Su scranni rigorosamente in paglia negli ultimi dodici anni hanno seduto e dialogato insieme donne e uomini di tutto il mondo, mettendo in comune i loro saperi su agroecologia, scienza, arte, letteratura… La Notte Verde è un festival che si tiene sul finire di agosto a Castiglione d’Otranto, ma non è uno dei tanti eventi dell’estate salentina perché è costruita sulla consapevolezza che tanti e tante in ogni angolo del mondo rifiutano il dominio del sistema capitalistico sperimentando modi diversi, inevitabilmente fragili, di vivere. Oggi la Notte Verde ha bisogno di essere protetta
La Notte Verde è un festival che si tiene, da dodici anni, sul finire di agosto, a Castiglione d’Otranto, piccolo paese della provincia di Lecce. È uno dei più grandi eventi nazionali dedicati alle tematiche ambientali, ad agro-ecologia, terra e pace. Ha portato nel tempo “una narrazione di Sud diversa, nuova, visionaria anche, rivoluzionaria, forse” – come raccontano gli organizzatori dell’Associazione Casa delle Agriculture “Tullia e Gino”. Quest’anno, però, in occasione della tredicesima edizione ha bisogno dell’aiuto di tutti per trovare i fondi necessari alla realizzazione.
A Castiglione d’Otranto, nel susseguirsi di questi dodici anni, è stato dato spazio e voce a tanti. Quel piccolo centro del mondo è diventato un megafono e un parlamento. Su scranni rigorosamente in paglia hanno seduto e dialogato insieme contadini, scienziati, artisti provenienti da tutto il mondo, giornalisti, politici, cuochi, scrittori, cooperanti, cittadine e cittadini – come spiegano i promotori – con proposte per il Sud e i Sud del mondo, per la terra, per la pace, per l’ambiente.
“Agriculture, Utopie e Comunità: sono le tre parole che hanno sottolineato il percorso fatto finora, i temi su cui quotidianamente ci siamo interrogati per farle coesistere, per dare loro il giusto valore, per farci portavoce della richiesta di maggiori diritti per tutte e tutti – proseguono gli organizzatori – Per le donne e per gli uomini, per i bambini, per le persone con disabilità, per i paesi e le loro comunità sul baratro dello spopolamento e delle guerre, per la nostra terra sempre più desertificata e avvelenata, per ogni essere vivente. Non sono solo parole, piuttosto un impegno, fondato sul rifiuto di un sistema capitalistico che scarica le sue storture su chi è meno forte e più esposto e sui territori da cui estrae ricchezza per portarla altrove, a beneficio di pochi e nelle tasche solo di alcuni, alimentando squilibri ambientali e sociali di portata epocale”.
A nutrire l’impegno di Casa delle Agriculture sono stati anni di studio collettivo, di ricerca, di approfondimento. E ribadiscono: “mai chiusi dentro lo spazio ristretto del proprio operato, mai adeguandosi a scelte imposte dalla convenienza. Contaminarsi con gli altri e allargare lo sguardo sono parole d’ordine per noi”.
L’autorevolezza della Notte Verde è cresciuta tanto negli anni, alimentata dalla fiducia e dall’aspettativa che sempre più persone hanno riposto in Casa delle Agriculture e retta da una dedizione squisitamente volontaria e gratuita di molti attivisti di ogni età. Ecco perché la Notte Verde non è semplicemente uno dei tanti eventi dell’estate salentina, ma il manifesto di una postura diversa nello stare al mondo.
“Multilivello e importante l’impatto sociale generato nel tempo: oltre a riportare al centro tematiche di valenza assoluta, la Notte Verde ha trasferito la sua luce su piccolissime aziende, contadine e contadini, apicoltori, artigiani, a cui è stato chiesto soltanto un contributo simbolico di pochi euro; ha reso protagoniste gratuitamente associazioni, organizzazioni, ONG; ha dato valore agli artisti e ai tecnici, retribuendo il loro lavoro con immediatezza e correttezza, contrariamente a quanto spesso accade nel settore culturale. Non si quantifica, invece, l’economia locale che la festa è stata in grado di ravvivare, dai b&b ai piccoli negozi di vicinato, dai locali esistenti al mercato immobiliare, perché la Notte Verde è diventata, nel frattempo, anche un marchio etico potente, trasferito con generosità ad un intero territorio”.
Quest’anno, però, c’è il rischio di interrompere il percorso per le insufficienti risorse economiche necessarie a supportare i costi ormai molto alti.
“Finora è stato possibile realizzarla grazie all’impegno gratuito di tutti gli attivisti; grazie ai progetti, al momento conclusi, portati avanti tutto l’anno da Casa delle Agriculture con la partecipazione ad avvisi pubblici; grazie al contributo riconosciuto dalle (poche) istituzioni che ci sono state accanto, Comune di Andrano e Parco regionale Costa Otranto-S.M.di Leuca; grazie al sostegno della comunità locale, a cui non si può chiedere di più – aggiungono gli organizzatori – Pur calcolando, dunque, l’altissimo capitale umano apportato dalle nostre volontarie e volontari e da ogni persona che, ogni anno, ha contribuito alla realizzazione della Notte Verde, non riusciremmo a organizzare e portare a conclusione la festa, i cui costi raggiungono i 25mila euro, come da rendiconto economico degli ultimi anni. Non vogliamo accontentarci di un’edizione minore: significherebbe arretrare nella qualità apportata, significherebbe abdicare a quanto, con fatica e sacrificio, abbiamo costruito. E su un punto vogliamo essere chiari, come sempre: avremmo potuto piegarci a sponsorizzazioni e contributi che pure tentano e hanno tentato puntualmente di inquinare la nostra azione, cedere a lusinghe di ogni genere pur di realizzare questa tredicesima edizione. Ma, come detto, la Notte Verde non è un evento tra i tanti, una festa da poter fare con qualunque compromesso”.
Casa delle Agriculture “Tullia e Gino” chiede, dunque, un contributo a coloro che vorranno sostenere questa iniziativa. Quest’anno sarà dedicata a “Terra e Pace”: grande conferenza internazionale per chiedere a più viva voce riscatto e dignità, per la terra che ci ospita, per l’umanità al collasso. “Per il popolo palestinese sottoposto a un genocidio, e per ogni popolo in conflitto nel mondo, che subisce continue e ripetute violazioni dei propri diritti, da quello ucraino a quello curdo, dalle genti del Kurdistan, fino all’Eritrea, al Sudan, al Myanmar. Per la terra, per il clima, per ogni essere vivente, incluse piante e animali, che subiscono soprusi e torture di ogni genere a cui non possiamo abituarci e per cui non possiamo più chiudere gli occhi e fare finta che tutto intorno a noi non trabocchi di veleno”, scrivono nel loro appello i promotori dell’evento.
Chi vuole può contribuire nei seguenti modi:
- donazione anonima a mezzo salvadanaio o sottoscrizione nominale presso il Mulino di Comunità a Castiglione d’Otranto (orari di apertura: lun-ven h 8-13, 15-18; sab h 8-13);
- donazione su conto corrente intestato ad “Associazione volontariato Casa delle Agriculture Tullia e Gino”, causale: donazione Notte Verde – IBAN: IT02P0306909606100000165412 (si chiede di inviare propri dati al 348/5649772 o ad ai fini del rilascio della ricevuta).
Gli organizzatori si impegnano a dare conto della campagna di raccolta fondi, con la massima trasparenza.
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