di Paolo Mottana*
Comune costituisce oggi di fatto un crocevia fondamentale in Italia per chi tenta di pensare un mondo diverso da quello attuale, più equo, più giusto, più ospitale, più libero.
È uno spazio aperto, non condizionato da alcun crisma partitico o di consorteria intellettuale. Il suo pregio sta anche in questo, che non seleziona i suoi contributi e il suo dibattito solo tra le voci che possiedono già una firma o che sono selezionate da una casta politico-intellettuale.
Su Comune sono accolte molte idee, per un dibattito finalmente aperto e plurale, convergente però in una linea di critica circostanziata di un sistema di potere che ha ingabbiato le nostre vite e che appare, almeno a livello molare, sempre più impermeabile ad ogni esigenza di trasformazione.
Per chi come me si batte per un’educazione finalmente all’altezza di soggetti come i cosiddetti minori da troppo tempo posti al bando da una società che è tutto fuori che educante, Comune rappresenta un luogo importante per poter condividere idee, per poter leggere quelle di altri e per poter avvertire che esiste una “comunità” appunto che non si arrende e che non si limita a offrire vedute più o meno raffinate della condizione del mondo ma anche pratiche, esperienze, oggetti vivi e non solo ragionamenti.
Specialmente in un periodo come questo, in cui da una parte troppe voci mirano ad una folle restaurazione di un’istituzione formativa che tuttavia mai si è davvero emancipata dalle strutture oppressive e castratorie che la caratterizzano e dall’altra è in atto un processo di industrializzazione a tappe forzate dell’educazione che vede i giovani sempre più merci da vendere su un mercato crudele piuttosto che soggetti da aiutare ad esprimere e realizzare il proprio talento, poter parlare e discutere attraverso e insieme a questa comunità che si oppone a tutto questo è un privilegio e una possibilità straordinaria. Grazie a coloro che con fatica personale e attenzione per tutto ciò che prova a cambiare questo stato di cose, ci danno questa possibilità.
Sono onorato di aver potuto offrire qualche punto di vista anch’io, qualche idea per il futuro spero prossimo e auguro dunque a Comune molti di questi giorni!
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Resistere creando. Festa per il compleanno di Comune
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