Questo è il tempo dell’ascolto e del dialogo con i lettori. Vogliamo capire, senza retorica, se la trama della piccola avventura di Comune ha ancora un senso, come scriviamo in modo più approfondito in Ricominciamo da tre. Siamo dunque in ascolto: scrivete a o nello spazio Commenti in coda a questa pagina
Uno spazio libero [Alessandra Mecozzi]
Comune-info è uno spazio libero e aperto. Pubblica cose interessanti e utili. Ci ricorda sempre in che razza di mondo siamo, ma anche che un mondo diverso e migliore è possibile. Sostegno Comune molto volentieri!
Insieme [Maria De Luca]
Ho inviato un piccolo sostegno alla vostra bella tenacia. Da quando vi leggo mi sento meno sola. Un caro saluto
Pensiero critico [Paolo Mottana]
Con la fiducia che il movimento innescato da Comune-info continui a promuovere il meglio del pensiero critico contemporaneo e idee che contribuiscano a rimettere in piedi una prospettiva di mutamento radicale in un paese che sembra inamovibile e purtroppo dominato da una classe politico-imprenditoriale ignorante, corrotta e del tutto priva di un’idea sensata di futuro.
L’arcipelago del fare in comune [Massimo De Angelis]
Sostengo la campagna di Comune “Ricomincio da tre” perché il grido della lotta e la riflessione sono elementi necessari all’arcipelago del fare in comune che intende cambiare il mondo. Se nel fare in comune c’è la forza costitutiva di un nuovo mondo, essa non può che darsi anche come forza riflessiva, che impari dai suoi errori e raffini i suoi strumenti e strategie. D’altra parte, nel grido e nella lotta questa forza non può che esprimere la sua irriducibile alterità ai sistemi di profonde ingiustizie del vecchio mondo e opporvisi con fermezza.
Un’oasi nel deserto [Pasquale Iannamorelli]
Aderisco anche quest’anno alla campagna di Comune perché anch’io, nonostante la mia età avanzata, intendo ogni giorno “ricominciare da tre”, da quel poco che ho fatto lungo la mia vita. E poi perché, proprio in questo periodo, sto riflettendo molto sull’attraversamento del deserto in cui ci troviamo, alla ricerca di oasi che i compagni di “Comune” ci offrono con dovizia. E di questo li ringrazio perché senza la prospettiva di incontrare oasi, il cammino in questo deserto si fa sempre più duro. La mia oasi è pensare, oltre che a grandi anime come Gandhi, Luther King, Mandela, don Milani, Balducci, ecc., penso a voi che ci offrite il vostro tempo, le vostre energie, il vostro cuore per proseguire il difficile attraversamento del deserto. Grazie
Due poesie [Cosetta Lomele]
Cara redazione di Comune, anche se conosco solo uno di voi, vi sento cari e molto preziosi per tutto quello che fate, che dite, per lo spazio e il tempo che offrite per far dire, per l’ascolto che avete, per l’ascolto che favorite, per le azioni suscitate… Aderisco alla campagna di Comune con forza e fiducia per tutti noi, comunità diffusa… Accompagno questa piccola lettera con due poesie che ho scritto, sperando che le gradite, per condividerle. Un grande e forte grazie
I bambini
I bambini meditano,
assorti nei loro giochi.
Sanno quando possono assentarsi nei loro mondi
o quando debbono cogliere ogni sospiro,
intorno a loro.
I bambini soffrono,
e si agita tutto il loro essere
E agitano lo spazio
E scuotono il tempo
ma fanno come se niente fosse.
I bambini ascoltano,
sentono tutto,
anche se li chiami e non si voltano.
I bambini si mettono tutti i dolori del mondo addosso.
Si riempiono le loro piccole braccia di tutti i nostri dolori,
ma stanno zitti,
tengono duro e continuano a vociare, spargendosi in giro.
Sembra che scordano cose indimenticabili in un frammento di secondo,
i bambini,
ma non è vero.
Tutto rimane lì,
in quello che a volte resta
un lunghissimo freddo inverno.
Loro sanno
che sono come color che son sospesi,
ma aspettano.
I bambini scrutano tutto,
anche quando immancabilmente i loro occhi ci evitano.
Sanno
ogni seppur minimo pensiero che ci attraversa,
e girerebbero scalzi il mondo per portare
ciò che ci farebbe finalmente felici.
Tesori e amuleti vorrebbero portare,
per guarirci dai nostri mali oscuri.
Ancora non sanno,
i bambini,
che i grandi,
non vogliono
essere felici.
Cosetta Lomele
Al fiume
Voglio andare al fiume, oggi,
e voglio dire a tutte le donne che incontro dolci parole.
Voglio dire:
Vado a fare il bucato al fiume, vieni con me?
Donne,
venite al fiume,
torniamo a lavare i nostri sporchi panni insieme,
a sbatterli sulla pietra bianca e liscia
a strofinarli col sapone di cenere bollita .
Si strizza meglio l’anima sciacquata,
in due.
