Abdulkarim aveva 22 anni, una moglie e quattro bambini. Pochi giorni fa è morto mentre dal lavoro tornava in bici in uno dei tanti centri “accoglienza” nascosti nelle periferie urbane. La sua morte non interessa media e amministrazioni locali. Pisa, 28 febbraio: un’onda di biciclette per Abdulkarim

Abdulkarim Souware è un ragazzo senegalese di ventidue anni con una moglie e quattro figli. Mercoledì 12 febbraio, intorno alle 22, è morto mentre da lavoro tornava in bicicletta nel centro d’accoglienza di Pontasserchio (San Giuliano Terme). È stato investito a causa della scarsa illuminazione della strada.
Questa è la storia di ogni immigrato che vive nei centri d’accoglienza delle periferie urbane (in questo caso il Centro Accoglienza Migranti San Jacopo gestito dalla Croce rossa), ghetti sociali che rendono la loro inclusione ogni giorno più complicata.
Questa è la storia dei poveri tra i poveri, di tutti coloro che affidano la loro mobilità necessariamente alle loro gambe o a mezzi di trasporto di fortuna, spesso a discapito della sicurezza. Sicurezza non garantita se le strade sono buie, prive di manutenzione, se l’attraversamento sicuro della città è un lusso riservato a pochi. Questa è anche la storia della parola “sicurezza”, sempre più bistrattata, fraintesa e strumentalizzata.

Questa è una delle troppe storie di ingiustizia sociale, ghettizzazione e negligenza e per questo vogliamo trasformarla in una storia di denuncia; denuncia anzitutto nei confronti della dislocazione dei centri d’accoglienza, del menefreghismo delle amministrazioni a illuminare e mettere in sicurezza strade periferiche, e del pericoloso disinteresse delle aziende di trasporti a garantire corse notturne.
Questa storia ve la raccontiamo noi, dato che i grandi media hanno deciso di relegare la vicenda a qualche trafiletto da leggere di sfuggita, avendo come protagonista l’ennesimo uomo di un qualche centro d’accoglienza della periferia sociale di Pisa.
E se c’è chi crede che certe strade debbano essere buie e certe storie restare mute, noi vogliamo ridare luce e parole alla storia di Abdulkarim, promuovendo venerdì 28 febbraio un presidio in Piazza XX Settembre, a Pisa, dalle ore 16. A conclusione, un’onda di biciclette, autonomamente organizzate in una Critical Mass, invaderà le strade di Pisa perché questa è innanzitutto la Nostra storia.
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L’appuntamento è promosso da Idansé – Benvenuti/e, lo spazio per fare esperienza di incontri basati sulla lingua italiana con persone provenienti da ogni parte del mondo. Uno spazio dove sentirsi liberi/e di sperimentare scambi e socialità (uno spazio creato da Exploit Pisa e Collettivo Migranti Pisa presso Limonaia Zona Rosa nel 2018, a partire dal ciclo di eventi La Langue Ensemble – Partir de soi-meme)
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Non ho parole…. Si fermano in gola… Perdonaci se puoi
La vita è un bene che non ha lo stesso valore per tutti, alcune vite non hanno prezzo, altre non valgono nulla!!!
Sono commossa dall'”inondazione” di biciclette che avete organizzato per non dimenticare Abdulkarim.
Mi unisco a voi….