.
La scuola azienda è la nuova palestra della competizione, la principale porta di ingresso del lavoro mercificato e precario. È la scuola della lezione frontale in aula, dove parlano insegnanti e maestre, bambini e ragazzi assimilano, poi ripetono. Una scuola alimentata da voti e rigide suddivisioni del sapere, pensata intorno a un’idea piuttosto antica: il mondo è diviso per sempre tra quelli che sono in alto e quelli che sono in basso. Ma la scuola azienda non è tanto la conseguenza dell’applicazione di leggi odiose quanto un modo di pensare e di costruire relazioni sociali sempre più diffuso, dentro e fuori le aule. Possiamo recuperare l’idea di scuola come tempo liberato (dal mercato), dedicato allo svago della mente (in fondo in greco skholḗ significa prima di tutto “tempo libero”), allo studio come percorso individuale e collettivo con cui contribuire al bene comune? La scuola è destinata soltanto a imitare il proprio tempo oppure è in grado di dar vita a un controcanto? Possiamo sperimentare una scuola del fare nella quale imparare ad ascoltare, coltivare l’attesa, mettersi in gioco, sostare attorno a domande di difficile risposta, intrecciare saperi lingue e culture, cooperare ogni giorno, scoprire piazze e ambienti naturali, imparare facendo? Possiamo fare della scuola un presidio sociale aperto al territorio e al mondo dove gettare semi di pensiero critico?
Metteremo in comune diversi dubbi, alcune domande e molte storie mercoledì 7 giugno durante la Taverna comunale (pensata per sostenere la fragile avventura editoriale di Comune) promossa nel teatro della scuola Di Donato, in uno dei quartieri più interculturali di Roma, l’Esquilino (Via Nino Bixio 83).
L’iniziativa, dal titolo La scuola è finita?, nasce dalla scuola Di Donato e dall’Associazione Genitori Di Donato – nota per la sua straordinaria esperienza di autogestione dei locali della scuola negli orari extrascolastici (leggi anche Aprire le scuole al territorio e Le chiavi della scuola) – che incontrano la redazione di Comune e il maestro Franco Lorenzoni (autore I bambini pensano grande, tra i fondatori della Casa laboratorio Cenci ad Amelia, prezioso centro di sperimentazione scientifica, educativa e interculturale).
Si comincia dalle ore 17,45 con la proiezione del documentario Elementare. Appunti di un percorso educativo (di Franco Lorenzoni), a cui segue la cena-conversazione tra la redazione di Comune e Lorenzoni (la cena è autorganizzata dai genitori nel cortile della scuola: 15 euro per gli adulti, 8 per i bambini). Questo il gustoso menù:
Cous cous
Riso con verdure, carne e mandorle (c’è anche una parte senza carne)
Riso con uvetta, anacardi e carne (e una parte senza carne)
Melanzana marocchina con pinoli
Pollo e olive
Samosa con verdure, Samosa con carne, Falafel, Insalata di melanzane
SCARICA LA LOCANDINA DELL’EVENTO “LA SCUOLA È FINITA?”
.
Lascia un commento