Qualcuno ha detto che la fantasia non è nient’altro che l’arte di collegare fili che già abbiamo in testa, usare strumenti acquisiti nel processo di formazione della coscienza per produrre forme rinnovate.
Mark Fisher, tra gli altri, ci ha purtroppo ricordato che il capitalismo ha tracimato impantanando tutto, saturando ogni spazio. L’evidenza di questa inondazione ci passa sotto gli occhi tutti i giorni: dall’informazione alla narrativa, dal movimentismo alla semplice opinione, tutte le espressioni più importanti dell’intelletto collettivo e non, sono accomunate da un singolo aspetto deprimente: la mancanza di orizzonti. D’altronde, collegando fili imputriditi, non possiamo che aspettarci di produrre forme macilente, ed ecco che ogni romanzo finisce (o inizia) in distopia, ogni medium sostituisce forzosamente l’opinione alla riflessione.
La sfida che ci aspetta negli anni a venire è. mai come oggi, un’operazione di s-collegamento.
Scollegare i fili annodati da quarant’anni di neoliberismo sfrenato. Scollegare le teste dai modi veloci di non riflessione della modernità. E infine immaginare orizzonti nuovi, autenticamente tali. Mi auguro anche grazie a spazi come Comune.
Le altre adesioni alla campagna di sostegno a Comune-info “Dieci anni e più” e le informazioni su come aderire sono leggibili qui.

Lascia un commento