Aderiamo volentieri alla campagna lanciata dagli amici di Comune.
La nostra comunità è uno di quei tentativi di cui parla l’appello, uno di quelli “che, malgrado inevitabili contraddizioni, sperimentano già modi diversi, limitati ma desiderabili, di vivere, relazioni legate alla vita di ogni giorno non orientate dal profitto…”.
Siamo uno di quei mondi “fragili, imperfetti e tutt’altro che idilliaci, ma indubbiamente altri” di cui parla Stefania Consigliere. Il vostro spazio ci ha accolto molte volte, raccontando la nostra storia in tante forme, dai nostri comunicati alle interviste. Nel passaggio che stiamo attraversando la speranza come capacità di cogliere il potenziale del qui e ora è più importante che mai, ed è col cuore che aderiamo alla vostra campagna.
Mondeggi Bene Comune è sempre stata una scommessa ad alto rischio, fin dall’inizio, da quando occupammo il primo casolare della tenuta. Sembrava solo un mero gesto di protesta destinato a durare il soffio di una stagione estiva, invece dopo dieci anni siamo ancora qua, a raccogliere quintali di uva e di olive ogni anno, a fare festa ogni volta che è possibile, a impazzire dietro le mille piccole azioni quotidiane che mandano avanti questo carrozzone. E tutto questo lo facciamo insieme.
Come abbiamo fatto? Abbiamo sperato, attivando le intelligenze diffuse e agendo collettivamente, non facendosi confondere dal rischio che tutto finisse da un giorno all’altro per uno sgombero, continuando quotidianamente la cura della terra e la costruzione di legami con il territorio, che sono, ieri come oggi, la nostra forza.
E se siamo ancora qua nonostante tutto è perché continuiamo a sperare anche ora, in una fase così cupa per il mondo (ma, giustamente, vi chiedete voi: il mondo era davvero meno cupo dieci o vent’anni fa?) e in un momento particolarmente critico per la nostra comunità, in bilico fra un trionfo clamoroso e la sparizione, la dissoluzione di ciò che siamo. Tutti i nostri sforzi sono tesi a non farsi abbindolare dalla paura per l’enormità che stiamo affrontando per continuare a cogliere, nel quotidiano di ciò che stiamo facendo, tutte le potenzialità latenti e farle germogliare. Sappiamo che abbiamo le vostre stesse intenzioni, nella diversità dei contesti in cui ci muoviamo. E vi ringraziamo per il vostro lavoro.
Accogliamo con dispiacere e con dolore la notizia della perdita che ha avuto la vostra cucina: molti di noi non conoscevano Marco, come non conoscono il resto di voi, ma era dei vostri e tanto basta per sentire il vostro lutto e dispiacersi. In certi casi, noi lo sappiamo, l’elaborazione collettiva è fondamentale. Aderiamo alla campagna anche per dirvi che siamo con voi, per farvi sentire il nostro sostegno, morale e materiale, in questo momento.
Un grande abbraccio collettivo dalla fattoria senza padroni!
[Mondeggi Bene Comune]
Tutte le adesioni alla campagna Partire dalla speranza e non dalla paura
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