Comune-info

Informazione indipendente

  • Pensare
  • Fare
  • Gridare
  • Agenda
  • Chi siamo
  • Sostienici
  • Newsletter
  • Contatti
FacebookTwitterInstagram Comune-info
  • Kurdistan
  • Migranti
  • Clima
  • Guerra
  • Autogestione
  • Decrescita
  • Scuola
  • Territorio
  • Terrorismo
  • Movimenti
  • Roma
  • Conversione ecologica
  • Rivoluzione
  • Camminare
  • Patriarcato
  • Gas
  • Agricoltura
  • Orti
  • Multinazionali
  • Bici

Un tam tam per il clima

Francesco Gesualdi
15 Giugno 2019

Una raccolta di schede infografiche semplici ed essenziali elaborate dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo e pubblicate in questi giorni spiegano come si producono i cambiamenti climatici e cosa fare per arginarli. Dobbiamo cambiare radicalmente il sistema dominante che, avendo fatto dell’espansione della ricchezza il proprio idolo, ha spolpato la terra e prodotto rifiuti in maniera sconfinata non per la dignità di tutti, ma per il privilegio di pochi

Ormai anche i governi hanno capito che dobbiamo impedire alla temperatura terrestre di innalzarsi ulteriormente. Dal 1880 ad oggi è aumentata appena di un grado centigrado e già si vedono gli effetti.  I cambiamenti climatici non riguardano solo il futuro dei nostri figli e nipoti, sono realtà già oggi. Si verificano tempeste sempre più violente, incendi sempre più frequenti, penuria d’acqua per riduzione dei ghiacciai, innalzamento dei mari per  scongelamento delle calotte polari. Nessuno ha più certezza del destino del proprio territorio: l’alterazione delle piogge può trasformare ridenti paesaggi in deserti, città costiere in un intreccio di canali per l’avanzare del mare, ampi territori in distese d’acqua per lo straripamento dei fiumi. Con ricadute sociali inimmaginabili. Dal 2008 al 2018, nel mondo si sono avuti 265 milioni di sfollati per disastri naturali, molti di loro per l’instabilità del clima.

Chi ha provocato il danno lo sappiamo. La colpa è del sistema economico tutt’oggi dominante che avendo fatto dell’espansione della ricchezza il proprio idolo, ha spolpato la terra e prodotto rifiuti in maniera sconfinata. E non per la dignità di tutti, ma per il privilegio di pochi, e tuttavia quanto basta per avere messo il pianeta a soqquadro. Per definizione la produzione esige energia, la sua scarsità è   il motivo per cui in passato la produzione era pressoché costante. Limite che il capitalismo ha superato con l’accesso ai combustibili fossili (carbone, petrolio, gas) e l’invenzione di macchine capaci di trasformare il loro enorme potenziale energetico in movimento, calore, elettricità. Peccato che attraverso questa operazione si siano messe in libertà miliardi di tonnellate di anidride carbonica, in misura ben superiore alla capacità di assorbimento di oceani e sistema vegetale. Di qui l’accumulo di anidride carbonica in atmosfera con conseguente intrappolamento dei raggi solari, aumento della temperatura terrestre e cambiamento del clima che porta con sé calamità, alterazione della piovosità e quindi riduzione della produzione di cibo e migrazioni.

Gli scienziati ci dicono che per arginare la situazione bisogna dimezzare le emissioni di anidride carbonica da qui al 2030 e annientarle entro il 2050. Un’operazione titanica che il sistema pensa di poter affrontare solo con cambiamenti tecnologici. Invece non ha capito che la vera sfida è la riduzione, che a sua volta chiama in causa un altro modo di organizzare l’economia. Se vorremo salvare la nostra umanità dovremo riorganizzarci in modo da permettere a tutti di vivere dignitosamente utilizzando poche risorse, producendo pochi rifiuti e garantendo a tutti l’inclusione lavorativa. Di sicuro il mito della crescita infinita è al tramonto, ma ancora non si è sviluppato un dibattito adeguato per discutere come va riorganizzata l’economia in una logica di stazionarietà orientata al benvivere. Un nuovo pensiero economico costruito non più attorno all’interesse dei mercanti, ma della buona vita per tutti, è ciò di cui abbiamo urgente bisogno. Ma nell’attesa che questo dibattito divampi ognuno di noi deve fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per arginare l’incendio. Tanti lo vogliono fare, ma non agiscono perché non sanno. Per questo come Centro Nuovo Modello di Sviluppo abbiamo prodotto una serie di infografiche tese a spiegare in maniera comprensibile a tutti  le cause dei   cambiamenti climatici e i rimedi possibili a partire da noi.

L ’unico modo che abbiamo per diffonderle è il tam tam. Invitiamo anche te a farne parte segnalando ai tuoi amici che possono trovare il dossier al seguente link: http://www.cnms.it/attachments/article/191/DossierClimaCNMS.pdf 

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ricominciamo da 3. Sostieni comune -nfo

Comune-info

Ultimi articoli pubblicati da Comune-info

Gridare

Lettera aperta alle Sardine

Andrea Segre

Contrastare l’odio della Lega non basta. Servono politiche migratorie nuove

Gridare

È tempo di cittadinanza

Tavolo SaltaMuri

Mercoledì 18 dicembre, un grande flash mob in piazza Montecitorio

Gridare Primo piano

La pista anarchica

Mauro Zennaro

Altro che fake news! L’informazione manipolata e la strage di Stato

Gridare

Le cure per i ricchi

Nicoletta Dentico

L’accesso ai farmaci essenziali è a rischio per le logiche di mercato

Fare

Le storie sono importanti

Cosetta Lomele

Un libro di lettura fatto dai bambini… per i bambini. Istruzioni per l’uso

Pensare

Corpi fuori scena

Gian Andrea Franchi

Quei corpi dei migranti che gridano contro violenze, complicità e ipocrisie

Ultimi commenti inseriti su Comune-info

  • Stefano di Le cure per i ricchi: “Non si capisce bene quali possano essere gli effetti della direttiva sulla trasparenza, né cosa abbia ottenuto in concreto il…”
  • giovanni lombardi di È tempo di cittadinanza: “il web serve per comunicare la realtà da attuare . la cittadinanza deve essere data a chi giunge in Italia…”
  • PIER MARCO ACCANTO di Lettera aperta alle Sardine: “Credo sia la strada giusta. Non capisco perché sia così difficile riconoscere che la libertà o c'è per tutti o…”

Cerca su Comune-info

Contatti

Email:
Telefono: 06/59874207
Indirizzo: Via nomentana 54
00161, Roma

 

Facebook

Twitter

Follow @comuneinfo