di Alberto Castagnola
Abbiamo ricevuto da due amici alcuni testi che trattano un tema che a noi sembra di gravità estrema e ormai ineludibile, e cioè l’impressionate aumento dei tumori nella popolazione mondiale. Una parte rilevante degli sforzi del settore sanitario in quasi tutti i paesi è concentrato sulla individuazione e la cura dei tumori; minore attenzione, se si escludono gli interventi sui siti maggiormente inquinati da sostanze carcinogene, è dedicata alla presenza nell’ambiente di sostanze che possono indurre la nascita di tumori (leggi anche l’appello Siamo angosciati. Il grido dei medici). In altre parole, stenta ad affermarsi l’idea che l’ambiente planetario (naturale, urbano o in aree desertiche, nonché l’aria e le acque) è ormai talmente inquinato che le cause nella nascita dei tumori non sono più limitate a miniere, industrie, prodotti chimici per l’agricoltura e così via, ma sono diffuse con concentrazioni crescenti in qualunque ambiente si svolga la vita degli esseri umani.
La lista dei prodotti cancerogeni, riconosciuti formalmente come tali o fortemente sospettati di esserlo, non cessa di aumentare e quindi è ormai difficile individuare per ogni singolo tipo di tumore la sua causa, mentre è sempre più probabile che la sua origine possa trovarsi nell’aria che si respira o nelle acque dove ci immergiamo o che inaliamo, per non parlare dei cibi sempre più trasformati industrialmente e quindi pieni di conservanti, coloranti, potenziatori dei sapori, e così via.
Abbiamo cominciato a raccogliere dei testi che documentano questi fenomeni così preoccupanti e speriamo che esperti della materia vogliano contribuire a precisare e ad approfondire il problema. In ogni caso sono evidenti i collegamenti con le scelte discusse al vertice sul clima di Parigi, poiché non si tratta soltanto di ridurre certi consumi o di eliminare alcune sostanze che portano ad aumentare la C02 nell’atmosfera, di bonificare un sito inquinato o di chiudere un centro di produzione all’origine di tumori specifici, ma di pervenire rapidamente ad eliminare completamente le sostanze cancerogene in terra, nelle acque e in aria onde rendere più sana l’esistenza di esseri umani, animali e piante, che non soffrono solo per il riscaldamento eccessivo, ma anche per l’ambiente profondamente inquinato in cui cercano di sopravvivere. In particolare per quanto riguarda l’aria, lo studio pubblicato su Lancet nel 2013 è stato talmente convincente che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Airc) di Lione, ha annunciato il 13 ottobre dello stesso anno di avere incluso l’inquinamento atmosferico e le polveri sottili (in gergo particolato) fra i cancerogeni umani di tipo 1. Più di recente, l’Organizzazione Mondiale per la Salute (ottobre 2015) ha reso noto ufficialmente che alcuni tipi di carne sono state inserite tra le sostanze che possono contribuire a provocare il cancro. Quelle “lavorate” sono ora nel Gruppo 1 (sostanze sicuramente cancerogene) per i tumori di colon e stomaco, mentre la carne rossa è nel gruppo II (sostanze probabilmente cancerogene) per i tumori di colon, pancreas e prostata. Le carni lavorate sono quelle salate, essiccate, fermentate, affumicate, trattate con conservanti. Quelle rosse sono manzo, vitello, agnello, montone, cavallo e capra. Questa decisione è stata presa sulla base di ottocento studi epidemiologici. Ovviamente l’annuncio è stato seguito da una serie di articoli che tendevano a ridimensionarne la portata, da un lato suggerendo che modeste quantità eliminavano i rischi, dall’altra escludendo la carne “italiana” considerata particolarmente sana. Pochi i commenti che ricordavano l’esistenza di allevamenti intensivi e di macellazioni crudeli per gli animali, oppure la mancanza di controlli sulle importazioni di bestiame.
Infine, non va dimenticare un fatto importante che non concerne ovviamente solo i tumori. È vero che la durata media della vita, specie nei paesi cosiddetti “sviluppati” è aumentata, ma non si deve però sottovalutare il fatto che in Italia si è invece ridotta “l’aspettativa di vita in salute”, e che questo fenomeno è particolarmente accentuato per le donne.
Testi
I tumori sono sempre in aumento in tutti i siti inquinati in tutto il mondo
In particolare in Italia il trend di aumento dei tumori nei bambini si e’ arrestato, ma NON nei siti e ambienti inquinati. (vedi Rapporto Ufficiale sui Tumori in Italia Airtum 2014)
http://www.registri-tumori.it/PDF/AIOM2014/I_numeri_del_cancro_2014.pdf
A Fukushima aumentano I tumori nei bambini
A Brescia aumentano I tumori infantili del 8%
Gli insetticidi domestici aumentano il rischio di cancro infantile
http://www.italiasalute.it/6626/Gli-insetticidi-aumentano-rischio-di-cancro-nei-bambini.html
I dati ufficiali e aggiornati italiani per tutti i tumori -à il Rapporto Airtum 2014 dice: ‘va tutto bene,’ …. peccato vi sia un aumento del 20% dei tumori negli ultimi 5 anni! E che questi tumori coincidono con le aree piu’ inquinate del Paese
L’inquinamento atmosferico e in particolare le polveri sottili sono cancerogeni? SI! Uno studio fondamentale pubblicato su Lancet Oncology nel 2013 http://www.airc.it/cancro/disinformazione/inquinamento-atmosferico/ Lo studio è talmente convincente che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) di Lione ha annunciato il 17 ottobre 2013 di avere incluso l’inquinamento atmosferico e le polveri sottili (in gergo, il cosiddetto particolato) fra i carcinogeni umani di tipo 1.
