
di Patrizia Gentilini*
Le recenti cronache dalla Basilicata, con il sequestro delle cartelle cliniche da parte della Magistratura per verificare i rischi per la salute delle persone residenti nei territori interessati dalle estrazioni petrolifere, mi hanno ricordato un articolo di diversi anni fa, a firma anche di Lorenzo Tomatis, che si concludeva con queste parole: “Non vorremmo che in Italia rimanesse solo la Magistratura a difendere la salute pubblica”. Purtroppo anche quanto sta emergendo da questo vergognoso scandalo conferma una volta di più che le mappe della corruzione, dell’inquinamento e quindi dei rischi per la salute umana coincidono. E non può che suscitare una profonda amarezza il constatare che ancora una volta le istituzioni preposte alla difesa della salute e dell’ambiente hanno fatto orecchi da mercante e le poche, coraggiose voci, come quella del collega Gianbattista Mele di Isde o della professoressa Albina Colella, rimanevano isolate quando addirittura non irrise.
Questa vicenda è comunque una buona occasione per ricordare che il 17 aprile si avvicina e i medici per l’Ambiente hanno espresso con chiarezza il loro parere sul referendum, invitando ad andare a votare e a votare sì! In questo comunicato abbiamo, con altrettanta chiarezza, rimarcato anche la nostra contrarietà non solo al prolungamento dell’estrazione entro le 12 miglia in mare per tutta la vita del giacimento (quesito oggetto del referendum), ma anche alle estrazioni petrolifere oltre le 12 miglia e nel sottosuolo.
Il petrolio e tutti i combustibili fossili devono rimanere dove sono e tutta la politica energetica del paese andrebbe ripensata perché le tecnologie per utilizzare molto più estesamente le vere energie rinnovabili ci sono tutte, ma – come spesso purtroppo accade – manca la volontà politica di farlo. Di fatto, invece di imboccare una via coerente con gli impegni di Cop21 e che rifugga dalle combustioni – sulle quali l’Isde ha aperto un’importante campagna nazionale – si continua sulla strada gradita alle lobby e agli affaristi di turno, dimenticando i costi sanitari ed ambientali che tutto ciò comporta. Infatti, anche in assenza di incidenti conseguenti alla ricerca/estrazione/trasporto del petrolio – questa pratica comporta, sia che avvenga in mare che in terra, una profonda alterazione dell’ambiente circostante e degli ecosistemi. Nei sedimenti prossimi alle piattaforme si ritrovano – frequentemente oltre i limiti definiti dagli standard di qualità ambientale (o SQA, definiti nel DM 56/2009 e 260/2010) – metalli pesanti (cromo, nichel, piombo e talvolta anche mercurio, cadmio e arsenico) e idrocarburi policiclici aromatici (Ipa). Alcune tra queste sostanze sono cancerogene e in grado di risalire la catena alimentare attraverso la bio-magnificazione, raggiungendo così l’uomo in concentrazioni elevate e tali da causare seri danni all’organismo.
I primi a soffrirne sono i lavoratori addetti: recentemente è stato pubblicato uno studio riguardante l’incidenza tumorale su una coorte di 41.140 lavoratori norvegesi, divisi per sesso, impiegati sulle piattaforme petrolifere. È stata complessivamente rilevata una maggiore incidenza di tutti i tumori (più 17 per cento), specie fra le donne in cui si è avuto un rischio più che doppio di melanoma e di oltre quattro volte per la leucemia mieloide acuta. Ma anche per i residenti entro mezzo miglio e oltre mezzo miglio da pozzi per estrazioni a terra di gas naturale è stato documentato un incremento di rischio per esposizione soprattutto al trimetilbenzene, allo xilene, agli idrocarburi alifatici e al benzene.
