Oggi, almeno qui nel ricco occidente, stiamo tutti “de abajo”, o perlomeno la stragrande maggioranza dei cittadini. “De arriba”, un pugno di manipolatori delle masse. Quelli in basso, benestanti o poveri è lo stesso: fanno parte dei manipolati. Manipolati da una narrazione, che a dire il vero è sempre esistita, ma che non utilizzava i potenti mezzi odierni per il semplice fatto che non esistevano, anche se il cinema e la radio sono stati i protagonisti delle propagande fasciste e naziste. Oggi con l’avvento della televisione e del web la manipolazione corre alla velocità della luce, da un estremo all’altro del mondo. Così tanto per fare degli esempi, possiamo ricordare le “armi di distruzione di massa” in Iraq (che poi non c’erano), gli stati “carogna” (narrazione oscurata dal web), il “cattivo” Gheddafi, che voleva creare un Fondo Monetario Africano e la moneta unica, poi i terroristi dell’Isis, nemici dell’occidente, ma finanziati dagli Usa, il pretesto delle torri gemelle per attaccare l’Afghanistan, il buco dell’ozono, che poi si è auto ricucito, la pandemia creata o meno in laboratorio, con i conseguenti esperimenti vaccinali e di controllo sociale, e “finalmente” il cambiamento climatico, senza tralasciare il “genocidio buono” dei palestinesi da parte dello Stato ebraico, e la guerra cattiva dello Stato russo sotto assedio Nato. Parallelamente a tutto questo però non c’è stata, e ancora non c’è, una contro narrazione da parte delle sinistre. Anzi spesso queste non sono state in grado nemmeno di valutare che dietro istanze giuste si attaccavano e si attaccano come sanguisughe, le narrazioni dei poteri forti, e queste narrazioni le hanno appoggiate e fortificate, nella speranza ingenua di racimolare consensi, individuando e puntando l’indice su presunti “nemici del popolo”, che quel popolo lo costituiscono. Compito questo che le destre lasciano volentieri alla sinistra, perché è un ruolo che svolge molto bene. Poi e per esempio, che dietro il “cambiamento climatico” si avvinghia la narrazione della casa “energeticamente efficiente”, che porterà al 2035 l’espropriazione di fatto delle case di milioni di cittadini, diventa un fatto secondario; e che l’auto elettrica comporterà un disastro ambientale per le future generazioni e morte e sfruttamento per i bambini più sfortunati del mondo, è lo stesso. Chiudo l’excursus, perché sarebbe troppo lungo, con la narrazione più lugubre di questi tempi: il genocidio di un popolo martoriato da settant’anni, con la “giusta” reazione dei sionisti israeliani. Anche in questo caso le nostre sinistre, non potendo del tutto trascurare l’evento, si nascondono dietro il vessillo di una irrealizzabile “pace”, non manifestando mai, senza se e senza ma, in favore della Palestina e contro il sionismo mondiale che parte dagli Usa, anzi vietando l’esposizione delle bandiere palestinesi nelle manifestazioni.
Questo lo scenario in cui una Comunità di Speranza si deve muovere; una Comunità certamente antifascista e antinazista, ma che sappia individuare anzitempo le radici per la rinascita della dignità individuale e collettiva. Non può esistere l’una senza l’altra. Radici da cercare soprattutto nel territorio, nella scuola, nella cultura, in maniera sistemica e non parcellizzata, nel dialogo e nel confronto, così come da anni avviene in Comune-info.
[Paolo Moscogiuri]
(Tutte le adesioni alla campagna Partire dalla speranza e non dalla paura)
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