nel romanzo Le Tigri di Mompracem, pubblicato sulla testata La Nuova Arena dal 1883. Regnante di Muluder (territorio inventato situato al nord dell’isola del Borneo), Sandokan fu defenestrato e tutta la sua famiglia venne sterminata: inglesi e olandesi, alleati con il Sultano del Borneo, erano invidiosi del regno prospero del giovane asiatico, reame che aumentava grazie alle straordinarie imprese militari del giovane, per cui fecero di tutto per sconfiggerlo. Da allora, Sandokan visse prima come vagabondo e poi come “volgare pirata”, come lo definiva l’aristocrazia colonialista: Sandokan diventò la Tigre di Mompracem, spietato e vendicativo, anche grazie a un manipolo di ribelli come lui, ottimi costruttori di praho (nave veloce costruita in Malesia, con enormi vele e remi), oltre che eccezionali con coltelli, armi da fuoco e cannoni. Tutti insieme, la Tigre e i suoi pirati, occuparono un’isola semi-deserta e autosufficiente nel Golfo dominato dagli europei colonizzatori, l’inventata isola di Mompracem, realizzando un covo agguerrito e molto temuto.
Sandokan fu eccellente pirata per diversi anni, ricercato dalle migliori flotte militari provenienti dall’Europa; la sua vita era condivisa con il suo secondo Yanez, portoghese abbastanza anarchico che aveva scelto di combattere i suoi simili: tutti e due avevano ricchezze infinite, frutto degli assalti marini alle navi ricche di oro, perle, indumenti preziosi, qualsiasi tipo di gemma e di oggetto che avesse un valore altissimo. Ma il destino del pirata, si sa, continua solo nelle sue imprese, avventure che Sandokan e Yanez condividevano completamente con i Tigrotti, disposti a tutto per qualsiasi rischio e qualsiasi successo, tutti sullo stesso piano anche rispetto alla morte.
Gli obiettivi della Tigre erano vendicare il suo triste destino e limitare, se non sconfiggere, il potere colonialista; sarà la conoscenza con Lady Marianna Guillonk, la Perla di Labuan, a fargli rivedere i suoi terribili piani e a indurlo verso la ricerca di una vita diversa e felice, più umana e tranquilla.
Ma Marianna, splendida sedicenne di origine inglese e italiana, è nipote di Lord James Guillonk, potente despota per conto della Corona Inglese; lo zio è disposto anche ad ucciderla quando scoprirà che lei è innamorata del suo nemico, sacrificandola per lavare l’onta del tradimento della giovane e per vendicarsi di Sandokan. Marianna non morirà per mano dello zio né degli inglesi, che riusciranno però a conquistare Mompracem attraverso un attacco militare a cui parteciperanno le migliori navi europee, divenendo veramente per poco tempo la sposa di Sandokan e la Regina di Mompracem; la donna sparirà per un’epidemia di colera nel libro successivo della Saga Indo-Malese (composta da più cicli per un totale di 11 romanzi), con cui Salgari descriverà l’esotico mondo della giungla nera del Borneo, con tutte le contraddizioni che in quegli anni segneranno il colonialismo europeo e le rivolte delle popolazioni locali.
Sandokan rimane l’eroe d’azione, bello e impossibile, che cambia la sua natura guerriera per amore, salvo poi riprenderla, una volta vedovo, per continuare l’opera di ribellione al capitalismo europeo. Salgari descriverà perfettamente, attraverso lo splendido italiano ottocentesco dei romanzi di questo ciclo, l’ambiente, la natura, le belve a cui l’elemento umano nativo sa sia rispondere che rispettare. L’elemento esterno, quello bianco e colonialista, risulterà sempre arrogante, potente e ingiusto, per cui l’autore critica chi violava la bellezza e l’armonia di quei luoghi, dove lo scrittore non riuscì mai a viaggiare fisicamente, ma solo con la sua grande intelligenza.
La vita di Sandokan si realizzò in grandi avventure, coraggio infinito e spietatezza determinata, con lo splendido scenario dei mari asiatici e delle foreste tropicali. Emilio Salgari, invece, dovette impegnarsi in una produzione scrittoria infinita, che non lo fece mai vivere tranquillo e soprattutto non riuscì mai a realizzare il sogno di conoscere direttamente i luoghi che minuziosamente descriveva in Italia. A noi lascia una serie numerosa di testi, in cui la natura umana si confronta, spesso si scontra, con l’ingiustizia come con la bellezza, eroi ed anche eroine disposte a tutto per lottare, per difendere i propri diritti e la propria storia.
I libri di Emilio Salgari sono presenti in commercio in numerose edizioni, anche in E-book e usato, oltre ad essere presente in tutte le Biblioteche di Italia.
L’edizione più economica in commercio di Le Tigri di Mompracem è quella integrale dell’Editore Crescere, pubblicata nel 2019, a 4,90€.
Questo articolo fa parte di Granai per la mente, uno spazio dedicato ai libri a cura di Cristina Formica (sociologa, femminista, autrice di È capitato anche a me. Diario delle molestie nella vita di una donna, edito da Red Star Press)
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