Chiediamo che siano pulite le acque del fiume,
dobbiamo lavarci mutande e canottiere, rancori e bugie,
e pannolini
per i sederi delicati dei nostri bambini.
Dobbiamo volere acque pulite,
così avremo mutande pulite da mettere.
Donne,
ritorniamo al fiume a lavare e a cantare
per non avere più panni imbrattati di illusioni,
e chiediamo acque limpide per questo fiume
Si, andiamo al fiume
laddove tutte le cose si possono dire,
e insieme insaponare e strusciare malinconie,
con un bel pezzo di sapone in mano.
Sbattiamo sulla pietra tutte le delusioni
Che vadano via
nella corrente!
Donne
andiamo al fiume a lavare i panni zozzi,
e ritorniamo alle nostre case
senza affanni,
con sorrisi,
con cesti pieni di vesti e pensieri puliti e profumati,
portati leggeri sulla testa,
appoggiati su tenaci stoffe in cerchio attorcigliate.
Corone da regine sono,
passo regale fanno,
per donne eleganti
che vanno a lavare al fiume.
Occorrono vesti davvero belle da indossare
per andare a ringraziare il Fiume.
(Poesia dedicata al fiume Farfa, meraviglioso e sapiente affluente del Tevere).
Cosetta Lomele
Ripensare l’agire politico alla radice [Luca Cirese]
Grazie Comune, aderisco di nuovo alla vostra campagna di quest’anno, perché pubblicate articoli come questo (Il voto e la politica della guerra), che vanno alla radice dei problemi alla ricerca di soluzioni nuove. Perché dai nuovi movimenti – con radici antiche, come nel caso del femminismo – c’è moltissimo da imparare; perché ancora oggi per si scontrano due modi di intendere e praticare la politica radicalmente diversi. Un agire politico come guerra, come disumanità verso se stessi e gli altri e uno che si incarna in una pratica quotidiana di cura di sé e del mondo (I care, ci ha insegnato don Milani). Per affrontare i tempi duri che viviamo quello che serve è ripensare l’agire politico alla radice, mettendosi in ascolto dei movimenti che verranno, ed è quello che fa anche Comune. Buon cammino.
Un racconto pieno di senso [Virginia Benvenuti]
Sostengo da anni Comune perché gli articoli che pubblica sono un racconto pieno di senso, che si può comprendere solo mettendo insieme tutte le storie che narra: ci sono storie che non hanno voce e che qui vengono trasmesse e valorizzate; ci sono storie che disegnano spaccati di vita alternativi, che dimostrano che “un altro mondo è possibile”; ci sono storie di denuncia, per ricordarci sempre contro cosa e perché dobbiamo lottare e impegnarci; ci sono storie piccole ma che aiutano ad allargare il pensiero e la nostra visione del mondo, aiutandoci a liberarci di certi automatismi sia nella vita quotidiana che in quella di movimento; ci sono storie forti e radicali ma narrate con gentilezza e compostezza rivoluzionaria, cosa rara in quest’epoca di toni urlati. Tutte queste storie aiutano ad orientarsi in questi tempi strani e a me ricordano continuamente perché ho scelto di “camminare facendo”, anziché perdermi in un rassegnato disfattismo e pessimismo.
Pensanti e agenti [Antonio De Lellis]
Aderisco sempre volentieri per sostenere spazi e tempi resistenti. Condivido con altri la necessità di stare uniti, pensanti e agenti per deviare il corso dell’onda nera.
Una concreta azione cooperativa [Pas Liguori]
Volentieri aderisco alla Campagna 2019. Comune merita per la concreta azione cooperativa che stimola in tutti. I tutti valorizzati nella loro singolarità a beneficio della molteplicità. Un non spazio, dove anche la fotografia (di cui mi occupo) e il suo possibile ruolo politico riescono a configurarsi quale contributo attivo. Grazie
Benvenuto alle tre nuove testate [Silvia Masini]
Anche io aderisco per sostenere “il (prezioso) racconto quotidiano” di Comune. Un grazie a voi, Gianluca, Marco e Riccardo per la vostra generosità e determinazione. E per le tre nuove testate. Un caro saluto
Agire in Comune [Andrea Segre]
In un mondo che suggerisce alla vita di competere contro tutti per diventare più forti di tutti, di accumulare più rapidamente per consumare più rapidamente, di chiudersi per sentirsi meglio, di omologarsi per emergere, c’è un solo modo per non soffocare e per dare senso alla vita: scrivere, leggere, sognare, lavorare e agire in Comune. Grazie.
Piantare alberi, costruire altalene [Antonino Trimarchi]
Investire sulla Cultura è piantare alberi. E mi è sempre piaciuto in dialogo con gli alberi costruire altalene ed esperire così, la leggerezza dell’essere.
