
Il Laboratorio di Sociologia Visuale, nato nel 2007, propone il concetto di sociologia pubblica e seguire gli interessi di molti dei suoi fondatori – tra cui Luca Queirolo Palmas, Luisa Stagi, Francesca Lagomarsino, Emanuela Abbatecola e Massimo Cannarella – nell’uso del linguaggio visivo per diffondere i risultati della ricerca sociale. Da allora, il Visual sociology Research Group ha utilizzato la fotocamera e la videocamera come strumenti per la ricerca della realtà sociale, producendo molti documentari, mostre e graphic novel, ma prima di tutto ha iniziato a utilizzare immagini fisse e in movimento come parte di un approccio metodologico alla ricerca sociale partecipata.
Gran parte del lavoro svolto, si legge su laboratoriosociologiavisuale.it, è stata la sperimentazione di laboratori di narrativa generativa come tecnica per sviluppare una relazione con i soggetti di ricerca e produrre oggetti visivi partecipativi.
Dal 2015 è stato introdotto un modulo di Sociologia visiva nel Programma Media e Comunicazione dell’Università di Genova. Ad oggi i membri del Gruppo stanno sviluppando la propria attività di ricerca sui seguenti temi: migrazioni e frontiere; culture giovanili, gang e attivismo sociale; carceri e violenza istituzionale; il corpo e le sue trasformazioni simboliche; il cibo e i suoi significati sociali; sport e prestazione fisica; genere, identità sessuale e ruoli lavorativi; lavoro sessuale e migrazioni; spazi urbani e processi casalinghi.
La ricerca e le produzioni visive del Gruppo sono state sviluppate in Italia, Marocco, Tunisia, Francia, Grecia, Portogallo, Spagna, Paesi Bassi, Germania, Ecuador e Messico.
Insieme al Centre Pierre Naville dell’Università di Paris-Saclay – un centro di eccellenza in sociologia filmica a livello europeo – il Gruppo organizza una serie di conferenze internazionali dal 2015 e ha redatto un Manifesto di sociologia visiva (A Manifesto for Visual and Filmic Sociology), oltre a pubblicare la prima antologia sulla sociologia filmica. Il Gruppo, inoltre, ha fondato e sta curando una collana di libri sulla sociologia filmica e visuale, edita da Genoa University Press (GUP).
Il Gruppo ricorda anche come le proprie attività siano finanziate soltanto attraverso donazioni istituzionali dell’Università degli Studi di Genova, attività di insegnamento e formazione, progetti europei e specifiche attività di raccolta fondi.
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