Cosa pensano bambini e ragazzi dei giorni che stiamo vivendo? Una proposta per loro e per i loro insegnanti

Il corona virus ha costretto i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze alla sospensione forzata dalla scuola. Che cosa pensano del virus, che cosa desiderano e cosa hanno riscoperto: lasciamo che lo raccontino liberamente.
Nella pedagogia delle scuole attive lo scrivere non è mai una cosa meramente tecnica, ma tutto parte dalla consapevolezza che si scrive per esprimere qualcosa, comunicare un contenuto a qualcuno. Quindi risulta fondamentale avere la possibilità di esprimere il proprio vissuto (reale, immaginato, percepito, ecc…). Inoltre occorre individuare per chi si scrive e perché.
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Il coronavirus ci sta mettendo di fronte ad una prova difficile, ma per certi versi indicativa dell’evolversi della nostra società. Come ne usciremo? Rafforzati, più solidali e uniti e maggiormente consapevoli delle cose importanti della vita oppure più deboli, divisi e individualisti, preda del panico e delle fake news?
Come vivono questo stare a casa i bambini, cosa percepiscono delle nostre paure e ansie? Che idea si stanno facendo del futuro? Oggi abbiamo la possibilità di capire direttamente sul campo le loro sensazioni e metterle anche a confronto tra di loro.
Ho coinvolto in questa iniziativa diversi insegnanti delle diverse zone dell’Italia. Proponiamo agli insegnanti di chiedere ai bambini di scrivere come stanno vivendo questi momenti, se stanno scoprendo cose nuove nelle relazioni con genitori e nonni, se e perché sentono la mancanza della scuola, se riescono a trovare aspetti positivi in questa esperienza oppure se vogliono loro proporre azioni e attività positive per uscirne bene. Ogni insegnante interessato dovrebbe raccogliere i testi e potrebbe utilizzarli in proprio: giornalini di classe, metterli in bacheca, leggerli insieme e commentarli, altro. Inoltre i testi, i disegni e i fumetti prodotti saranno pubblicati e messi a disposizione dei bambini, degli insegnanti e dei genitori che vorranno leggerli per capire come ognuno ha vissuto l’esperienza.
I testi potranno essere pubblicati su: giornali che ogni realtà potrebbe individuare; giornalini di classe, di scuola; siti pedagogici come www.mce-fimem.it. I testi potrebbero inoltre essere raccolti per una pubblicazione. Una copia dei testi deve essere inviata, direttamente dai bambini o dagli insegnanti a oppure agli insegnanti che coordinano l’iniziativa nelle diverse realtà.
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Roberto Lovattini, maestro – Mce Piacenza
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Invito alle classi
Partecipate a “Giorni senza scuola”
Cari bambini e care bambine, care ragazze e cari ragazzi, dalla scorsa settimana siete a casa da scuola. Siamo curiosi di sapere come state vivendo questi giorni. Vi manca la scuola? Perché? Con chi state passando le vostre giornate? Cosa ne pensate di quello che sentite dire dagli adulti? State scoprendo cose nuove? Avete trovato qualche notizia positiva?
Potrete mandare i vostri racconti, disegni, fumetti e le vostre notizie positive ai vostri insegnanti oppure direttamente via mail scrivendo a o . Mettete il vostro nome, la classe e la scuola. Sarà un modo per condividere con i vostri compagni e gli adulti le vostre esperienze di questi giorni!
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Bella iniziativa!
Sono un’insegnante della provincia di Lecce, proporrò l’attività ai miei alunni di terza media e appena possibile cercherò di condividere riflessioni e realizzazioni.
Buon lavoro a tutti!