“Sono morte due persone, ci sono feriti, abitazioni completamente rovinate, vaporetti sommersi e barche alla deriva. Tutto questo era evitabile… – grida Fridays For Future Venezia – A differenza di quello che dice il sindaco Luigi Brugnaro, non abbiamo bisogno di un’altra grande opera per risolvere la situazione!…”. Intanto sono moltissime le persone che hanno risposto alla chiamata di FFF per dare una mano a chi ha bisogno di aiuto: anche nei prossimi giorni è prevista acqua alta, l’autogestione della solidarietà sarà organizzata ora per ora

Martedì il Centro Maree di Venezia aveva diffuso la previsione di un picco di più 150 centimetri alle 22,30 circa. Dalle 21 in poi, invece, le sirene hanno dato notizia di uno scenario ben più tragico, con la marea che spinta dal vento di scirocco ha raggiunto quota più 187 centimetri. Sono morte due persone, ci sono feriti, abitazioni completamente rovinate, vaporetti sommersi e barche alla deriva. Tutto questo era evitabile. E invece, visto come questi territori vengono gestiti, una tragedia come quella di ieri sera sembra destinata a diventare la normalità per questa città, e difatti questa mattina Venezia è stata nuovamente coperta da più 160 centosessanta di marea.
Quello che è accaduto, e che continuerà a succedere, aprirà nuovamente discussioni che da troppo tempo non vengono affrontate e su cui sarà necessario intervenire, prendere parola e fare emergere il punto di vista di chi ha davvero a cuore le sorti di Venezia. A differenza di quello che dice il sindaco Luigi Brugnaro, non abbiamo bisogno di un’altra grande opera per risolvere la situazione!


Noi ci metteremo a disposizione di chiunque abbia bisogno di aiuto in questo momento e nei prossimi giorni, ma più di ogni altra cosa noi siamo qui per denunciare chi vede in Venezia nient’altro che un pozzo da cui attingere profitto, chi pensa – e agisce – devastando la natura e poi incolpando la stessa per i mali causati.
Sono moltissime le persone che dopo l’acqua alta di martedì hanno bisogno di aiuto nelle proprie abitazioni o nelle botteghe. Mercoledì pomeriggio a Castello in tantissimi hanno risposto alla “chiamata” e abbiamo iniziato a pulire, a svuotare le calli e a raccogliere legni e altri materiali dispersi. Anche nei prossimi giorni è prevista acqua alta, prevediamo quindi che sia necessario continuare a trovarci ed aiutare: seguite la nostra pagina facebook per ulteriori indicazioni!

Questa non è una catastrofe naturale, questa è la natura che impazzisce dal dolore e ci manda segnali. La catastrofe climatica non è un orizzonte lontano nel tempo e nello spazio: è qui e ora, e non possiamo perdere tempo, bisogna agire subito.
Il 29 novembre, data del quarto sciopero globale del clima, servirà anche a questo, a chiedere che si cominci subito a lavorare per la salvezza del pianeta, perché non abbiamo più tempo!
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