Siamo tante perle diverse [Valerio Tassara]
Leggo Comune-info perché lo ritengo un antivirale efficace. La sua capacità di illuminare e mettere in relazione tante diverse realtà resistenti, positive e resilienti nel nostro paese e nel mondo mi ricorda tanto la rete di Indra e il principio buddista di “origine dipendente”. Un antico testo buddista dice: “Si dice che nel cielo di Indra esista una rete di perle disposta in modo tale che, osservandone una, si vedono tutte le altre riflesse in essa. Nello stesso modo, ogni oggetto nel mondo non è semplicemente se stesso ma contiene ogni altro oggetto e, in effetti, è ogni altra cosa”. La luce autoprodotta di una perla ne illumina un’altra, che ne illumina un’altra ancora, che torna alla prima in un movimento energico senza apparente fine né inizio. Non siamo forse anche noi esseri umani cosi? Tante diverse perle che lottano per un mondo migliore? Comune come un moderno tessitore intreccia i fili della trama e rimanda delle luci, a volte tenui a volte potentissime, da una parte all’altra del mondo a ricordarmi che ogni essere umano che lotta porta con sé una luce e ne rimanda altra. E non è mai solo. Ecco perché leggo Comune.
In comune [Erika Giacometti]
«Comune è una delle poche realtà che va a cercare le notizie piccole che piccole non sono. Oltre ad occuparsi dei grandi temi, si occupa di raccontare i tasselli quotidiani che molte persone cercano di creare per dar vita ad un mondo un pochino migliore. Comune rappresenta anche uno degli sguardi più attenti sul mondo della scuola fatta nel modo che ci piace. Per continuare a farlo ancora meglio la campagna propone di aderire alla campagna “Ricominciamo da 3” con 25 euro ciascuno, credo si possa fare e se non si può, possiamo unire le forze col poco che possiamo. In comune appunto!».
Aderisco con gioia [Luciana Farneti]
Aderisco con gioia perché Comune mi dà la possibilità di dar voce ai miei pensieri liberamente e conoscere e riconoscere le persone che vedono una scuola diversa, fatta per i bambini e i ragazzi, non per gli adulti.
Una comunione di idee e di possibilità [Dale Zaccaria]
Comune, come racchiuso già nell’etimo della sua parola, racchiude il senso di partecipazione e libertà. Dal latino Cum con, insieme a moinis/munis come im-munem che significa libero da prestazione. La parola Comune richiama un altro termine: accomunare, l’avere in comune, a cuore, cause, percorsi, battaglie, ma anche accomunarsi, affratellarsi. Ed ecco che Comune-Info è una zona virtuale e reale di intenti, espressione di cambiamento, per indirizzare a un senso comune, a una condivisione comune, per una visione di un mondo e di una società diversa da quella attuale. Dove l’egoismo, l’avidità, il profitto e il capitale, vengono capovolti in una comunione di idee e di possibilità, per arrivare appunto, a un bene-comune, dove non esiste né mio né tuo, dove non esiste ego, ma solo un cammino insieme, l’essere umanità in-comune.
Come una ginestra [Sara Forcella]
“Alle parole / che non sono state ancora scritte / ma si indovinano sul volto, nelle spalle dritte…”. Scrivere, alle volte, serve a questo. Serve a catturare le parole che non ci sono ancora, ma che è possibile immaginare nelle storie silenziose di chi usa altre vie per raccontare di sé. E allora occorre scrivere, scrivere e fermare le storie nuove, le storie diverse, quelle dal finale che ha deciso di prendere tutta un’altra piega, e che sorprende. Occorre scrivere per raccontare di un diritto-speranza che come una ginestra, diceva Leopardi, profuma anche i più remoti deserti. Bisogna scrivere per aprire gli occhi e non chiuderli più, per avere un rapporto esatto, necessario, con le cose e, soprattutto, con le persone. Perché la “favola” dell’uomo nero non esiste. E, a dirla tutta, non era nemmeno una favola… Comune aiuta a raccontare tutte queste storie. Ecco perché ha bisogno del nostro sostegno.
Non si può non esserci, soprattutto, se si è donne [Penny]
Essere “Comune” vuol dire partecipare. E non si può non esserci, soprattutto, se si è donne in un mondo ancora troppo di parte. Non solo come scrittrice ma come maestra e come madre. Dare voce a chi voce non ne ha, alle ingiustizie, ai soprusi. Per me questo è essere “comune”. Condividere responsabilità, informazioni, azioni.
Qualcosa di importante [Michela Cesaretti Salvi]
Ho aderito alla campagna 2019 perché ritengo utile e necessario il vostro lavoro, perché leggere i vostri articoli mi fa sentire meno sola, perché mi sembra che stiate costruendo qualcosa di importante in un momento in cui sembra che la tendenza sia più quella di distruggere, perché raccontate realtà anche piccole ma virtuose, rendendole visibili e riaccendendo speranza e coraggio. Grazie!
La stagione della semina [Francesca e Andrea]
Ci hanno insegnato che il momento del buio è il momento della semina, che richiede resistenza (anche fisica) e …la capacità di vedere l’invisibile. Comune semina ogni giorno (cultura dei diritti, umanità inclusiva, approfondimenti che non trovano spazio altrove, riflessioni pedagogiche di cui c’è bisogno vitale – visto che da lì parte il futuro, visioni critiche, spunti di chi è sul campo, e molto altro). Grazie Comune!
