AGGIORNAMENTO
Martedì 5, ore 11
“28 NOVEMBRE” L’ufficiale giudiziario è arrivato, ha preso atto della situazione e, nel ribadire che la proprietà vuole rientrare in possesso dei locali al più presto possibile, ha comunicato agli occupanti che lo sgombero di Scup è rinviato al 28 novembre. Intanto, le attività di questa giornata molto speciale, continuano, così come continua ad arrivare gente accorsa a difendere l’occupazione.
Martedì 5, ore 12,30
“GENTE SORRIDENTE” A ricevere l’ufficiale giudiziario, allo Scup, c’è gente sorridente. Sarà la colazione, sarà il sole che si affaccia dai palazzi di via Nola, ma il clima che si respira non è esattamente quello che, forse, l’ufficiale giudiziario si aspettava. C’è per esempio Ester, con il suo cane Zeta, che qui si occupa di molte cose. Quella a cui si sta dedicando con più impegno è però la cucina. Quella dell’Hostaria Scuppiatti, un progetto che nasce dalla volontà di coniugare il sapere col sapore. La passione per i fornelli è diffusa, i ragazzi si alternano per tenere aperto dal martedì alla domenica, pranzo e cena. Il progetto nasce per integrarsi con la palestra popolare e, naturalmente, popolarissimi sono anche i prezzi. Il “piatto” forte restano però i dolci preparati da un grafico-pasticciere, la cui lavacake al cioccolato ricorda l’eruzione dei vulcani. Per oggi Ester ha preparato gli gnocchi. Quello che ci tiene a sottolineare è che il progetto dell’hostaria ha una fondamentale componente di divertimento. “Per decidere cosa preparare”, spiega “ci facciamo un sacco di telefonate e l’allegria è davvero contagiosa. Certo, dobbiamo fare ancora molti passi in avanti, soprattutto per quel che riguarda la qualità della carne e delle verdure biologiche e a km zero, ma siamo sulla strada giusta e l’entusiasmo è una molla fondamentale in questi casi”. Salutiamo Ester e Zeta e ci avviciniamo allo spazio dedicato ai più piccoli, dove Claudia ci mostra due stanze, una è riservata ai bimbi fino a tre anni e al’altra è per quelli un po’ più grandicelli. “Qui, nella prima, abbiamo una specie di ludoteca, ma la definizione è restrittiva perché il gioco è solo il mezzo per avviare percorsi che vanno verso la creazione delle storie e altri percorsi narrativi. Giocando si impara, insomma”. La seconda attività da raccontare è quella dei laboratori scientifici che si tengono ogni 15 giorni. E’ venuta anche una chimica a far scoprire ai bambini le “leggi della natura”, intanto la coscienza critica cresce. Spesso i laboratori vengono decisi in armonia con i temi specifici della giornata. Durante il mercato-non-mercato di Ecosolpop, per esempio, abbiamo inventato un trenino fatto con gli scatoloni riciclati. Il riciclo deve essere creatività. Molta attenzione, poi, è stata dedicata alle attività che riguardano i primissimi mesi di vita, la propedeutica musicale, ad esempio, la musica col ciuccio, e poi l’allattamento, come abbandonare i passeggini e utilizzare le fasce che li tengono aderenti al corpo della mamma, o del papà, perchè non bisogna mai dare niente per scontato.
Al primo piano, oltre alla biblioteca, c’è Radio Sonar, che naturalmente sta raccontando in diretta questa giornata molto speciale. Radio Sonar, da ormai dieci anni, è un’emittente libera romana che trasmette sul web e fa delle relazioni con altre esperienze simili uno dei suoi punti di forza. Yoyo è uno dei suoi animatori. “Questo spazio è vivo, lo ha dimostrato oggi, non solo per il caffè gratuito, e lo farà nei prossimi giorni – dice Yoyo – Il 28 novembre sarà di nuovo un appuntamento libero, allegro e molto partecipato”. Del resto, il calandario delle iniziative già programmate è piuttosto ricco e vario: oltre agli eventi quotidiani, Scup si prepara a incontri sulla proprietà intellettuale, workshop sullo sport popolare, dibattiti su come resistere alla crisi in modo diverso e, ovviamente, alla manifestazione a Pisa per difendere l’ex Colorificio. Intanto, la mattinata si conclude con la sfilata in bici nel quartiere per segnalare la grande festa del 28 novembre.
“Sogni contro imbrogli. Come si possono sfrattare lo sport e la cultura popolare?” è il titolo di questo messaggio diffuso dallo spazio occupato Scup di Roma (già sgomberato in gennaio, leggi Roma. Sgomberato Scup, poi nuova occupazione). Martedì 5 novembre l’ufficiale giudiziario assistito dalle forze dell’ordine sarà a Scup per restituire quello spazio alla proprietà. Oggi Scup è una palestra popolare, un bar/osteria, uno splendido mercato (Ecosolpop) mensile di produttori e artigiani, una biblioteca, uno spazio bimbi, una web radio, un luogo per seminari e assemblee, un punto wi-fi gratuito. Qualcuno avvisi l’ufficiale giudiziario: a far colazione a Scup il 5 saranno in molti e molte.
