
“Non ho più parole. Quello che sta accadendo in questo momento a Bruxelles è terrificante. La non reazione del governo belga ma anche dell’Unione europea nel suo complesso sono una vergogna, un’ignominia…”. Lunedì 19 luglio Cédric Herrou, il contadino che ha disobbedito alle leggi francesi ospitando centinaia di profughi, ha portato la sua solidarietà ai 470 sans papier, migranti e richiedenti asilo, che da quasi due mesi sono in sciopero della fame, alcuni da ieri hanno anche smesso di bere. Sono in tre luoghi diversi della città, a cominciare dalla chiesa del Béguinage nel centro di Bruxelles. Alcuni di loro si sono anche cuciti la bocca in segno estremo di protesta. Dall’inizio dello sciopero, molti dei migranti sono stati portati in ospedale perché le loro condizioni sono peggiorate, ma hanno rifiutato di farsi curare.
Il governo però ha sempre confermato in questi giorni la linea dura, rifiutando la concessione del diritto di restare in Belgio.
“Quello che stanno dicendo i sans papier è che sono stufi di essere trattati come schiavi, maltrattati perché prive di documenti, perché pagati poco, se non per niente… Siamo di fronte a un razzismo sistemico sempre più solido – ha detto Cédric Herrou in un incontro pubblico promosso in strada -, un razzismo così profondo che non ti permette di entrare in empatia con queste persone…”.
Qui la lettera aperta dei sans papier.
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