Il problema non è Netanyahu, purtroppo. Il problema è prima di tutto la produzione e vendita di armi, il problema è l’economia di guerra. Il problema è la storia d’Israele, dei suoi privilegi e delle sue impunità. Il problema è l’Occidente che lo sostiene, comunque. Il problema siamo – soprattutto – noi
Quando alcune – ancora troppo poche – Università italiane iniziano, timidamente e fra mille distinguo, a tentare di boicottare alcuni accordi con Israele, ci si straccia le vesti. Non mi pare che ci si siano messi tanti scrupoli nei confronti della Russia e della Bielorussia, dopo l’attacco all’Ucraina. I rapporti culturali e gli accordi economici sono stati totalmente interrotti, almeno ufficialmente. La cultura e la ricerca non sono andate oltre la guerra, allora. Lo stesso è avvenuto per le federazioni sportive: altro che sport oltre le divisioni della guerra! È questo doppio standard che rende assurde e ridicole tutte le attuali prese di posizione anti-boicottaggio.
Intanto, Israele attacca l’Iran in Siria, ma i nostri giornali e telegiornali ci invitano ad empatizzare con gli israeliani che temono la rappresaglia degli ayatollah e chiudono – meschini – le loro ambasciate nel mondo. Loro le possono aprire e chiudere, mentre distruggono quelle altrui. Ma il problema per la pace nel mondo restano solo gli iraniani fanatici e cattivi, o i russi, o gli houti. Insomma, con gli israeliani – ancorché colpevoli – dobbiamo solidarizzare, con gli altri – anche se fossero innocenti – mai.
Del resto, moltissime persone in Israele continuano a manifestare per la liberazione dei loro familiari ostaggi e per evitarsi la guerra in loco: per loro la guerra deve terminare solo perché così si permetterebbe di far uscire vivi i loro concittadini. Non una parola – nelle manifestazioni pubbliche – sulla strage in corso a Gaza da parte del loro esercito. Troppo facile mostrificare il loro capo supremo in piazza per evitare di sentirsi quel che sono: un popolo di privilegiati e di impuniti che opprime un popolo di diseredati senza terra e senza futuro.
La menzogna più grande infatti è quella che accolla soltanto a Benjamin Netanyahu la responsabilità di quel che sta accadendo. È la storiella che, se lui non ci fosse e se ne andasse da lì, la politica dello Stato sarebbe diversa, più aperta al dialogo, più disposta a trattare col nemico… Menzogna in malafede propagandata anche dagli Stati Uniti e dai nostri pennivendoli di regime. Cosa dimostra? la falsità di questa teoria: decenni di violenze e occupazioni israeliani anti-palestinesi, con qualunque governo, laburista o di destra che fosse; un voto che – a maggioranza – lo ha rimesso lì, insieme ai partiti di ultra-destra, a loro volta ben votati da una buona parte dei cittadini; il sostegno di mezzo mondo, con soldi e armi, a qualunque governo ed a qualunque politica israeliana, purché anti-palestinese e anti-araba.
Il problema non è Netanyahu, purtroppo. Il problema è prima di tutto la produzione e vendita di armi, il problema è l’economia di guerra. Il problema è la storia d’Israele, dei suoi privilegi e delle sue impunità. Il problema è l’Occidente che lo sostiene, comunque. Il problema siamo – soprattutto – noi.
Andrea Guerrizio dice
Grande Enrico. Paradossalmente semplice quello che scrivi. E drammaticamente vero
Fiorenzo dice
Caro Enrico Euli, quando dici “il problema siamo soprattuuto noi”, noi chi? A chi tiriferisci?
Marco dice
Il problema siamo -sopratutto- noi, l’occidente. Bravo Euli
MARIA VITTORIA SBORDONI dice
Bravo Euli. Il problema siamo noi, le nostre coscienze addormentate, le nostre incapacità di informarci e ribellarci allo stato delle cose, i principi umanitari andati a farsi benedire, le nostre impotenze di cittadini ad arrestare queste spirali inaudite di violenza che ci portano al baratro di una terza guerra mondiale, le nostre volute faziosità…quale Italia, quale Europa vogliamo?
Daniela Dal Lago dice
Sì, io non riesco più a reggere questo informazione ipocrita a senso unico, due pesi e due misure; una bambina israeliana ferita: migliaia di bambini palestinesi massacrati!
odio i nostri governanti e chi li ha votati
Peppe dice
Bravo Euli, …il doppio standard.
Ci abbiamo messo troppo tempo a comprendere. Nel frattempo si sono strutturati, dipende in quale “standard”stai.