“Ognuno di noi può facilmente osservare come nell’arco degli ultimi anni vi sia stato un generale restringimento dell’ambito dei servizi e delle attività sociali da parte delle istituzioni. Un restringimento che ha raggiunto ormai dimensioni macroscopiche, tanto evidenti da imporre di sopperire a questa ormai strutturale mancanza proprio a quelli che, formati attraverso anni di studio e lavoro, hanno in mano la chiave per risolvere la situazione. S.Cu.P. nasce proprio da questa volontà, dalla voglia di fornire una risposta, nuova e giovane, grazie al contributo di ragazzi e ragazze professionalmente formati, al generale disinvestimento culturale e sociale delle istituzioni.
E dopo un anno e mezzo, tra mille difficoltà di ogni tipo, questa risposta ha dimostrato di non essere semplicemente una proposta aleatoria, bensì una concreta alternativa, la possibilità di creare servizi e reddito dal basso, di produrre quel welfare che ormai sembra essere divenuto un lontano miraggio. Senza finanziamenti e spintarelle, S.Cu.P.è riuscito a inscrivere in un vero e proprio immaginario le concrete risposte alla crisi.
Ma questo immaginario è oggi ancora minacciato, proprio da quelle realtà che tanto vorrebbero appiattire tutto in un grigiore indistinto, rinchiudendo l’attività dal basso in un sistema clientelare, fatto di imbrogli e prevaricazioni. Infatti i nuovi proprietari dello stabile di S.Cu.P., la Unieco, un colosso della lega delle cooperative, cercherà di sfrattare questa preziosa esperienza, presentandosi martedì 5 novembre con un ispettore giudiziario, per – secondo loro – decretare la fine di una situazione abusiva e illegale. Ma la legittimità di S.Cu.P. va al di là di ogni legalità: da un lato vi è infatti un’oscura operazione di svendita del patrimonio pubblico, tramite la quale la Unieco ha acquisito lo stabile in questione a un terzo del prezzo; dall’altro vi è tutto quello che Scup ha offerto e vuole continuare a offrire: una palestra popolare, osteria e bar, biblioteca, scuola popolare e aule studio, uno spazio per i bimbi, uno sportello di ascolto psicologico, una web radio e un laboratorio di immagini, un mercato di produttori e artigiani, un orto popolare e un laboratorio di progettazione, uno spazio per prove teatrali, wi-fi gratuito e tanto spazio per formazione, seminari e assemblee.
Per noi non si tratta di difendere un luogo, dato che questo può cambiare e divenire, ogni volta a seconda del lavoro e delle persone che vi sono dentro; si tratta invece di difendere un’idea e di promuoverla, di portare avanti un sogno nonostante gli imbrogli e i tentativi di prevaricazione dei diritti dei cittadini e delle cittadine. Si tratta di rivalutare una generazione, insultata dalla politica e dal mercato, di rispondere alla crisi usando al meglio la propria generosità, professionalità e competenza, partendo dal mutualismo e dalla messa in comune delle conoscenze. Si tratta di ricostruire il welfare che non c’è più, distrutto da tagli e speculazioni. Di promuovere lo sport come strumento di emancipazione e solidarietà. Di conquistare il diritto alla città in cui viviamo per renderla a misura di chi ci vive e non di chi specula. Di dare dignità ai beni comuni, all’aria, all’acqua, alla cultura, alla conoscenza e a tutto quello che è di tutti e che non può diventare merce.
Invitiamo quindi tutti e tute a venire il 5 novembre dalle 9, per difendere insieme i nostri sogni dagli imbrogli e dalle speculazioni di una proprietà che si nasconde e che ha progetti oscuri”.
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Foto. In alto, la palestra popolare di Scup; in basso, alcuni pericolosi giovani occupanti alle prese con il torneo di tamburelli durante il mercato-non-mercato Ecosolpop promosso da Reset e Scup.
L’evento del 5 novembre su facebook
DA LEGGERE
Spazio-liberato? No, Scup è una crepa nel dominio dei mercati sulle persone
Dopo uno sgombero basta fare Reset
Cacciati dalla Città dell’altra economia di Roma, rinati con il laboratorio Reset e il mercato-non-mercato Ecosolpop
Protesta per aprire una trattiva pubblica e sociale sullo stabile occupato
“Sogni contro imbrogli. Scup non si sgombera!”. Giovedì 28 novembre dalle ore 9, in via Nola 5 (zona San Giovanni, Roma) nuovo appuntamento in difesa di questo spazio occupato. Scrivono quelli di Scup in un messaggio diffuso in rete: “Il colosso delle Cooperative Unieco, con un gioco di scatole cinesi, si è accaparrato, tramite un prestanome e ad un terzo del suo valore, via Nola 5, uno stabile che era pubblico. Scup è nata dal sogno di istruttori sportivi, operatori della cultura e cittadini di san Giovanni, che hanno trasformato uno stabile abbandonato in un centro di servizi sportivi e culturali. Il 28 novembre tornerà per la terza volta l’ufficiale giudiziario, che questa volta ha chiesto l’intervento della forza pubblica. Noi non ce ne andiamo e invitiamo tutti e tutte a difendere Scup!”.
In occasione dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario, giovedì 28 sarà presentato il dossier su Unieco e speculazioni e il libro “Cho comanda a Roma” di Ylenia Sina. La colazione è offerta da Scup.
http://scup.sonarproject.net/