“Debtocracy”: ciack e si gira il perché la parabola greca ci spiega chiaramente che è giusto non pagare il debito. E poi “Libia Freedom Mia Mia (100% Libia Libre)”, dove tornano le bombe, quelle “intelligenti” con cui la Nato ha ammazzato migliaia di innocenti appena al di là del mare. Poi “MinoTawra”, sulla Primavera araba ed infine “Semi resistenti”, una produzione del Centro Internazionale Crocevia, sulla lotta in difesa delle sementi contadine. Sono i piatti forti fuori concorso del Festival delle Terre. Tre giorni di proiezioni, laboratori con le scuole, mostre, incontri con i registi e dibattiti sulla biodiversità, con al centro l’accesso alla terra e sulla sovranità alimentare organizzati dal Centro Internazionale Crocevia e dalla Mediateca delle Terre.
L’inaugurazione è prevista per il 25 maggio (h. 17,30) al Nuovo Cinema Palazzo. Quest’anno il festival presenterà in concorso, oltre ai corti già citati, 18 tra documentari, film d’inchiesta e reportage realizzati attraversando tutti i continenti: non solo “racconti audiovisivi” che hanno ottenuto premi e riconoscimenti internazionali, ma anche opere inedite che raramente vengono distribuite nei canali commerciali. Il Festival sarà presentato con l’anticipazione del film “A Good Day to Die” il 23 maggio al Nuovo Cinema Aquila (Via L’Aquila 68). L’opera di David Mueller & Lynn Salt (della Nazione Choctaw), che arriva in prima nazionale, racconta la resistenza dell’A.I.M. (American Indian Movement) attraverso la storia di uno dei protagonisti: Dennis Banks (foto).
In mostra, contestualmente alle proiezioni: “Vendesi terra: viaggio tra i nuovi latifondisti”, reportage internazionale del collettivo TerraProject Photographers; “Palestina”, reportage della Graffiti Scuola Permanente di Fotografia e le opere dell’artista yemenita Aladin Hussain Al Baraduni, raccolte nella mostra “Oltre le mura di Sana’a…”. In programma inoltre, un laboratorio con le scuole alla Biblioteca Villa Mercede (Via Tiburtina 113), in collaborazione con Istituzione Biblioteche di Roma Capitale, AUCS e Società agricola Co.R.Ag.Gio.
Il 27 maggio (h. 21) la giuria, composta da Nora Capozio (comunicatrice della scienza, Associate Expert presso Bioversity International, la più grande organizzazione internazionale di ricerca sull’uso sostenibile e la conservazione della biodiversità agraria), Stefano Liberti (giornalista, regista e autore di “Land Grabbing. Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo”) e Franca Roiatti (giornalista e autrice de “Il nuovo colonialismo. Caccia alle terre coltivabili” e “La rivoluzione della lattuga. Si può riscrivere l’economia del cibo?”), decreterà il vincitore del Festival e assegnerà gli altri premi.
Il programma completo è disponibile sul sito del Festival: festivaldelleterre.it
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