Tutti per tutti [Carlo Ridolfi*]
È molto bello, nel corso di un’esistenza individuale o associativa, scoprire che il cammino che si sta seguendo ha vie parallele nelle quali altre e altri stanno su percorsi simili. Ancor meglio – quando accade veramente la speranza si ravviva e riabbevera – se ad un certo punto ci si ritrova insieme sul medesimo sentiero, con spirito di comunanza e condivisione.
In questi mesi sta accadendo. Dopo anni di fraterno rapporto con gli amici di Comune, la più recente Assemblea dei Soci dell’associazione “C’è speranza se accade @ – Rete di Cooperazione Educativa” ha deliberato di affidar loro la cura e la gestione tecnica del sito retedicooperazioneeducativa.it e di condividere con buona periodicità notizie, informazioni, riflessioni, approfondimenti che potranno esser raggiunti e conosciuti da diversi punti del web.
Com’è noto a chi abbia letto uno di quei romanzi senza i quali la nostra vita sarebbe ben peggiore, i tre moschettieri erano quattro e fra di loro ricordavano sempre che è necessario continuare a battersi per le cause in cui si crede, raddoppiando energia e coraggio soprattutto quando sembrerebbero cause perse.
Tutti per tutti, verrebbe da dire. Insieme, ancora una volta e per il prossimo lungo tempo che ci attende.
*Coordinatore nazionale “C’è speranza se accade @ – Rete di Cooperazione Educativa”
Un atto contrario fondativo di molti altri [Sergio Segio]
Aderisco a partecipo alla campagna di Comune, convinto che sia sempre tempo e caso di ripartire quando si ha l’ambizione – e la vitale necessità – di promuovere cambiamento: anzitutto cercando di esserlo, nel proprio piccolo e con le proprie forze, quali che siano. È questo, specie di questi tempi, un atto contrario fondativo di molti altri e capace, di per sé, di mettere in comune. Sapendo che quel “tre” da cui ci si propone di ricominciare è numero perfetto, sintesi di pari e di dispari.
Nella misura in cui la sinistra politica sembra da tempo incapace di unire, forse una capacità di moltiplicazione si può realizzare in quello spazio sociale, culturale e ideale per il quale proficuamente Comune si adopera, costruendo dal basso e nel concreto le ragioni e indicando le direzioni del ricominciamento possibile e necessario. Uno spazio al quale anche noi, come Rapporto sui diritti globali, cerchiamo di contribuire da 16 anni. Convinti che se la meta è comune anche il viaggio può e deve esserlo. Continuiamo a camminare assieme, interrogandosi.
Pericoli e risorse [Eleonora Russo]
Dentro un pericolo c’è sempre una risorsa. Qui non si ignorano i pericoli e si è consapevoli che i momenti peggiori possono rivelarsi ricchi di opportunità.
Abbiamo bisogno di Comune [Alex Zanotelli]
È il tempo del dominio della finanza e delle devastazioni ambientali, nel quale coloro che vivono in alto utilizzano la propaganda razzista, e sempre più spesso anche le armi, per proteggere i propri privilegi. Abbiamo bisogno di gettare ogni giorno sabbia negli ingranaggi di quello che a Napoli chiamano “O Sistema”, fondato sull’arroganza del potere e sul denaro. Abbiamo bisogno di farlo dal basso e in tanti modi diversi. In questo cammino niente affatto agevole abbiamo bisogno di essere accompagnati da Comune.
Un modo nuovo di stare insieme [Cppp*]
C’è bisogno di spazi dove poter diffondere una cultura dedicata anche all’educazione nella gestione dei conflitti, spazi che possano favorire la crescita della competenza conflittuale come fattore necessario per una nuova convivenza tra le persone. *Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti
Raccontare percorsi ancora solo sognati ma già condivisi [ass. Laputa]
Aderiamo alla campagna di sostegno a Comune con entusiasmo e convinzione perché siamo consapevoli che non esiste informazione che non sia di parte e che il vero discrimine sta nella scelta di quale punto di vista raccontare. Noi crediamo che la scelta di raccontare il punto di vista di chi immagina un mondo diverso, perché scacciato o ghettizzato, perché la sua voce non conta abbastanza o semplicemente perché aspira ad essere un po’ più felice e sa che si può essere felici solo se si è felici insieme, sia la scelta al momento più significativa e rivoluzionaria. Aderiamo a Comune perché è facile lasciarsi andare alle grida e alla volgarità, mantenere uno stile sempre corretto, aperto e rispettoso invece è molto difficile, è una cosa rara e che quindi merita sostegno. Crediamo che per creare una società più giusta e più felice sia necessario avanzare a piccoli passi: rendere evidente ciò che i più preferiscono dimenticare, usare parole accoglienti senza nascondere la verità, immaginare ogni giorno soluzioni nuove, nuovi scenari e storie nuove per raccontare percorsi ancora solo sognati ma già condivisi, non ultimo aderire a Comune.
Serviranno molte luci [Massimo Angelini]
Aderisco volentieri alla campagna perché Comune è come una luce in questa ora, che pare ora di crepuscolo. E se davvero è crepuscolo, allora piccole o grandi serviranno molte luci accese per non perdersi nella notte, in attesa che passi. Luci necessarie e urgenti.