E anche per quanto riguarda le trivellazioni di profondità (oltre i 2 chilometri) per ricerca di risorse geotermiche è interessante leggere cosa scrive la stessa Eni: “L’energia geotermica viene di solito considerata un’energia pulita“. Tuttavia, purtroppo, le cose in natura non sono così semplici e “pulite”. Le acque che circolano nel sottosuolo raramente sono acque dolci: nella maggior parte dei casi si tratta di soluzioni saline altamente concentrate, spesso contenenti sostanze fortemente inquinanti e tossiche. Il vapore acqueo è in genere associato ad altri gas, come H2S e CO2, mentre nelle acque sono spesso presenti metalli pesanti o arsenico. Queste acque sono fortemente aggressive e corrodono rapidamente le tubature e le attrezzature con cui vengono a contatto, per cui si rende necessario l’utilizzo di materiali speciali. Acque con queste caratteristiche, ovviamente, non possono nemmeno venire a diretto contatto con suoli e prodotti agricoli, animali o cibi e il loro uso deve necessariamente essere interdetto”. E tutto questo succede beninteso quando le estrazioni avvengono in modo “regolare”!
Con il referendum del 17 aprile abbiamo una buona occasione per farci sentire, mandando un chiaro segnale al governo: non sprechiamola! Andiamo in massa a votare e votiamo sì!
Buon giorno. Sono andato a leggere il documento che riguarda l’incidenza tumorale nei lavoratori dell’off-shore norvegese: al paragrafo “conclusioni” dice, testualmente, “sono necessari ulteriori studi con dati di esposizione e controlli incrociati per capire se gli eccessi di tumori osservati sono da attribuire al lavoro off-shore”.
Inoltre in questo articolo parli di maggior rischio per i residenti vicino a dei pozzi a gas. Dove? Qual è la documentazione? Sarei curioso di leggerla, perchè dai pozzi a gas non escono trimetilbenzene, xilene, idrocarburi alifatici e benzene, ma solo metano.
Infine: i pozzi geotermici non hanno nulla a che fare con i pozzi ad idrocarburi. I rischi che ci sono in questi non esistono in quelli. Sottolineo, fra l’altro, che l’energia geotermica fa parte delle fonti rinnovabili.
Gentile Patrizia Gentilini, quello che lei ha fatto con questo articolo si chiama DISINFORMAZIONE. Ma non occorreva che glielo dicessi io. Lo sapeva già anche lei.
Gentile Sig. Bettazzi, rispondo alle sue domande:
1) la sfido a trovare UN SOLO lavoro epidemiologico che non finisca con la frase di rito “che sono necessari ulteriori studi” etc. etc. Ritengo che si debbano valutare i RISULTATI che emergono dagli studi, e quando questi risultati sono STATISTICAMENTE significativi non possono essere sottovalutati. Le ricordo che proprio lo scorso sabato abbiamo fatto presso l’Ordine dei Medici di Forlì un importante convegno sulle ” Lezioni del passato spesso inascoltate: dall’amianto alla diossina di Seveso allo studio SENTIERI” e le chiedo: perché per dimostrare la pericolosità di una sostanza o di una attività umana le prove non vengono mai ritenute sufficienti? Non crede che così facendo continuiamo a NON imparare mai nulla dalle precedenti esperienze?