Secondo la ricerca, pubblicata su Nature, i casi di cancro sarebbero riconducibili a fattori esterni evitabili, come sostanze tossiche, radiazioni o uno stile di vita scorretto http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2015/12/17/news/_fino_al_90_di_tumori_legato_a_stili_di_vita_uno_studio_ribalta_la_teoria_della_sfortuna-129672592/?ref=HRLV-23
Dati Recenti
L’ultimo dato oggettivo (relazione dell’Agenzia europea per l’Ambiente (EEA) in apertura di Cop 21) e’ drammatico!!! L’Italia e’ prima per morti da inquinamento atmosferico!
L’Agenzia ha stilato anche una classifica nazionale delle morti premature per inquinamento atmosferico: l’Italia occupa il primo posto per tutti i principali inquinanti: 59.500 decessi sono dovuti alle pm 2,5, 21.600 al biossido di azoto e 3.300 all’ozono troposferico. In tutto, si tratta di 84.400 vittime premature causate nel solo 2012. Cifre da pulizia etnica. Nel nostro Paese, l’area più colpita è la Pianura padana: Brescia, Milano, Monza e Torino superano il limite Ue di 25 microgrammi di polveri per metro cubo d’aria l’anno. Ma il tetto europeo è due volte e mezza più alto di quello considerato sicuro dall’Oms, 10 microgrammi per metro cubo. Se prendiamo questo limite, anche Roma, Napoli, Firenze, Bologna e altre città sono in pericolo.
http://www.rinnovabili.it/ambiente/inquinamento-italia-prima-per-morti-in-europa-333/
Che ci sia qualcosa che non va in Italia lo conferma questo dato nascosto nei dati Eurostat che Valerio Gennaro ha ben rilevato e denunciato: e’ vero che l’aspettativa di vita in Italia e’ lunga, ma si è ridotta l’aspettativa di vita in salute soprattutto delle doenne.
(DIRE – Notiziario settimanale Sanita’) Roma, 17 feb. – Nel mondo ogni 3 minuti un bambino muore di cancro. Ogni anno il cancro colpisce tra i 175 e i 250 mila bambini e adolescenti nel mondo. Una stima al ribasso, questa, a causa della mancanza di registri dei tumori in molti Paesi. L’85-90% di questi casi, intanto, riguarda bambini e ragazzi che vivono in Paesi a basso e medio sviluppo e che non hanno accesso a cure e trattamenti adeguati: i sistemi sanitari nazionali, infatti, sono estremamente deboli e le cure e i trattamenti efficaci troppo cari e inaccessibili per la maggior parte della popolazione. Le stime dell’Oms, infine, prevedono che i malati globali di cancro passeranno dai 14 milioni del 2012 ai 22 milioni nel 2030 con un aumento generale della mortalita’. Lo fa sapere l’organizzazione umanitaria ‘Soleterre’.
“Nonostante piu’ del 70% dei tumori infantili sia curabile- prosegue- i tassi di sopravvivenza nei Paesi piu’ poveri sono bassissimi: tra il 10 e il 40%, mentre in Occidente sono il 75-85%. Questo significa che piu’ di un bambino su 2 che si ammala di cancro e’ destinato a morire a causa della mancanza di diagnosi precoci, medicinali, cure, strumentazioni e trattamenti, anche di base. Nei Paesi a piu’ alto reddito la sfida al cancro infantile e’ grande, visto che si tratta della malattia non trasmissibile che causa piu’ morti e che anche qui non tutte le cure sono garantite: in Italia, ad esempio, non e’ sufficientemente garantito dal sistema sanitario nazionale il supporto psicologico, che ormai e’ unanimemente considerato parte imprescindibile e fondamentale nel trattamento dei tumori pediatrici”.
Nel 2010, intanto, ‘Soleterre’ ha attivato il Programma internazionale per l’oncologia pediatrica (PIOP) per intervenire in quei Paesi “dove la mancanza di conoscenza e fondi condanna i bambini malati di cancro alla morte sicura. ‘Soleterre’ garantisce accesso alle cure con fondi d’emergenza e medicinali, chemioterapici e intende sviluppare in ogni Paese piani per l’accesso all’informazione e a una diagnosi tempestiva, attraverso cui i bambini malati si possano salvare. Il PIOP e’ oggi attivo in Ucraina, Marocco, Costa d’Avorio, India, Uganda e Italia e l’organizzazione umanitaria fa infine sapere che tramite il PIOP “fornisce cure e sostegno a oltre 8mila bambini malati di cancro e alle loro famiglie”.
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