Il giallo ocra e il bisogno di Narrare [Paolo Moscogiuri]
È questa una bella e buona occasione per riflettere sulla rivista, anche da parte di noi fedeli lettori: e visto che ce lo chiedete, non possiamo perdere l’occasione. È principalmente un istinto o una comunione d’intenti quello che ti lega a un giornale piuttosto che a un altro, anche se on-line. Ma qui c’è qualcosa in più, e spero di non essere frainteso, e prima che dei contenuti, voglio parlare di altro: della “copertina”, dell’estetica, della presentazione, della grafica. Forse, anzi sicuramente, è la mia visione d’architetto che mi fa percorrere questa strada laterale, prima di arrivare a quella principale. D’altronde tutti noi, quando giriamo fra gli scaffali di una libreria siamo immancabilmente attratti dalla “copertina”. Non si sfugge a certi richiami estetici: l’essere umano ce l’ha nel “dna”, la ricerca estetica.
Che c’entra tutto questo con Comune-info, che è un giornale on line? Bè, io non trovo questa grande differenza, tranne per il profumo della carta stampata. Anzi devo dire che proprio perché è on-line, che la “copertina” e tutto il resto è maggiormente importante. Il giornale cartaceo si confronta in edicola con qualche altra decina di suoi “concorrenti”; ma qui il numero è anche difficile da calcolare, saranno migliaia se non milioni. Di Comune-info, adoro quel giallo ocra, che rende più bello il mio monitor, e l’arancione delle evidenziazioni, la leggibilità delle font, l’impaginazione semplice e ordinata, e avvicinandosi al contenuto percepiamo subito che l’articolo che andiamo a leggere non è un riempitivo, come spesso accade. Qui la breve presentazione dell’articolo ti fa capire che è stato letto, e non basta, perché poi la redazione ne sottolinea le parti salienti. E allora ci fidiamo maggiormente. Sicuramente non andremmo a sprecare il nostro tempo. Vi sembra poco?
E siamo arrivati alla strada maestra, quella del contenuto degli articoli. Alla “mission” della testata. Ogni articolo, se anche parte da qualche fatto di cronaca, diventa uno spunto per “pensare”, per “confrontarsi” e “confrontare”. Sei spinto a riflettere già dal titolo della “sezione”. Ecco, le “sezioni” sono la parte che non sono ancora riuscito ad elaborare nel mio subconscio di lettore e qualche volta autore. Spesso mi sembrano troppe e ridondanti, altre volte poche, e soffro per quella “mancante”. Come lettore ne vorrei di meno, più raggruppate in megacontenitori, perché la troppa scelta mi confonde, e quindi: “Gridare”, “Fare” e “Pensare” saranno in questo senso una buona risposta alla mia personalità ansiosa, ma come scrittore ne vorrei di più.
Un nuovo tema perciò vorrei proporlo, perché proprio non c’è: “Narrare”, nel senso letterario del termine: fatti storici o fantastici, vissuti o riportati, cioè brevi racconti o anche favole. L’astrazione, l’invenzione, il reale o il fatto storico, “interpretati” da personaggi di fantasia hanno spesso una forza che la cronaca non può avere. E per questo li ritengo preziosi perché “narrare” è sinonimo di “mettere storie in comune”, attraverso le quali le nostre “paure” si placano e le “autocensure” aggirano l’ostacolo.
Tempo e spazio ai bambini [Michele D’Ignazio]
Aderiamo alla campagna “Ricomincio da tre” perché ci impegniamo a dedicare sempre più tempo e spazio ai bambini. Il graffito di Banksy racconta con grande efficacia quello che sta succedendo. Il grafico dell’economia in crescita è una frusta, un’imposizione. Chi ne soffre sono soprattutto i bambini, gli anziani, gli animali. Ma in realtà tutti rischiamo di perdere la nostra umanità. Noi immaginiamo un mondo diverso: un’idea di società basata sullo stare insieme, sul gioco, sulla lettura, sull’incontro tra generazioni, una grande attenzione alla natura e alla riscoperta del tempo.
Michele D’Ignazio (scrittore e direttore artistico di B-Book festival)
Un’informazione libera [Adriana De Mitri]
Ho aderito perché credo nell’informazione libera e autentica, che dà spazio a tutti e cerca di trasmettere valori dimenticati in questo tremendo momento storico. Ho aderito perché credo che oggi più che mai è necessario fare rete e resistere a questa pericolosa deriva fascioscurantista. Ho aderito perché l’informazione mainstream è spesso latitante o perlomeno carente… E per dirvi grazie.
Gocce d’acqua [Ambra Pastore]
Lo dico così, con una frase del film Samsara del 2001: ”Come si può impedire ad una goccia d’acqua di asciugarsi? Gettandola nell’oceano… Siamo tutti gocce e faremo oceani.