2) Dovrebbe sapere meglio di me che per fare uscire gas metano o qualunque altro materiale prima bisogna PERFORARE e per farlo si utilizzano fluidi di perforazione a base di acqua cui vengono addizionati altri materiali, compresi additivi chimici per controllare la loro capacità di fluidificazione, variandone la viscosità (per non parlare dei rischi geologici/ subsidenza etc che avevano indotto la nostra regione a bloccare le attività estrattive dopo il terremoto dell’Emilia di alcuni anni fa) . Tra le sostanze chimiche additive vengono anche impiegate antischiumogeni, lubrificanti e anticorrosivi….Fra questi ci sono la SODA ASH, il VISCO XC 84, AVASIL ft, il CLORURO DI POTASSIO, la BARITE, il VISCO 83 XLV, l’ AVAPOLYMER 5050, MI CA C/F, GRANULAR M, GRANULAR F, AVACID 50, INTASOL, AVAGREENLUBE, AVATENSIO LT, DE BLOCK S LT…e tutto questo dove va secondo lei a finire se non nell’ambiente circostante? Per questo come Medici dell’ISDE abbiamo espresso con chiarezza il nostro pensiero: siamo contrari alle perforazioni in terra e in mare sia perché i rischi per l’ambiente e la salute ci sono anche in assenza di incidenti ( legga il libro “L’impatto ambientale del petrolio in terra e in mare” di Civita M e Colella A) sia perché- come ha benissimo chiarito ieri sera anche l’Ing Bellini al Salone Comunale – non è la strada dell’ l’energia fossile quella che dobbiamo percorrere! Ricordo che l’ETA’ DELLA PIETRA NON E’ FINITA PERCHE’ SONO FINITE LE PIETRE… ovvero cerchiamo di guardare avanti e facciamo scelte davvero coraggiose ed innovative. Grazie comunque per il commento che mi ha dato l’occasione di chiarire meglio il mio pensiero mi ha dato la possibilità di esplicitare meglio il mio pensiero
Gentile dottoressa Gentilini, oltre a essere un geologo che lavora all’Eni (non mi venga ad insegnare come funziona una perforazione – le garantisco che se i fluidi andassero così tranquillamente nell’ambiente circostante, perderebbero la loro funzione principale, che è quella di tenere in equilibrio il pozzo durante la perforazione), da parecchi anni sono pure RLS, funzione che svolgo stando in stretto e continuo contatto con i medici competenti. Da noi in Italia non c’è alcuna indicazione di una maggior incidenza dei tumori tra chi lavora in piattaforma rispetto alla popolazione civile, per cui di cosa stiamo parlando? Inoltre al referendum si parla di piattaforme di produzione in mare (sono quasi tutte per il metano), non di perforazioni.
Che la strada verso le rinnovabili sia tracciata lo so molto bene e sono contento, ma sappiamo tutti che purtroppo non potranno sostituire in toto gli idrocarburi ancora per alcune decine di anni, per cui rinunciare al nostro piuttosto che a quello che importiamo è da incoscienti, perchè è decisamente più inquinante (per via del trasporto) oltre che essere economicamente svantaggioso.
Se la magistratura dimostrerà problemi legati alla salute in val D’Agri, si faccia una battaglia per questa realtà, ma lasciamo stare il metano, che nel fossile è decisamente il più pulito. Non vorrei che rinunciando al nostro metano incrementassimo l’importazione anche di carbone. In Germania, dove hanno un piano energetico ben definito per la transizione alle rinnovabili, producono il 40% di energia bruciando il carbone.
Infine, mi spiega cosa c’entrano le perforazioni di pozzi geotermici con l’industria petrolifera? Si lavora in contesti geologici completamente diversi.
Saluti.
Ma la Basilicata non basta? Che tristezza!
NO LA BASILICATA NON BASTA,…
come non basta quello che hanno fatto e stanno facendo alla TERRA ai MARI all’ARIA…non basta IL GOLFO DEL MESSICO … NON BASTA IL RISCALDAMENTO GLOBALE la Co2 il cambiamento climatico..L’ENI è una multinazionale “assassina” in giro per il mondo a TRIVELLARE IL MONDO…e poi ? Qui, sull’onda del ragazzo ignorante di Rignano presuntuoso e arrogante TRIVELLANO anche la Costituzione …come in EGITTO hanno trivellato la democrazia i diritti civili il dissenso LA LIBERTA’ e hanno di fatto dato il loro “appoggio” al CRIMINALE AL SISI e alla sua banda di ASSASSINI…
CONTRO LE TRIVELLE E I TRIVELLATORI DELLA COSTITUZIONE-
-http://blog.gaetanostella.it/
Domenica si vota. Ma già ora possiamo dire che , anche se non si raggiungerà IL QUORUM, tutti quelli che si sono battuti e si stanno battendo per il SI , hanno VINTO. Non importano in questo momento le pluralità delle motivazioni e delle ragioni. Anzi, sono una ricchezza e un valore. Io non condivido quasi niente dei PIDDINI presidenti delle regioni promotrici, ma il fatto che si siano esposti e contrapposti al DUCETTO di Rignano, per difendere le proprie popolazioni dalle TRIVELLE e dai TRIVELLATORI è un merito e una prova di DIGNITA’.
