Una vecchia canzone degli Assalti Frontali – Dispersi nel caos – invitava a mantenere il cervello “sempre in allenamento”, per sopravvivere “nella zona rossa del combattimento…”. Per me, che con quel disco – Conflitto (1995) – sono cresciuto, l’immagine dello sforzo collettivo per affinare la lucidità, del lavorio continuo per affilarla al servizio della giustizia sociale, è senz’altro quella più adatta a rappresentare la speranza come alternativa pratica alla paura. E nella mia esperienza Comune è uno strumento insostituibile del laboratorio comune del mondo che si trasforma.
[Emanuele Leonardi]
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