Non siamo soli [Alessandra Algostino]
Un intenso grazie a Comune, che ci ricorda come sia possibile pensare e agire per una società altra e come ciascuno di noi non sia solo nell’immaginare e tentare di vivere un mondo diverso. Per restare umani. Perché i diritti non siano privilegi di alcuni, ma garanzia di una vita degna per tutti. Per fermare il genocidio dei migranti.
Per quello che fate [Francesca Ferro]
Ho aderito alla campagna 2019 perché siete importanti per me per quel che fate e scrivete dando notizie da un punto di vista molto aderente al mio e diverso dalla stampa tradizionale. Grazie e buon lavoro
La vita di ogni giorno [Lino Di Gianni]
Viandante, non c’è cammino, il cammino si fa andando (Machado)
Mi piace la voce di Comune: vorrei che diventasse ancora di più la voce di chi parte dalla vita per arrivare alla politica: come faccio quando devo fare una visita in ospedale con attese di un anno; cosa fare quando la figlia laureata deve andare a fare la commessa a Londra; cosa faccio con gli amici migranti che, dopo aver imparato la lingua e trovato un lavoro, devono diventare clandestini per il decreto sicurezza? Come faccio a impedire amianto e speculazione dopo una lotta di vent’anni contro un treno che non farà guadagnare mezz’ora alle merci, ma molti soldi alle cooperative del malaffare? Ecco, ripensare ai processi di lotta come conseguenza dei problemi della vita quotidiana.
E mentre parliamo di noi, la voce di uno diventa uno sguardo collettivo, un modo di cantare il proprio cammino, come faceva il popolo degli aborigeni nell’Australia, quando dovevano tramandarsi, oralmente le mappe e la memoria.
C’è bisogno anche di cambiamenti nel futuro: dobbiamo riprodurre un uomo nuovo, che non si senta minacciato dagli abbandoni di una donna e per questo voglia usarle violenza; un uomo nuovo che impari dal gesto di una quindicenne, autistica, che ha innescato la più grossa rivolta giovanile contro i danni ambientali. C’è bisogno di insegnare e imparare una nuova grammatica, dove i verbi da coniugare siano condividere, ringraziare, aiutare ma soprattutto imparare ad ascoltare e diventare sensibili alle foglie
I toni e le idee [Alessandro Triulzi, Archivio delle memorie migranti]
Cari, ho appena inviato il mio contributo personale alla vostra campagna. Sono un lettore non sistematico di Comune, ma ne ho sempre apprezzato i toni e le idee. Alcuni contributi sono davvero belli e coinvolgenti. Congratulazioni. Vi seguo e magari cerco di mandare qualche scritto o riflessione sulle nostre attività.
Senza tenere le mani in tasca [Sonia Coluccelli]
Onorata di essere parte di una famiglia capace di visioni, speranze, senza tenere le mani in tasca.
La rivolta dei verbi [Laura Fersini]
Ho letto il vostro “Ricominciamo da tre” e mi son detta che non potevo non darvi un mio contributo; ma mi sono ricordata che ve l’avevo già dato in gennaio e mi sono acquietata. Poi ho riletto; “la rivolta dei verbi contro i sostantivi”! Da qualche anno, in tutti i gruppi con cui lavoro, dentro o fuori dal carcere, insisto sulla necessità di questa “svolta”, che mi sembra essenziale E poi il discorso che fate sulla scuola, anzi l’attenzione che avete sempre per la scuola! Mi sono fermata. . . e sono andata a farvi un altro bonifico; piccolo (50 euro), ma con dentro tutta la mia gratitudine per gli strumenti che mi fornite e per la speranza che mi date. E in un momento come questo. . . Buon lavoro!
Vicino [Paolo Piacentini]
Io come sempre continuerò ad essere vicino alla voce libera, solidale, ecologista e ribelle per creare davvero un mondo migliore di Comune-info.
Noi [Patrizia Sentinelli]
Aderito. Sempre con “voi/noi”.
A fianco [Elisabetta Confaloni]
Non solo vi mando l’adesione ma spero nel 2019 di starvi di più a fianco.
Educare [Asilo nel bosco di Ostia]
“La scuola educa, la famiglia educa ma anche la cultura e non poco. Per questo siamo a fianco e sosteniamo Comune”.
Comune in tante città [Mara Trovato]
La nuova campagna, con il richiamo a Massimo Troisi, non poteva essere più azzeccata, considerando il momento che stiamo vivendo. Mi piace tutto e mi piacerebbe poter essere d’aiuto pratico (oltre le 25 euro che verserò presto). Penso, ad esempio, che creare piccole redazioni d’aiuto in altre sedi in Italia, allargando lo spazio in cui opera Comune, potrebbe essere una buona cosa. Un abbraccio
Una voce importante [Antonella Uselli]
Ho aderito alla campagna 2019 perché siete una voce importante della quale non posso fare a meno. Buon lavoro.
La strada per fare e pensare [Emilia De Rienzo]
Come sempre aderisco al vostro appello e vi ringrazio per il lavoro prezioso che svolgete. Certo che ha senso il lavoro che fate. Di buona informazione ce n’è tanto poca! Di pensiero ancora meno. Personalmente è un po’ di tempo che faccio fatica a scrivere, ad elaborare un pensiero, mi sembra un mondo così brutale quello in cui siamo immersi che rimango senza parole, almeno per adesso.