SI TRATTAVA DI METTERE al centro dell’attenzione generale il fatto che la salute il mare l’ambiente il presente e il futuro dei figli e dei nipoti viene prima del PROFITTO DELLE MULTINAZIONALI. E questo, anche se solo in parte, si è fatto. IL PETROLIO E I FOSSILI sono il carburante del SISTEMA della disuguaglianza della devastazione e del saccheggio di luoghi territori e della MADRE TERRA, dell’attacco alla biodiversità, della desertificazione, dell’inquinamento, della riduzione dei mari riscaldati a cloaca di plastiche dove la pescosità si riduce e gli habitat si consumano, dell’effetto serra del riscaldamento globale e dei fenomeni estremi che ne derivano, delle guerre dei TERRORISMI… e degli esodi biblici che ogni giorno attraversano sabbie roventi e mari di sangue. Mentre una minoranza di VAMPIRI che specula evade elude fa soldi con i soldi e si nasconde nei paradisi fiscali e continua a costruire armi e arnesi di morte che vende a REGIMI infami …gozzoviglia e usa il SISTEMA mediale che possiede e controlla per manipolare il senso della realtà la VERITA’e ridurre LA DEMOCRAZIA a OLIGARCHIA E AUTOCRAZIA. Quindi DOMENICA E’ SOLO L’INIZIO…della RIVOLUZIONE come CONVERSIONE ECOLOGICA e pratica della sobrietà solidarietà uguaglianza e giustizia ecologica e sociale fratellanza e sorellanza universale… fare come a OCCUPY WALL STREET fare come gli INDIGNADOS fare come nelle primavere arabe fare come a PARIGI a Place de la Repubblique…occupare le piazze del mondo…praticare il mondo nuovo …USCIRE DAL SISTEMA…
UNA GIORNATA STORICA – In un’aula “grigia” e “sorda”un branco di manipoli di NON-ELETTI di cooptati e di nominati con una legge incostituzionale, minoranza nel paese, hanno “votato” la fine della COSTITUZIONE di Parri Terracini Calamandrei Togliatti De Gasperi ecc. assieme al VERDINI “delinquente” già condannato. Una giornata storica l’ha definita IL DUCETTO DI RIGNANO. Quel piccolo uomo che non ha mai lavorato in vita sua che chiama i padroni eroi ha la “cultura” della RUOTA DELLA FORTUNA fa da scendiletto a MARCHIONNE ruba ai correntisti e serve le banche approva decreti e regala ai petrolieri e alle multinazionali il mare il meridione il SUD dove l’inquinamento straripa e si muore di tumori a grappoli … una giornata STORICA…con lo STALINISTA Re-Giorgio contento di avere guidato il processo di distruzione della democrazia costituzionale nata dalla Resistenza…ma E’ GIA’ NATA UNA NUOVA RESISTENZA…
IL VOTO DI DOMENICA E’ ANCHE DIFESA DELLA DEMOCRAZIA – Votano il pres. di camera senato e della corte Costituzionale compreso il pres. della REPUBBLICA (?) MATTARELLA. Cioè tutte le massime cariche dello STATO ATTUALE. Se il Sig. R. e la sua banda propagandano l’astensione con al seguito buona parte dei servi mediali ricattati assoldati e liberamente appecoronati..come si chiama la situazione che stiamo vivendo? “ COLPO DI STATO DI UNA MINORANZA ILLEGALE E ILLEGITTIMA”. Ogni voto al SI è la DELEGITTIMAZIONE di questa banda di avventurieri e la difesa della COSTITUZIONE e della DEMOCRAZIA. DA INVERARE …. Uscendo dal SISTEMA DEL PETROLIO…
Gaetano Stella –Empoli13
-passaparola!