Possiamo prenderci cura di quella infanzia e adolescenza che chiede una attenzione particolare? Possiamo fare a meno di punire, reprimere e colpevolizzare reinventando un’idea di comunità? Possiamo liberare l’educazione dagli spazi chiusi e definiti che a questa sono dedicati? Qualcuno è già in cammino. Un appuntamento e un percorso a Ruvo di Puglia
“Educazione diffusa, aspirazioni per una città educante” è il titolo di un momento formativo che realizzeremo a Ruvo di Puglia (Bari) nei giorni dal 14 al 16 giugno aperto a docenti di ogni ordine e grado, operatori dei servizi sociali locali, educatori delle associazioni culturali, sportive e di volontariato del territorio. Si tratta di una riflessione che vogliamo condividere con tutte le agenzie formative del territorio, per definire insieme strategie comuni di intervento che ci aiutino a prenderci cura di quella infanzia e adolescenza che chiede una attenzione particolare. Abbiamo testato in maniera diretta questa esigenza, che da noi non è né più né meno forte che altrove, ma è. E noi non vogliamo fare finta che non sia, ma così come facciamo in altri campi del nostro agire, non crediamo sia utile punire, reprimere, colpevolizzare bensì fare, darsi da fare e farlo insieme alla città, coinvolgendo l’intera comunità in una dimensione di corresponsabilità che ci renda più forti e più uniti.
Per questo abbiamo promosso un processo partecipato aperto ad associazioni, scuole e servizi sociosanitari e finalizzato a definire un modello di intervento che metta al centro dell’interesse pubblico l’infanzia e l’adolescenza e tuteli la dignità, il protagonismo e i diritti delle persone.
La prima tappa di questo importante percorso sarà il seminario di formazione gratuito e destinato a un gruppo misto composto da insegnanti, educatori e rappresentanti dei servizi territoriali (Educazione diffusa. Aspirazioni per una città educante). I contenuti sono stati definiti anche sulla scorta delle sollecitazioni raccolte da più parti e del lavoro prodotto da alcuni tavoli tematici che si sono tenuti nel corso dell’inverno e serviranno a definire una base di partenza comune per i diversi soggetti coinvolti nel progetto, con l’obiettivo finale di redigere un manifesto possibile per l’educazione diffusa a Ruvo di Puglia.
È necessario partire da un’educazione che vada oltre gli spazi chiusi e definiti che a questa sono dedicati, che unisca i fili dell’immaginario con il mondo reale di ciascun attore coinvolto nel processo formativo. Occorre cucire il sogno e la ragione, l’aspirazione e il limite. Ci vuole un’educazione che superi le barriere tra dentro e fuori, tra generazioni e generi, tra corpo e pensiero, tra scuola e mondo come ci insegna Paolo Mottana. Partiremo dalle riflessioni sempre illuminanti di Chiara Scardicchio, passeremo per le esperienze di Cesare Moreno e dei maestri di strada di Napoli, ci confronteremo con le normative regionali, con percorsi di affido, accoglienza e cura, dialogheremo con l’aiuto di persone esperte e competenti e ci alleneremo in laboratori che guideranno i partecipanti a interrogarsi sul processo educativo, sui luoghi e sulle pratiche necessarie alla realizzazione di una mappa della città e alla stesura di un manifesto di Ruvo che aspira ad essere città educante.
Quello che vogliamo nei mesi a venire, come amministrazione comunale, è creare intorno a chi è maggiormente esposto a rischio di devianza un clima di coinvolgimento e di attenzione, al di fuori dei luoghi tradizionali di cura (la scuola, i centri minori, ecc.), affiancando loro figure di riferimento altre, che sappiano abbattere i muri delle relazioni educative e creare un clima empatico che li renda protagonisti di azioni positive. Vorremmo sperimentare una modalità nuova e innovativa di presa in carico di un gruppo fin da subito, durante l’estate, in un percorso nel quale la città intera si senta coinvolta.
Siamo al lavoro insomma, per costruire una alleanza sociale accessibile e aperta a tutti i soggetti territoriali del pubblico e del privato sociale. La partecipazione dell’intera comunità alla soluzione di problemi collettivi e la condivisione delle responsabilità nelle azioni qualificanti è e resta per noi fondamentale: un futuro migliore passa attraverso un lavoro da fare insieme oggi, giorno dopo giorno.
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