Grandi temi, ma anche piccoli spaccati di vita che gridano un impegno sempre maggiore. Io in questo momento cerco di contrastare una pratica che mi sembra sia troppo sottovalutata: quello che i Bisogni educativi speciali (“Bes”) hanno introdotto nella scuola. Ogni giorno incontro mamme disperate perché le insegnanti rilevano problemi nei loro figli e li mandano alle Asl per una certificazione. Senza contare i tanti stranieri dichiarati dislessici!! Ho la fortuna di lavorare con una neuropsichiatra che contrasta questa tendenza e che denuncia il fatto che oggi per aiutare un bambino bisogna renderli malati! Quando è la scuola ad essere malata. Eppure i tanti bravi insegnanti che vedo, leggo e ascolto tacciono, non si ribellano e nelle nostre scuole stanno rinascendo, in sordina classi speciali. E invece in questa tendenza si nasconde il prevalere di un pensiero classificatorio, etichettante che attraversa poi tutta la società in tutte le sue forme. Se dico queste cose è come se gettassi un sassolino nel mare.
Sono contenta che vogliate ampliare il vostro racconto, ma, ne parlavo con un mio amico che vi segue, nello stesso tempo temo la dispersione. Ogni tanto ci perdiamo nel leggere e non troviamo la strada per fare e riflettere. Quello che penso in molti vorremmo è qualcosa che non ci faccia sentire impotenti e ci aiuti ad agire in una società che ci rende sempre più soli. Un abbraccio
Migrazioni e comunità [Massimo Angrisano, Napoli]
Eccomi, anche io non so bene quello che cerco e con un testo tanto lungo mi avete ancora di più confuso le idee… Comunque sono con voi anche se non sempre riesco a starvi dietro. Proseguire nell’impegno sul tema delle migrazioni e nella ricerca di nuovi modi di costruzione di comunità mi paiono due buone ragioni per continuare a sostenere Comune-info. Vi ho trasmesso il bonifico (120 euro). Abbracci
Il cerchio e il flusso [Daniela Degan]
Scrive Starhawk: “Il Cerchio non ha né sopra né sotto, né inizio ne fine. È il simbolo della totalità, dell’interezza, dell’uguaglianza. È una forma pura e in quanto tale racchiude in sé più spazio di ogni altra figura geometrica, così come la sfera ha volume superiore a quello delle altre forme solide, pur occupando una superficie notevolmente inferiore. Si tratta di forme protettive. (…) Quando vogliamo evocare un senso di eguaglianza in un gruppo, ci sediamo in cerchio per evitare disparità e fare sì che tutte/i possano guardarsi in viso. Quando celebriamo i nostri rituali siamo solite/i tracciare un cerchio per non disperdere l’energia che creiamo. Quando compiliamo un incantesimo o un’intenzione sacra, spesso per sigillarlo lo iscriviamo in una circonferenza” (da Il sentiero della Terra. integrarsi con i ritmi della Natura, ed. Le civette di Venexia).
In tutti questi anni, direi un ciclo di dieci anni, abbiamo provato a proporre, insieme e disgiunte, qualcosa di realmente e radicalmente altro nel qui e ora. E come scrive Virginia Wolf “si impara perché è bello imparare, dove l’esibizionismo è abolito, dove non ci sono diplomi, dove non si tengono conferenze e prediche, dove le vecchie avvelenate vanità e le parate che generano competitività e invidia non sono presenti”.
Quello che scrive Virginia mi corrisponde e mi invita ad affrontare come punto cardine la questione del concetto di “Maestra”. Intendo contrapporre a questa idea un altro tipo di concetto che in fondo è già espresso nel breve passo scritto sopra da Starhawk, il concetto di flusso. Il flusso come metafora della nostra capacità di stare nel cerchio, sia esso formativo o creativo, mi rimanda all’immagine di movimento, movimento di corpi, di idee, di emozioni, di esuberanze che danzano: una marea che dondola, entra, si ritira, si trasforma, si basta e che dona piacere profondo. Ovvero “flusso”: “In senso proprio, scorrimento di un liquido o altro fluido su una superficie o attraverso un determinato condotto e, con valore concreto, la quantità stessa di liquido ecc., che fluisce. In senso figurato, movimento continuo di persone o cose (anche astratte) che susciti l’immagine dello scorrere”[….]. Una metafora che non ha struttura, che non è rigida, i cui contorni sono creati e ricreati di continuo, dove non c’è inizio e non c’è fine, dove in quel tempo in quello spazio siamo presenti come Meduse che danzano, lì in quel momento, l’essere nel divenire: portiamo una visione cancellata e un metodo che strabilia, questo ci permette di crescere ognuna di noi e insieme tra noi e dentro il mondo.
Questo è il vero futuro? Questa è la realtà creata dalla successione di atti/azioni originali. Siamo donne che “superato lo stato di divisione e di diaspora” quella voluta dal tempo patriarcale, diventano donne naturalmente filatrici di trame? Girando e rigirando su noi stesse, fluttuando, partecipiamo al movimento a spirale della creazione, dell’intuizione e della metamorfosi. In questo girotondo non incontro maestre ma tante noi insieme che procedono, anche per tentativi imperfetti, avanti ancora nella nuova danza di note realizzanti!
Atti contrari [Giuseppe Campagnoli]
Civili disubbidienze. Ho sempre pensato che verba volant sed facta manent. È ora di agire con progetti, iniziative, civili disubbidienze. Chi comincia a riflettere su ciò che accade nel mondo e nelle terre dove viviamo, che non sono solo le nostre, già si predispone ad atti contrari.
Contro la vandea neoliberista [Claudia Mineide, Enzo Scandurra]
Cari compagni, Claudia ed io abbiamo aderito alla vostra campagna 2019 con un bonifico di 50 euro. Resistete, resistete, resistiamo contro la vandea neoliberista
Ho aderito anche a questa campagna, come a quelle passate. Le motivazioni restano quelle che vi ho già scritto allora. Non le ripeto. il mio modesto contributo è di 100 euro. Spero siano tanti e tante a dare a dare sostegno a questa voce libera e insostituibile. Un abbraccio
Antonella Uselli dice
Ho aderito alla campagna 2019 perché siete una voce importante della quale non posso fare a meno. Buon lavoro
Antonella Uselli
redazione di Comune dice
Grazie Antonella.
Mariaantonietta dice
È difficile di questi tempi trovare un coro di voci super partes, che parla di cose concrete urgenti e che riguardano tutti gli esseri viventi senza scadere nella retorica dei luoghi comuni.
Vi seguo sporadicamente ma ogni volta con grande interesse condividendo quasi sempre le vostre “visioni”.
francesca ferri dice
Buongiorno, ho aderito alla Campagna 2019 con un bonifico di € 25,00 perché siete importanti per me per quel che fate e scrivete dando notizie da un punto di vista molto aderente al mio e diverso dala stampa tradizionale. Grazie e buon lavoro
salvatore dice
siamo liberi come vogliono farci credere? siamo liberi ?
Tresa Zenere MSC dice
Sono d’accordo con quello che dicono molti di coloro che hanno aderito alla campagna Ricominciamo da tre, faccio i complimenti per il vostro lavoro e vi ringrazio per essere una voce “fuori dal coro” dei mezzi ufficiali… e critici di politici come colui che ha appena esultato perchjé 20 migranti in fuga dall’inferno libico, sono stati riportati indietro, ora che si è aggiunta anche la guerra…
Paolo Mai dice
Siete per me una grande energia al cambiamento, quello bello. Grazie di esserci
ROMOLO VACCARELLO dice
Sento di dover ringraziare tutti voi di “Comune” perché riuscite a farci sentire parte di un sogno. Sento di dover dire grazie a tutti noi che crediamo ancora in un sogno. Quando leggo e vivo le nostre storie che vengono da fuori le mura si nutrono i valori, si alimenta la passione e non si spegne il desiderio di un altro mondo possibile. E’ grazie a voi che sento vivere quel sentimento che ci fa parte di un sogno “Comune”. Grazie
redazione di Comune dice
Grazie Romolo!
Pasquale Liguori dice
Volentieri aderisco alla Campagna 2019. Comune-info merita per la concreta azione cooperativa che stimola in tutti. I tutti valorizzati nella loro singolarità a beneficio della molteplicità. Un non spazio, dove anche la fotografia (di cui mi occupo) e il suo possibile ruolo politico riescono a configurarsi quale contributo attivo. Grazie
Antonio de lellis dice
Aderisco sempre volentieri x sostenere spazi e tempi resistenti. Condivido con altri la necessità di stare uniti, pensanti e agenti per deviare il corso dell’onda nera. Antonio De Lellis
Domenico D'Eusanio dice
Ho appena fatto il bonifico, il minimo perchè la mia situazione non mi permette fare oltre. Sono sempre disposto, come posso, a sostenere chiunque contribuisce a costruire un mondo migliore nel senso che tutti noi sappiamo. Mi piace quello che pubblicate anche se non riesco mai a leggere tuto quello che mi sembra interessante.
redazione di Comune dice
Grazie Domenico, un bel modo per cominciare una nuova settimana.
Marco Geronimi Stoll dice
un abbraccio e grazie per quello che fate
redazione di Comune dice
Grazie con qualche mese di ritardo vale lo stesso? Un abbraccio a te.
Gian Andrea Franchi dice
Reti di relazioni come Comune. info sono strumenti importanti, anzi essenziali, come contributo alla costruzione di pezzi di quella società solidale di cui c’è un bisogno vitale.
Roberto Melone dice
Ha senso, eccome se ha senso!!!
Anna Lisa Pecoriello dice
Comune.info ha messo un argine al pessimismo, alla rassegnazione, all’incapacita di fare rete e quindi di agire che caratterizza questi anni. Proponendo nuove narrazioni dell’esistente e rilanciando sempre visioni del possibile. Quindi grazie di esistere!